Coronavirus, il bilancio della provincia di Bergamo: tre decessi, più di 20 i casi di contagio

Il punto sulla situazione Coronavirus in bergamasca: tre i decessi, tutti con patologie pregresse, più di venti i casi di contagio in diversi paesi, alcuni confermati dai Comuni stessi.
27 Febbraio 2020

Le notizie e i dati riguardo il Coronavirus in Italia si aggiornano di ora in ora; ma qual è la situazione attuale in bergamasca? Le vittime sono salite a tre: il primo un 83enne di Villa di Serio, deceduto al Papa Giovanni XXIII nella notte fra domenica 23 e lunedì 24, il secondo un 84enne di Nembro all'Ospedale di Alzano Lombardo ed il terzo un 84enne di Bergamo, ricoverato anch'egli al Papa Giovanni. Tutti e tre mostravano un quadro clinico con patologie pregresse.

Il numero dei contagiati, dai 20 constatati nella giornata di ieri, è aumentato con nuovi casi confermati dai Comuni stessi. Stando ai dati attuali, ma non ancora ufficialmente dichiarati dalla Protezione Civile, ci sarebbero una ventina di casi di contagio all'Ospedale di Alzano Lombardo, dove si troverebbe ricoverato anche il primario del Pronto Soccorso positivo al test, mentre il caposala del Pronto Soccorso è ricoverato a Bergamo. Nembro, nonostante il notevole numero di casi di contagio, non è stato classificato come un focolaio bensì come un “cluster”, ovvero un gruppo di soggetti.

Fra i casi, si registrano un 50enne di Cisano Bergamasco confermato dal sindaco del Comune Andrea Previtali, che in un post su Facebook ha affermato: “Vi informo che Ats è a conoscenza delle persone entrate in contatto con il nostro concittadino che è risultato positivo al Coronavirus e sta seguendo tutte le procedure sanitarie necessarie”. Un altro caso a Romano di Lombardia – anch'esso confermato dal primo cittadino – sette a Seriate, fra cui un minorenne di 17 anni ricoverato per altre patologie ed una bimba di 10 transitata recentemente per l'Ospedale di Alzano, tre a Piario, uno a Verdello e uno a Trescore.

I casi, quindi, supererebbero i 20 annunciati ieri, ma per una conferma definitiva bisognerà attendere conferme ufficiali. Nel frattempo, a partire da ieri i bar della Lombardia potranno restare aperti dopo le 18, a patto che il servizio bar sia gestito solo al tavolo dal personale e non direttamente dal bancone, rispettando il numero massimo di coperti previsto dall'esercizio. Nella zona della bassa Val Seriana, dove si concentra il più alto numero di casi della Provincia, i sindaci chiedono prudenza: “i bar e pub (che non hanno nella propria licenza la categoria di ristorazione come prevalente) – si legge in un post Facebook del Comune di Alzano Lombardofino all'1 marzo continueranno a chiudere dalle 18.00 alle 6.00, come previsto dall'ordinanza del 23 febbraio”.

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