Da Ats Bergamo 10 milioni alle strutture territoriali, obiettivo: migliorare i tempi di attesa

Ats Bergamo ha vincolato lo 0,6 per cento del budget per i ricoveri assegnato alle ASST e alle case di cura private accreditate per meglio programmare l’offerta a livello locale.
26 Luglio 2019

Ats Bergamo ha vincolato lo 0,6 per cento del budget per i ricoveri assegnato alle ASST e alle case di cura private accreditate per meglio programmare l’offerta a livello locale a partire dalla misurazione epidemiologica del bisogno territoriale: si tratta di circa 3 milioni di euro sul 2019. Altri 7 milioni di euro sono destinati alla partita delle prestazioni ambulatoriali, prioritariamente per la riduzione dei tempi di attesa.

Per evitare che gli erogatori si concentrino su attività caratterizzate da buona redditività unitaria ma senza verificata necessità epidemiologica (vale a dire trattamenti di cui la popolazione non ha evidenti bisogni, fatti salvi i singoli casi clinici), una quota di risorse è stata destinata a negoziare in modo mirato alcune tipologie di attività caratterizzate da alta complessità e da criticità relativamente ai tempi di attesa.

“Abbiamo indirizzato in modo preciso, sulla base dei dati epidemiologici, l'attribuzione degli obiettivi per l’assegnazione dei fondi sul miglioramento dell’appropriatezza e sulla riduzione dei tempi di attesa. Per farlo abbiamo cercato la giusta combinazione tra le reali criticità territoriali (come i ricoveri dell'area di chirurgia oncologica oppure, in una logica diversa, i tempi di attesa eccessivi in territori già ampiamente penalizzati da condizioni di quasi esclusione logistica e viaria, come alcune aree montane) e le eccellenze produttive dei singoli erogatori – spiegano la dottoressa Andreina Pangallo, direttore del Dipartimento per la programmazione, accreditamento, acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie (PAAPSS) in Ats Bergamo, e il dottor Alberto Zucchi, direttore del Servizio Epidemiologico Aziendale (SEA) dell’Agenzia di Tutela della Salute – La negoziazione sull'assegnazione degli obiettivi si è dunque trasformata, con un approccio trasparente fondato sulle evidenze fattuali, da mero atto burocratico in momento di programmazione condivisa tra Ats e strutture erogatrici, che hanno dato ampia collaborazione alla nostra Agenzia di Tutela della Salute”.

Questo lavoro congiunto tra PAAPSS, SEA e Direzione Sanitaria costituisce un esempio d’azione concreta con cui la nostra Ats ha giocato appieno, su una partita importante, il ruolo di “governance” che le è stato affidato dalla Legge 23/2015. L'andamento di questo modello sperimentale sarà monitorato nel corso del secondo semestre dell'anno 2019”, conclude il direttore generale di Ats Bergamo Massimo Giupponi.

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