L’export bergamasco rallenta: -0,9% su base annua, non accadeva dal 2013

La variazione annua delle esportazioni bergamasche segna un -0,9%, cosa che non succedeva dal secondo trimestre 2013
11 Settembre 2019

Il valore delle esportazioni in Bergamasca nel secondo trimestre dell’anno ha raggiunto i 4.181 milioni di Euro (-0,9% su base annua contro variazioni del +3,3% in Italia e del +1,2% in Lombardia). Nel trimestre le importazioni sono state pari a 2.465 milioni (+2,4% tendenziale contro 1,4% in Italia e 0,5% in Lombardia).

Il saldo trimestrale della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 1.716 milioni, inferiore al saldo del trimestre corrispondente dell’anno scorso (1.810 milioni). Commenta così questi risultati il presidente Malvestiti: “Le esportazioni bergamasche, dopo il periodo di rallentamento che si notava dalla seconda metà del 2018, hanno registrato una contrazione, cosa che non si verificava dal secondo trimestre del 2013. Questa frenata è purtroppo in linea con il rallentamento della domanda internazionale.”

Tra i settori più importanti dell’export provinciale si nota una diminuzione dei macchinari (1025 milioni, -6,1%), dei metalli di base (583 milioni, -0,8%), per gli articoli in gomma (398 milioni, -4,8%) e i mezzi di trasporto (377 milioni, -3,1%) e un aumento solo per i prodotti chimici (596 milioni, +1,7%) e per gli apparecchi elettrici (270 milioni, +2,2%). Le esportazioni dei tessili sono scese lievemente, mentre buoni risultati registrano alimentari e bevande.

L’export di Bergamo per area geografica di destinazione registra un calo annuo nel trimestre verso l’area UE (-2,9%) e parimenti verso l’Eurozona (-1,8%), con un recupero invece dei mercati Extra UE (+2,6%) grazie ai risultati significativi dell’America settentrionale e dell’Asia orientale. Circa i paesi di destinazione si confermano ai primi tre posti Germania, Francia e Stati Uniti con una quota che rappresenta quasi il 34% del totale esportato nel trimestre.

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