Zona rossa in bergamasca: questione di poche ore? Sospesa l’attività ambulatoriale non urgente

Nei giorni scorsi non si è fatto che parlare d'altro: la zona rossa in bergamasca verrà istituita? La giornata di oggi, 6 marzo, dovrebbe essere quella decisiva.
6 Marzo 2020

Nei giorni scorsi non si è fatto che parlare d'altro: la zona rossa in bergamasca verrà istituita? La giornata di oggi, 6 marzo, dovrebbe essere quella decisiva. Pochi dettagli formali per l'emanazione dell'ordinanza separerebbero la presunta nuova zona rossa – individuata, secondo le ipotesi, fra Alzano Lombardo e Nembro – dalla decisione finale che vedrebbe il completo stop di attività lavorative, commerciali (eccezion fatta per generi di prima necessità) e divieto di entrare o uscire dai Comuni interessati.

La tensione è palpabile e voci affermano di aver avvistato diverse pattuglie delle Forze Armate in zona, oltre che un via vai crescente di mezzi. Nella serata di ieri tutto ancora taceva. “Nessuno ci ha comunicato niente – ha affermato il sindaco di Nembro Claudio Cancelli, che si trova ora in quarantena per aver contratto il Covid-19 – Ma mi auguro che qualcuno ci dica qualcosa, prima di attuare misure così pesanti”. Così anche il primo cittadino di Alzano Lombardo, Camillo Bertocchi: “Ho avuto garanzie sul fatto che, se ci fosse una decisione del genere, ne verremo informati per primi” ha confermato.

Anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, si è espresso sull'eventualità zona rossa. “Se va fatto, lo si faccia subito senza perdere tempo – ha affermato in un'intervista a La Repubblica – Potrebbe essere una misura giusta dinanzi all'espansione dei contagi. Ho letto che gli esperti ritengono ci siano le condizioni, anche a protezione del capoluogo, ma bisogna intervenire e agire con la massima rapidità e senza indugio alcuno”.

Sulla possibilità che Bergamo possa a sua volta passare da zona gialla a rossa, Gori non ha timore: “ad oggi non ci sono ragioni – ha affermato – anche se il problema principale, semmai, è lo stress a cui è sottoposto il sistema ospedaliero, il migliore che si possa avere e regge, anche con il contributo dei privati. Ma a questo punto serve un maggior livello di cooperazione su scala regionale e sovraregionale”.

I numeri in Italia – I contagiati da coronavirus, nel frattempo, crescono così come aumenta anche il numero dei guariti. Secondo i dati forniti dalla Regione Lombardia, aggiornati a ieri, la bergamasca avrebbe registrato 114 contagiati in un solo giorno, localizzati ad est della provincia di Bergamo. I casi positivi totali sono 537 in bergamasca, mentre i Comuni con più tamponi positivi sono Nembro con 71, Alzano Lombardo con 35, Albino con 35, Villa di Serio a 17, Seriate con 12 e Gazzaniga 8. In città, si registrano 54 casi.

Anche in Italia la situazione non si mostra migliore: 2251 i positivi, ricoverati in 1169 di cui 244 in terapia intensiva e 364 in isolamento domiciliare. Record anche di dimessi e guariti, che sono 376, in un solo giorno 126 in più. I deceduti risultano invece 98: “Sui decessi c'è un incremento di 25 casi fra mercoledì e giovedì – ha affermato l'assessore al Welfare Giulio GalleraSi tratta di persone molto anziane, over 70, della zona rossa del Lodigiano e alcuni anche nella bergamasca”.

Nello specifico su Bergamo – ha continuato l'assessore – i dati evidenziano che la più grande crescita da mercoledì e giovedì, +114 casi, avviene proprio nella provincia bergamasca: si tratta di pazienti positivi che sono fortemente concentrati nella Val Seriana. I dati sono questi, i tecnici stanno facendo la loro valutazione per l'ipotesi zona rossa e notizie informali ci dicono che i tecnici stanno chiedendo misure ufficiali, ma non abbiamo informazioni dal Governo. Al di là dell’assunzione di un provvedimento restrittivo, invitiamo i cittadini di quella zona a ridurre la loro vita sociale, a essere molto attenti e prudenti”.

Aumentano posti letto – Negli ospedali arrivano anche 10 medici e 8 infermieri militari: l'Esercito ha infatti messo a disposizione 18 figure professionali per sostenere i carichi di lavoro a cui sono sottoposti i presidi ospedalieri di Seriate ed Alzano. I posti letto per far fronte all'emergenza Covid-19 aumentano, in particolare nelle terapie intensive: ad oggi sono diventati 321. Per ottenere ciò si è dovuto ricorrere alla conversione di posti destinati prima ad altre patologie, sospendendo di conseguenza tutta l'attività ambulatoriale non urgente in tutti gli ospedali della Lombardia, come ha affermato l'assessore Gallera.

(Fonte immagine in evidenza: sostenitori.info)

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