Zona rossa in bergamasca: sì o no? Ecco il punto della situazione

La situazione della bergamasca si trova ancora in fase di stallo. Ma qual è il punto della situazione?
5 Marzo 2020

La situazione della bergamasca si trova ancora in fase di stallo. Dopo le prime avvisaglie espresse dall'Istituto superiore di sanità circa l'individuazione di un'ulteriore “zona rossa” nella provincia di Bergamo, non si fa che parlare d'altro: nonostante la decisione sembrasse una questione di poche ore – era infatti attesa nel pomeriggio di ieri, mercoledì 4 marzo – si sta invece trasformando in un'incerta attesa. Dopo l'approvazione della Regione Lombardia, la conferma definitiva spetterebbe ora al Governo. Ma qual è il punto della situazione?

Innanzitutto, secondo quanto trapelato, la zona rossa non includerebbe tutta la bergamasca, bensì una sua piccola parte. I territori interessati sarebbero quelli di Alzano Lombardo e Nembro, due fra i Comuni che hanno registrato il più alto numero di casi positivi della provincia, con un bacino di residenti pari a 25mila persone. Il sindaco di Alzano Lombardo, Camillo Bertocchi, a tal proposito ha richiamato il Governo sulla decisione attraverso un post sul proprio profilo Facebook.

Ho sempre tenuto e sempre terrò un atteggiamento di profondo rispetto ed equilibrio – si legge – ma proprio per il rispetto che le nostre comunità meritano, non posso mancare di evidenziare al Governo che questa situazione di incertezza e totale assenza di informazione dei Comuni sui procedimenti in corso, peggiora ancor di più la nostra situazione. […] La trasparenza, la degli approfondimenti o quanto meno i plausibili tempi di valutazione. La trasparenza, la responsabilità civica e la leale collaborazione istituzionale che sempre garantiremo, deve essere bilaterale. Senza quindi il minimo spirito polemico, faccio richiamo a questi imprescindibili principi di ragionevolezza e rispetto istituzionale”.

Zona rossa: cosa cambia?

Se dovesse essere istituita una nuova zona rossa in bergamasca, partirebbero anche una serie di divieti, sospensioni e deroghe generali, messe successivamente a punto dalla prefettura. Sarà compito del prefetto, poi, convocare il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica con i rappresentanti delle forze dell'ordine e delle istituzioni, per applicare concretamente i dettagli del nuovo provvedimento.

Per i cittadini dell'area comporterebbe, fra le altre cose, il divieto di allontanamento e di accesso (con sanzioni salate a chi trasgredisce), la sospensione di manifestazioni di ogni tipo, quarantena per chi ha avuto contatti stretti con casi positivi, chiusura di tutte le attività commerciali eccezion fatta per beni di prima necessità, limitazione degli uffici pubblici, sospensione di attività lavorative per imprese (esclusi servizi essenziali e di pubblica utilità).

Sono i tecnici e la scienza che ci stanno indicando le soluzioni da adottare – ha affermato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera in un'intervista a “Start”, su Sky TG24 – Noi, con più coraggio, le stiamo portando avanti. Il governo è un po' altalenante e tiepido, ma finalmente mi sembra inizi ad assumere posizioni forti. L'Istituto superiore di sanità dice che in un'area della bergamasca, in relazione ai molti contagi presenti, sarebbe opportuno realizzare una zona rossa: condividiamo questa posizione, ma è il governo che deve prendere una decisione”.

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