Sei Giochi tradizionali lombardi hanno ottenuto il riconoscimento dell'Unesco come patrimonio culturale. Tra questi anche il Pirlì, l'antenato bergamasco del flipper, un antico gioco, fino ad una trentina di anni fa diffuso in tutte le osterie bergamasche, ma oggi praticamente scomparso. A riscoprirlo la cooperativa L'innesto di Gaverina Terme.
Il Pirlì è un tavolo in legno con delle sponde, nel quale si lancia una trottola con l'obiettivo di far cadere dei piccoli birilli. Lo scenario ricreato è quello di un castello medievale.
L'ottenimento dell'importante riconoscimento è avvenuto tramite le 'comunità di gioco' della Lombardia incluse nel 'Tocatì', il programma condiviso per la salvaguardia di Giochi e Sport Tradizionali ufficialmente iscritto nel 'Registro delle Buone Pratiche Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale':
- Fiö d'lä lippä - Mede (PV).
- Morra - Barbariga (BS).
- Sburla la Roda - Fossacaprara (CR).
- Bisse - Desenzano del Garda (BS).
- Pirlì - Gaverina Terme (BG).
- Bala Creela - Gianico (BS).
IL SOSTEGNO DI REGIONE - "Il XVII Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco - ha evidenziato l'assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso - ha apprezzato il dossier di cui l'Italia è capofila e al quale, come Regione Lombardia, abbiamo contribuito concretamente. I Giochi tradizionali fanno parte della nostra storia e hanno una grande valenza culturale che viene riconosciuta anche dal massimo organismo internazionale".
Fino a domenica, a Verona, è in corso il Festival Tocatì, evento di cultura ludico tradizionale organizzato dall'Associazione Giochi Antichi (Aga), mentre nei giorni scorsi, al Ministero della Cultura, si è svolta la cerimonia delle pergamene per celebrare il traguardo raggiunto.
IL PROGETTO EUROPEO - L'impegno di Regione Lombardia si allarga anche a progetti di partenariato europeo come il 'Living Heritage Journeys. The integration of intangible heritage into cultural heritage tourism experiences': "L'assessorato regionale alla Cultura, con l'Archivio di Etnografia e Storia Sociale - ha sottolineato Caruso - è partner associato con altre 20 importanti istituzioni europee in questa iniziativa che punta a creare sinergie tra i vari gruppi e favorire un turismo legato anche al patrimonio culturale immateriale. In questo senso il riconoscimento dell'Unesco è un passo significativo nel processo strategico di salvaguardia che vogliamo attuare".
"I Giochi tradizionali - ha detto Caruso - sono elementi di vitalità nei territori in cui si praticano e non devono cadere nell'oblio. L'obiettivo è contribuire a far conoscere queste pratiche come patrimonio culturale, attribuendo ad esse tutto il valore che meritano".
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Non sapevo che si chiamasse Pirlì. L'ho avuto e ci ho giocato quando ero adolescente (ora ho 77 anni) e abitavo in un paese della bassa bresciana, Bagnolo Mella. Mio padre l'aveva portato a casa da una osteria che se ne era disfatta, allora non se ne conosceva la rilevanza storica. E' stato per diversi anni sul solaio e poi, quando sono andato a vivere in altro comune, ne ho perso le tracce. Penso che i miei lo abbiano regalato o forse distrutto. Ora voglio vedere se riesco a ricostruirlo in base ai ricordi ed alle foto che sono in rete, sono un appassionato di bricolage, in particolare della falegnameria, il mestiere di mio padre. Vi farò sapere, saluti a tutti.