In Lombardia mascherine obbligatorie per altri 15 giorni, la misura prorogata fino a metà luglio

In Lombardia permane l'obbligo di indossare la mascherina per altri 15 giorni, fino a metà luglio: è questa la decisione ufficiale presa dal governatore Attilio Fontana, prorogando la misura per il contenimento dell'epidemia da Covid introdotta ad aprile.
29 Giugno 2020

In Lombardia permane l'obbligo di indossare la mascherina per altri 15 giorni, fino a metà luglio: è questa la decisione presa dal governatore Attilio Fontana, prorogando la misura per il contenimento dell'epidemia da Covid introdotta ad aprile. Chi vive in Lombardia, dunque, dovrà ancora attendere due settimane per potersi scoprire naso e bocca quando si trova fuori casa.

L'obbligo, introdotto per la prima volta il 5 aprile, era previsto inizialmente per una settimana, venendo poi man mano prorogato nel tempo. I lombardi dovranno obbligatoriamente indossare una mascherina – sia chirurgica che di stoffa – quando si trovano per strada o nei locali chiusi. In mancanza di essa, è possibile utilizzare sciarpe o foulard. L'obiettivo è quello di coprirsi naso e bocca per ridurre la diffusione del cosiddetto “droplet”, la gocciolina di saliva che potrebbe essere veicolo del virus.

Per decidere se prorogare o meno la misura – l'ordinanza sarebbe scaduta domani, martedì 30 giugno – il governatore Fontana ha scelto di consultare gli esperti della task force regionale, fra i quali vi è anche l'epidemiologo Vittorio Demicheli che nei giorni scorsi, in un'intervista al Corriere della Sera, aveva espresso la propria opinione riguardo il tema mascherine, sottolineando come sarebbe secondo il suo parere necessario mantenerle ancora un po', soprattutto il locali chiusi.

Credo che continueremo ancora per 15 giorni – ha affermato Fontana durante l’evento “Salute Direzione Nord – I discorsi del coraggio” tenutosi alla Fondazione Stelline di Milano – Abbiamo parlato a lungo con tanti esperti e riteniamo che per una questione di precauzione sia giusto proseguire in questa direzione, visto che i numeri stanno andando bene”.

Per uscire dalla crisi – ha aggiunto – non possiamo e vogliamo essere sommersi dai tempi che burocrazia ci impone, dobbiamo avere il coraggio di andare oltre queste regole che ci stanno strozzando. La Regione deve farsi interprete di questa volontà che emerge da tutte le classi produttive, dobbiamo avere coraggio intervenire fino ai limiti consentiti dalla legge e dimostrare che ci sono altre strade percorribili anche a livello nazionale”.

(Fonte: Il Corriere)

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