Alessandra Bugada, Vivy Cantoni, Teo Carminati, Richi Dadda, Fisso e tantissimi altri ancora. In Valle Imagna c’è un vero e proprio esercito di giovani cantanti emergenti che sognano di sbarcare il lunario con la loro musica.
Un gruppo di ragazzi (tanti, sì, e c’è anche del talento) che si sta mettendo in gioco proponendo propri inediti. Ma quello che manca sono le occasioni per mettersi in mostra. Li abbiamo incontrati uno ad uno per capire con loro il perché di questo fermento musicale in valle.
A Locatello sono ben due gli artisti in erba: il super emergente Richi Dadda (è solo 2 anni che canta), 20 anni, cantautore pop, il suo primo singolo è “Ricordo”, l’altro è Matteo “Teo” Carminati, classe 1998 con già diversi anni di esperienza nel mondo della musica e dello spettacolo.
“Ci sono molti giovani che vogliono ‘spaccare’ nella musica – ci spiega Richi Dadda – e non smettono di crederci, questo dà forza anche a me per andare avanti. Abitare in Valle forse è uno svantaggio per fare musica, perché fai fatica a far ascoltare la tua musica a molta gente, puoi contare solo su quelli che conosci e che si fidano di te. Sicuramente i social sono un ottimo modo per ampliare gli orizzonti, ma nel mondo della musica contano sicuramente di più i live”.
“Sicuramente è bello cantare le canzoni degli altri, fare cover, ma durante il lockdown ho sentito l’esigenza di cominciare a cantare qualcosa di mio – spiega Matteo Carminati – E così ho scritto ‘Parto da Me’, il mio primo singolo, che parla un po’ di me, dei miei pregi e difetti. Mi sono messo a nudo in questa canzone. Nei prossimi mesi arriveranno altri miei brani. Purtroppo le opportunità di esibire e farsi conoscere in Valle Imagna sono poche, ed è un peccato perché basterebbe qualche evento in più per attirare la gente”.
“Lavorando a Bergamo io ho preferito portare avanti i miei progetti in uno studio musicale di Milano, scegliendolo attentamente su consiglio di persone del settore – spiega Michele Errico, nome d’arte “Fisso”, 21 anni di Sant’Omobono Terme, il suo ultimo singolo Sahara – . Oggi andare ad incidere un brano e metterlo su Spotify non è sufficiente, è importante poi avere un’azienda che si occupa di distribuirlo nel modo più corretto per far si che arrivi ad un pubblico più ampio e mirato possibile”.
Secondo Viviana “Vivy” Cantoni, 39 anni, originaria della Campania ma residente da diversi anni a Rota d’Imagna – con all’attivo il singolo “Prima che sia lunedì” (a settembre arriverà il secondo) – la Valle Imagna “ha tanto da dare, un po’ come la musica. Bisogna cogliere sempre il buono da ogni cosa, abitare in valle non è un limite, anzi: anche perché dalle piccole cose ne possono nascere altre molto più grandi, in più io personalmente prendo molta ispirazione dalla natura, e qui ci sono delle montagne bellissime. E detto da una che viene dal mare (ride).
Insomma, io amo questa valle, l’ho fatto dal primo giorno e anche i valdimagnini sono persone di cuore”. Vivy canta anche nel gruppo Messiacaos, band formata da Vivy e 4 ragazzi della Valle Imagna: Paolo Salvi, Nicola Frosio, Marzio Locatelli e Roberto Todeschini.
Alessandra Bugada, 23 anni di Capizzone, due canzoni all’attivo (“Tolerance Chain” e “Dance All Night”): “In Valle Imagna la scena musicale è purtroppo molto spenta. Sarebbe bello che la valle potesse proporre qualcosa di più per i giovani emergenti. Ma abitare qua non è solo un limite, anzi: tante volte è proprio una qualità il fatto di abitare in valle, perché la bellezza dei paesaggi e la tranquillità è grande fonte di ispirazione”.
Parola ai veterani: “Serve un progetto”
“C’è sicuramente una maggior apertura musicale da parte di giovani – fa sapere Samuele Salvi, professore di musica e titolare dello studio di registrazione Musical Studio a Corna Imagna (Brancilione) -. La facilità con cui si può pubblicare un brano sulle piattaforme ha sicuramente influito, e anche la facilità con cui si può produrre un brano, direttamente da casa.
Senza possedere grandi competenze e grazie ad effetti preimpostati può uscire un prodotto che sta in piedi. Poi, chiaramente, per salire di qualità le competenze ci devono essere – spiega Salvi –. Benissimo quindi i singoli che i nostri giovani stanno pubblicando però il rischio è che rimangano fini a loro stessi. A volte manca l’aspetto di promozione con magari un ufficio stampa che prenda il brano e lo porti in radio e TV, anche solo a livello locale. Manca forse un vero e proprio progetto ad ampio raggio”.
“Ora c’è una maggior accessibilità della musica, è più facile produrla e quindi uno potenzialmente potrebbe farsi anche una canzone stando in casa. Ed è molto più facile darle poi visibilità grazie ai social. Non siamo in una città, certo, ma sicuramente noto una maggior apertura in Valle Imagna. Questi ragazzi sono davvero bravi”, spiega il cantautore rock Christian Frosio di Sant’Omobono Terme.
Da Sant’Omonobono Terme arriva anche il commento di Marco Previtali, artista poliedrico dei Martedisera (costola dei Neverending): “Ci sono davvero tanti giovani che scrivono e ci provano in Valle, e mi fa davvero piacere questo. Portare avanti una passione sana come la musica è una bella cosa per i nostri ragazzi, che tolga dalla testa le passioni ‘meno sane’. Purtroppo, io amo la Valle, ma abitare qua è effettivamente un limite: si fa fatica a trovare locali che supportino musica emergente e che premino la musica originale rispetto alle cover band. Vengono sicuramente in aiuto le piattaforme musicali e i social. Se i social si usano con il cervello possono essere un’ottima cassa di risonanza per far conoscere la propria arte, e non solo la musica”.