“La Valle Imagna non è il parco giochi per turisti stranieri, serve un rilancio sostenibile”

Giacomo Invernizzi, sindaco di Corna Imagna, sui recenti progetti di rilancio della montagna.
28 Febbraio 2022

“La montagna non deve essere un parco giochi per turisti stranieri, dobbiamo assolutamente riportarla al suo valore originario, al centro di programmi di sviluppo più organici e strategici, parte di un processo strutturato, e che aprano ad un tipo di economia di prossimità, più sostenibile. Da questo punto di vista Comunità Montana Valle Imagna e Provincia di Bergamo devono fare al più presto la loro parte”. Così Giacomo Invernizzi, sindaco di Corna Imagna, sui recenti progetti di rilancio della montagna.

“Costruire economie di prossimità – prosegue Invernizzi – significa più sostenibilità, non significa non essere aperti al mondo. Grazie al PNRR stanno arrivando molti finanziamenti, ma manca una strategia complessiva di sviluppo del territorio, in particolar modo della media montagna che – da sola – rappresenta circa 1/3 del territorio nazionale. A livello nazionale il PNRR avrebbe dovuto contenere un pilastro dedicato proprio alla montagna, e questa poteva essere l’occasione per invertire un processo e soprattutto per avviare la più grande trasformazione del territorio italiano”. Insomma, i soldi ora ci sono, ma secondo Invernizzi sarebbe opportuno spenderli in modo più organico e con programmi mirati e tarati sulla montagna e mezza montagna.

“La tendenza invece – evidenzia il sindaco valdimagnino – è quella di finanziare progettualità interessanti, sì, ma che non rientrano in una strategia complessiva di sviluppo di un territorio. In certi casi sì può anche sopportare un impatto ambientale importante, ma solo se si tratta di un progetto che abbia poi un ritorno significativo in termini economici, di crescita e di sostenibilità”.

“La montagna è diventata oggetto di piccoli ‘contentini’, sia nel PNRR che a livello regionale – sottolinea Invernizzi –. I finanziamenti vengono distribuiti in una modalità spesso clientelare e legata ai partiti politici. E così si costringe i Comuni ad andare di corsa a presentare i progetti, basta che siano innovativi e facciano rumore. Vengono enfatizzate le idee più belle e più bizzarre, ma a volte deboli sotto l’aspetto di processi territoriali a lunga durata. Comunità Montana Valle Imagna e Provincia, recentemente rinnovate, hanno parlato della costituzione di tavoli di lavoro dedicati alla nostra montagna per costruire progettualità più strutturate. Questi dovrebbero essere realizzati in tempi urgenti e poi mantenuti”.

Lo scorso dicembre ha fatto molto parlare di sé, creando non poche polemiche, il progetto che prevede l’asfaltatura della strada forestale Fuipiano-Taleggio. “Se la motivazione è quella di correre dietro a qualche turista tedesco non ci siamo – evidenzia Invernizzi -. L’aeroporto di Orio è sicuramente un ottimo canale per il turismo straniero, ma il tema della globalizzazione ci porta a vincolarci troppo a dinamiche internazionali mentre in Valle Imagna si dovrebbe tornare a costruire processi di valorizzazione del territorio sostenibili, che possano ridefinire delle economie di vicinato. Noi dobbiamo guardare Bergamo e la Lombardia e i suoi 10 milioni di abitanti, dobbiamo riportare la gente in montagna con modalità strutturate, recuperare un ambiente e valorizzare alcuni i beni fondamentali come l’acqua, che nasce proprio dai nostri territori, e creare delle economie legate al tema del cibo. Non significa che non dobbiamo stare attenti al turista straniero, ma non deve essere l’unico obiettivo. Dobbiamo ricostruire un’alleanza fra montagna e città, che non si limiti però alla sola passeggiata”.

La montagna deve tornare prepotentemente anche sui banchi di scuola, ma non come semplice “spot”, sottolinea Invernizzi: “Anche con l’Università di Bergamo sarebbe importante che si costruissero dei percorsi legati alla gestione della montagna. Un’università specifica per esportare dei saperi, non conoscenze di secondo piano e costruire professionalità legate alla gestione dei beni primari: boschi, acqua, recupero, viabilità montana eccetera. La montagna deve tornare ad essere oggetto di studio. Con ABF, ad esempio, abbiamo parlato di portare in Valle Imagna corsi riconosciuti da Regione Lombardia di riqualificazione o di specializzazione su alcune tematiche. Non il classico percorso professionale, ma percorsi più brevi e dedicati anche agli adulti, con una parte sia teorica che di tirocinio”.

Foto: Irene Facoetti

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Commenti:
  1. buongiorno spero che dalle parole si passi ai fatti e venga veramente dato valore al recupero e mantenimento del territorio,secondo una logica collaborativa e non clientelare come avviene vergognosamente SEMPRE.Le ammistrazioni locali dovrebbero confrontarsi con tutti i cittadini ,non imporre la scelta delle sue CLIENTELE.

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