In tantissimi questa mattina (anche un nutrito gruppo di ciclisti in sella ad una bicicletta ad attendere il feretro) a dare l’ultimo saluto nella chiesa parrocchiale della cittadina termale a Dario Acquaroli, il campione di San Pellegrino Terme scomparso nel giorno di Pasqua per un malore.
Oltre alla sorella Loredana con il marito Giacomo e il figlio Davide e la compagna Maddalena, tantissimi i volti noti del mondo della bicicletta, come Roberto Cattaneo, suo ds, Bruno Zanchi, altro grande della mountain bike, tra gli ex professionisti Ennio e Alessandro Vanotti, Wladimir Belli, Riccardo Ferrari, Ermanno Brignoli, Ivan Gotti, Oscar Lazzaroni, Marzio Manzoni, Gianluca Valoti, i dirigenti di Vittoria Italia e Merida Italy, Danilo Viganò di Garmin Italia e Guido Camozzi e la famiglia Scott.
“Amava la sua bicicletta, i suoi monti e le sue strade – ha ricordato don Gianluca Bresciani nell’omelia –, tanto da aver perso la vita proprio lì, sui quei sentieri che conosceva a tal punto da poterli fare a occhi chiusi. Lui che aveva fatto delle due ruote la sua ragione di vita, e che, andandotene, hai lasciato un vuoto incolmabile”.
“Te ne sei andato in una bella giornata di sole – prosegue il don –, in una mattinata in cui stavi facendo quello che ti piaceva davvero, quello che rappresentava il senso della tua vita. Siamo fatti di passioni, dice Dio. E questa era certamente la tua. Sei salito e sceso dalle strade più impervie della vita e lo hai fatto grazie ad un’energia e ad una adrenalina che ti hanno sempre contraddistinto, raggiungendo mete e traguardi che, da piccolo, sognavi. Quante conquiste hai fatto, Dario”.
“Tutta la tua vita è stata una corsa e tu hai sempre avuto la fortuna di sapere dove volevi andare. Non sei mai riuscito a stare fermo, andavi sempre incontro a qualcuno o a qualcosa. E quello che ci lasci, il tuo insegnamento più grande, è quello di prendere esempio da te. Spingici e spronaci a correre, Dario. Esattamente come eri capace di fare tu”.