Tra settembre e ottobre le comunità della Valle vivono passaggi di testimone. Cepino, Selino Basso e il Santuario della Cornabusa saluteranno questo weekend, 17-18 settembre, don Carlo Nava, che conclude ufficialmente il suo mandato di amministratore parrocchiale e Rettore pro tempore. “Questo anno da Parroco è stato un impegno più puntuale, rispetto ai miei incarichi in Diocesi, un’esperienza di vita quotidiana, più legato ai volti, a persone con cui si condivide un pezzo di strada, questo mi sembra il primo bagaglio che mi porterò appresso. La seconda cosa è tanta gratitudine. Sento che la Valle Imagna è diversa dalle altre valli, è ancora vivo un bel sostrato di fede, molto vivo, visibile anche nel saluto per strada con persone che conosci poco,ma che riconoscono ancora l’importanza del prete nella comunità. E il terzo aspetto che mi porto è quello della famiglia, che è comunione, unità, segno che si sta proprio camminando insieme.
Il mio essere pendolare – prosegue don Carlo –, partire dalla Valle e scendere a Bergamo, a Milano o più lontano, mi è sembrato il segno più evidente della condivisione della stessa vita dei valdimagnini. Loro hanno alcune doti d’oro: la perseveranza, la laboriosità, le loro tradizioni, i loro valori e sento anche che si legano molto alla figura del prete e vogliono veramente bene ai loro sacerdoti.”
In questo anno ha assaporato anche il compito di Rettore alla Cornabusa: “L’ho sempre detto che la Cornabusa è uno dei più bei Santuari della Diocesi. Il Santuario della Valle Imagna è’ un polmone dello Spirito Santo. Non la conosco solo da adesso e venendo la domenica a confessare ho potuto constatare quante conversioni avvengono qui. L’incontro con le loro storie e l’incontro con il dolore. È proprio un luogo dove cresce la capacità di ascolto di preti e laici. Qui ho conosciuto delle persone eccezionali, dei volontari che si danno da fare in una maniera eccezionale, che danno la vita per il Santuario. Sono proprio grato per questi incontri e per questo anno passato qui.”
Questi scarsi 365 giorni sono bastati alle comunità e a don Carlo per creare forti legami, vivere momenti di unità e stendere un tappeto ricco di nuove esperienze da vivere per il nuovo Parroco, don Vinicio Carminati, che farà il suo ingresso ufficiale sabato 24 settembre e domenica 25 settembre (vedi il programma in fondo all’articolo).
Don Vinicio, 46 anni e parroco a Fiorine di Clusone dal 2013 prima di arrivare a Sant’Omobono Terme, ci racconta la sua “chiamata” in Valle Imagna: “Ero disponibile per qualsiasi incarico, ma quando mi hanno detto che oltre alle parrocchie di Cepino e Selino Basso sarei venuto al Santuario della Cornabusa ho sentito una forte emozione di gioia – dice con voce quasi commossa – e ho detto subito di sì! Contrariamente a quanto si aspettava chi mi ha fatto questa proposta, pensando mi fossi preso del tempo per pensarci. Non ho particolari aspettative. È la prima volta che entro in una Unità Pastorale già costruita; Papa Francesco ci invita a condividere fra noi scelte e decisioni e questo mi fa ben sperare per un buon cammino condiviso.”
Insieme all’arrivo di don Vinicio Carminati, l’unità pastorale di Sant’Omobono che comprende oltre alle parrocchie sopra citate, Mazzoleni e Valsecca, accoglie il nuovo sacerdote don Walter Colleoni che ricoprirà il ruolo di vicario interparrocchiale. “Con i miei 71 anni, son venuto qui in accordo con il Vescovo per il bisogno di un recupero della mia dimensione spirituale come sacerdote. Sentivo sempre più il bisogno di una cura della fede che avevo tralasciato con la vita da Parroco piena di tante attività gestionali da portare a termine.
Essendo originario delle zone delle Ghiaie di Bonate, c’è sempre stato un legame con la Cornabusa, anche per la figura di Papa Giovanni XXIII. E allora perché non venire qui?! E così mi sono reso disponibile per questa Unità Pastorale. Abito nella vecchia casa parrocchiale di Valsecca, dove abitava don Gianpietro, una figura che ho sempre stimato per l’attenzione alle esperienze di frontiera a livello pastorale, l’ascolto dei poveri,che sta a cuore a Papa Francesco e anche a me. Non farò l’ingresso ufficiale come don Vinicio però sono contento di poter intraprendere la condivisione di questo cammino con lui e don Guido e le comunità di questa bella verde valle. “
Da sinistra, don Vinicio e don Walter presso il Santuario della Cornabusa