Un ospedale che va sempre di più verso il territorio, per prendersi cura dei pazienti cronici e fragili nel loro ambiente di vita, offrendo prestazioni direttamente a casa: l’Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme estende in regime di Servizio Sanitario Nazionale le nuove C-Dom, le cure domiciliari, nello specifico rivolgendosi a persone non autosufficienti con più di 65 anni della Valle Brembana, come disposto da una recente delibera di Regione Lombardia, inserita nel quadro di utilizzo delle risorse del Pnrr.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, al fine di prevenire l'ospedalizzazione non necessaria, alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione, prevede entro il 2026 la presa in carico del 10% degli over 65enni, finanziando nuove misure per l’assistenza a casa.
Le C-Dom, superando il precedente modello dell’Adi (Assistenza domiciliare integrata), rappresentano una risposta concreta e innovativa al bisogno del paziente anziano e dei caregiver, particolarmente sentito nel contesto vallare: ricevere prestazioni socioassistenziali e sanitarie nello spazio domestico. Valore aggiunto, oltre alla presenza di team multidisciplinari, anche in supporto della rete familiare, la tecnologia, con teleconsulti e televisite.
“Ottenere l’accreditamento e la successiva messa a contratto da parte di Regione Lombardia per l’erogazione, anche in regime di Servizio Sanitario Nazionale, delle C-Dom dimostra la bontà del percorso intrapreso oramai da tempo dalla clinica – afferma il direttore generale, Michèle Quarenghi – con l’intento di essere sempre più un punto di riferimento non solo come Centro Riabilitativo e per ricoveri di sollievo, accogliendo pazienti complessi da tutte le Regioni, ma anche come struttura in grado di offrire al proprio territorio prestazioni sanitarie specialistiche, indispensabili per le persone croniche e fragili, divenendo elemento chiave per evitare o rinviare l’ospedalizzazione non necessaria”.
L'ospedale, dunque, si fa territorio: “La C-Dom erogata dell’Istituto Clinico Quarenghi - sottolinea il direttore sanitario, Daniele Bosone - ha la peculiarità di essere inserita in una struttura ospedaliera. Ciò significa rendere immediatamente disponibili una serie di servizi specialistici: nel caso di pazienti in corso di riabilitazione, per esempio, ci consente di proseguire la cura anche a domicilio con i nostri fisioterapisti, portando avanti un percorso all’insegna della continuità dell’assistenza. Ma non solo, basti pensare alle attività diagnostiche e ambulatoriali, con le quali resta costantemente un filo diretto, anche in caso di attivazione da parte del medico di famiglia. Oltre a ciò, l’unità d’offerta domiciliare ha una ricchezza di opzioni: lavoriamo in stretto rapporto con l’Asst Papa Giovanni XXIII, i medici di medicina generale, le Case di Comunità e le associazioni del territorio e le famiglie, al fine di garantire la massima presa in carico del paziente, cercando di rispondere alla domanda sanitaria, in integrazione anche con chi fornisce servizi di tipo sociale o più tipicamente sociosanitario”.
Le C-Dom interessano persone con bisogni sanitari e sociosanitari gestibili a casa, purché quest’ultima presenti caratteristiche idonee all’assistenza. In particolare, sono rivolte a pazienti con più di 65 anni, non autosufficienti (anche in modo parziale e temporaneo, oltre che totale e definitivo) o a chi si trova in condizioni di non poter essere trasportato nei presidi ambulatoriali.
“Una condizione diffusa nel territorio vallare – conclude la case manager delle C-Dom Fiorangela Scanzi – in primo luogo perché i dati statistici evidenziano un’elevata percentuale di popolazione anziana, in secondo luogo per la posizione di alcuni paesi in montagna. Grazie alle cure domiciliari, il paziente potrà restare al domicilio, ricevere l’assistenza necessaria, beneficiando della qualità di vita del proprio ambiente quotidiano e familiare, grazie anche al supporto che verrà garantito ai caregiver”.