Lo Spezia ferma l’Atalanta, 0 a 0 tra i rimpianti orobici

I liguri strappano un punto con una buona prova, la Dea appare spenta e la fortuna non le sorride
21 Novembre 2020

Palo per palo uguale zero (gol). Al Manuzzi di Cesena termina a reti bianche la sfida tra Spezia e Atalanta, con i liguri ben messi in campo e la Dea che sembra ancora lontana dalla sua forma migliore ammirata durante gli scorsi anni.

Gasperini opta per il tridente titolare Gomez-Zapata-Ilicic, mentre a centrocampo Pessina scalza Freuler, De Roon e Gosens ritrovano il campo dopo i rispettivi infortuni, con DePaoli a completare la mediana, Hateboer non convocato. In difesa spazio a Romero, Gollini rientra tra i pali dopo oltre tre mesi di stop.

La gara rischia di mettersi subito male per i bergamaschi: dopo neanche due giri di orologio, Farias rientra dalla sinistra e calcia col destro a giro, palla sul palo e Gollini graziato. Il numero 17 cerca miglior fortuna poco dopo con un altro tiro simile, sfera a lato. La Dea fa fatica a creare gioco, Gomez deve abbassarsi molto per giocare la palla, ma è sempre ben marcato dagli spezzini. la prima grossa chance è al quarto d’ora, con Gosens lanciato da Zapata, l’8 tedesco entra in area ma si allunga troppo la palla, cade nel contrasto con un difensore, si rialza e da pochi metri manda fuori una grandissima occasione. L’Atalanta cresce, ma al 25’ DePaoli è costretto a uscire per un fastidio alla coscia, al suo posto esordisce Piccini. La partita resta bloccata per lunghi tratti, perché le due squadre si affrontano a viso aperto ma finiscono con l’annullarsi. A 5 dall’intervallo, Ilicic serve Zapata al limite, il colombiano si gira con una finta ma il suo diagonale coglie il palo a Provedel battuto.

Il secondo tempo vede sempre la Dea proporsi in avanti, con risultati però piuttosto scarsi. Al 48’, Ilicic crossa su punizione e Toloi sul secondo palo non riesce a calciare verso la porta. 7 minuti dopo, un cross dalla destra viene spizzato da Zapata in area, alle sue spalle Gosens calcia di prima e infile Provedel con un bel diagonale. È tutto inutile però, perché il Var segnala il fuorigioco del colombiano. Atalanta anche sfortunata, dopo il gol annullato gli uomini di Gasperini perdono incisività, lo Spezia si fa rivedere in avanti con il solito Farias che chiama Gollini alla respinta su un tiro secco. A 20’ dal termine entra Lammers per Zapata, l’olandese cerca subito la rete con un bel destro dal limite, Provedel c’è.

I bergamaschi vanno all’arrembaggio negli ultimi dieci minuti. Pasalic, subentrato per il Papu durante l’intervallo, entra in area in percussione, Provedel esce bene e fa un miracolo nel respingere il tap-in di Gosens. Il finale è tutto di marca orobica, questa volta è Gosens a servire un ottimo pallone rasoterra per Pasalic, il numero 88 calcia malamente di sinistro. Il croato avrebbe subito l’occasione per rifarsi, perché si invola sulla sinistra, entra in area e col mancino spara addosso al portiere avversario. Al termine dei 5 minuti di recupero, tra Spezia e Atalanta è 0 a 0.

Una partita che gli ospiti avrebbero meritato di vincere, tuttavia è emersa, ancora una volta, la scarsa intensità degli orobici. La Dea non sembra più una squadra rodata ed aggressiva, manca quel ritmo capace di sfiancare l’avversario, con i giocatori che sapevano perfettamente quando difendere ed attaccare. Una nota la meritano i cambi: Ilicic è un giocatore pazzesco, tuttavia cala vistosamente negli ultimi 25 minuti di partita. Inserire Miranchuk all’84 denuncia un eccesso di testardaggine da parte di Gasperini, perché la Dea dispone di una panchina che potenzialmente può dare la svolta alla partita e il russo avrebbe meritato più minuti. Grande notizia invece il ritorno di Gosens, solito motorino sulla sinistra, e la prova convincente di Pessina. Piuttosto bene anche Piccini, anche se l’ex Valencia appare ancora fuori forma.

Il prossimo match dell’Atalanta si giocherà nientemeno che ad Anfield, la casa del Liverpool. C’è da vendicare la sconfitta per 5 a 0 dell’andata, un compito che pare proibitivo: ai neroazzurri il compito di tornare a stupire.

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