Locatello saluta ol Préto, l’ultimo carrettiere della Valle Imagna

Locatello piange l'ultimo dei carrettieri della Valle Imagna: Battista Rodeschini, classe 1930, conosciuto da tutti i valdimagnini come "ol Préto", residente a Disdiroli.
5 Novembre 2022

Locatello piange l’ultimo dei carrettieri della Valle Imagna: Battista Rodeschini, classe 1930, conosciuto da tutti i valdimagnini come “ol Préto”, residente a Disdiroli.

Battista ha lavorato una vita intera come carrettiere (come il padre e il nonno prima di lui), trasportando la merce con muli e carretto sulle mulattiere della Valle Imagna e in tutta la provincia di Bergamo, ma anche fuori provincia. Dagli anni ’50 – con l’avvento delle strade carrali – è passato al furgoncino “Leoncino”. Oggi il funerale alla ore 15.00 nella chiesa parrocchiale di Locatello. Battista lascia la moglie Elena e i figli Fiorenza, Giancarlo, Giuliano, Monica e Roberto.

Antonio Carminati, direttore del Centro Studi Valle Imagna, in una intervista di un paio di estati fa scriveva di lui: “Mentre parla, rivive con affetto il suo rapporto con il papà, prima ancora con il nonno, anch’essi mulattieri e carrettieri, dai quali ha appreso i primi rudimenti del mestiere e poi i tanti segreti di un’attività non facile, quella dei trasporti locali, abbinata all’esercizio del commercio e alla formazione di una propria clientela. […] Con i suoi muli ripercorre gli antichi sentieri di monte, diretto alle stalle dei piccoli allevatori per acquistare gli stracchini, che avrebbe poi depositato nella sua cantina di stagionatura, prima di rivenderli ai clienti, soprattutto alle botteghe: mentre gli altri mulattieri caricano sui rispettivi muli quattro piccole casse colme di stracchini, lui ne ha fatte costruire due più lunghe, capaci di contenere ciascuna sino a ventidue stracchini, da caricare sulle estremità laterali della sella, per ben bilanciare il carico complessivo, che può superare anche gli ottanta chilogrammi

E poi, ancora, ritorna, sempre con i muli, nei boschi sotto Fuipiano per caricare sacchi colmi di carbone di legna, preparato dai poiatèr del villaggio, per trasportarli sino alla “Baràca”, dove la sua famiglia ha costruito un deposito: durante l’estate, poi, li avrebbe trasportati col carro sino in città, per la vendita, ma Battista ha alcuni clienti anche a Lecco, soprattutto tra i “magnà”, per i quali il carbone di legna è sempre stato un prezioso combustibile.

Ma la “ràta de Almèn”, sino a raggiungere la chiesa parrocchiale di San Salvatore, è temuta dai carrettieri: se i muli si fermano, non riescono più a ripartire per affrontare quella salita impegnativa col carico al traino. […] Poi, negli anni Cinquanta, giungono i primi robusti camion e, in pochi lustri, il sistema dei trasporti locali e del commercio subisce una radicale trasformazione. Battista tiene ancora per molti anni alcuni muli, che utilizza per il trasporto di materiali edili nelle aree rurali sprovviste di strade carrali”.

Ol preto - La Voce delle Valli
Una foto d’epoca. Fonte: Centro Studi Valle Imagna

Foto: Antonio Carminati

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