Orobiestyle, l’associazione con un centinaio di imprenditori che da due anni circa si occupa di supportare l’incremento dell’economia turistica delle nostre montagne, sta lavorando per portare a termine un progetto che miri a valorizzare le potenzialità turistiche di valli e laghi. In concreto il progetto si traduce nella realizzazione di dieci itinerari per e-bike e di una rete di malghe didattiche e la riapertura di seconde case per turisti.
L’associazione, che ambisce a presentarsi al cliente con il brand Orobie, si è presentata alla Valle Brembana presso la Green House di Zogno per incontrare gli imprenditori alle istituzioni della Valle Brembana , tra cui Jonathan Lobati, il presidente della Comunità Montana Brembana, Yvan Caccia e Fabio Ferrari, rispettivamente il presidente del Parco delle Orobie e il consigliere provinciale delegato alla Montagna.
“La nostra associazione– ha dichiarato a L’Eco di Bergamo Giorgio Fardelli, uno dei fondatori – è nata per creare, più che per fare promozione. Oggi noi possiamo vivere di turismo, le potenzialità ci sono ma serve avere una cultura del turismo”.
L’associazione è in cerca di collaborazioni per riuscire ad attuare i piani precedentemente disegnati, concretizzando la realizzazione dei progetti previsti per i settori del cicloturismo, degli alpeggi, del caseario, della ricettività legata alle seconde case, nel rapporto scuola-lavoro, ma anche di testimonial sportivi delle Orobie. Viebike è il nome del progetto complessivo, che prevede di dotare gli itinerari per e-bike di apposite piccole colonne di ricarica e di cardio protezione, di officine per l’assistenza segnaletica e per la mappatura.
Tra questi dieci itinerari quello in fase più avanzata è il collegamento di 11 chilometri da Roncobello ad Ardesio, in alta Valle Brembana. L’altro grande progetto è denominato “Malga amica” e prevede la valorizzazione degli alpeggi con il fine di renderli strumenti didattici e l’affiancamento al tradizionale lavoro dell’allevamento di uno staff formato da giovani agricoltori, studenti e operatori, per proporre ai turisti interessanti visite guidate e gustose degustazioni.
Infine l’ultimo progetto, che verrà presentato ai Comuni il 10 marzo mira, attraverso l’agenzia trentina Ospitar, a creare una rete di alberghi diffusi, cercando di sfruttare le seconde case oramai sfitte, nei paesi delle Orobie.