Si sente spesso parlare di sottodimensionamento dei Comuni, di mancanza cronica di dipendenti specialmente per quelle piccole realtà, come quelle di montagna, che arrivano ad unirsi per continuare ad amministrare il territorio.
Proprio per contrastare queste problematiche, Luigi Diego Eléna, primo cittadino di Fuipiano Valle Imagna, ha la sua proposta. Un’idea, specifica, “che nasce da quello che chiamano ‘basso’, ovvero da chi ha le competenze e opera ogni giorno sul territorio”. Il problema, spiega il sindaco, è la già citata scarsità di personale, che affligge soprattutto le piccole realtà locali. “Noi siamo riusciti a raggruppare 5 Comuni in Valle logisticamente vicini, raggiungendo i 5.100 abitanti. Abbiamo superato di 100 abitanti la soglia prevista. Non possiamo però togliere un Comune, perché senza di esso gli altri non avrebbero abbastanza fondi per coprire i costi, ma in questo modo manca il personale”.
È il classico problema del cane che si morde la coda, perché gli impiegati non bastano per i piccoli Comuni, nemmeno se questi si uniscono a enti più grandi. “Mancano i segretari comunali, ma per ovviare a breve termine a questa situazione, si potrebbe immettere nella fascia iniziale dei ruoli dei segretari comunali, gli attuali vicesegretari comunali autorizzati”. Si tratta, spiega Eléna, di una “soluzione che porterebbe parecchi vantaggi, primo fra tutti il fatto che si tratterebbe di figure già inserite in amministrazione”.
I vicesegretari autorizzati dalle prefetture sono già noti; inoltre, non incide in maniera significativa sul costo del personale. I vicesegretari autorizzati sono già dipendenti degli Enti Locali, non servirebbe quindi nemmeno assumere altro personale. “Basterebbe modificare l’articolo 23 del Decreto Sostegni, dicendo che i vicesegretari possono chiedere di entrare nella prima fascia professionale dell’albo per diventare segretari”.
“Come già affermato è una soluzione pressoché a costo zero per gli enti” aggiunge il primo cittadino. “Vista la situazione drammatica in cui versano i piccoli Comuni di scarsità di personale specializzato, la soluzione non avrebbe forti impatti sugli enti locali. A ciò si aggiunge che spesso questi dipendenti lavorano già su più enti; quindi, il differenziale di costo si verrebbe comunque a ripartire su più Comuni”.
Senza contare che si tratta di dipendenti con molta esperienza: “Si tratta di personale già formato. La norma citata e prevede che possano svolgere tale funzione dipendenti di enti locali, già in posizioni di responsabilità, con almeno due anni di esperienza. Nell’attuale panorama lombardo, tali figure sono soggetti che hanno alle spalle almeno dieci anni di servizio, nella maggior parte dei casi quali responsabili del servizio finanziario”. Personale esperto praticamente a costo zero: un sogno, ma non una novità: “Spesso nelle aziende private, ci si rivolge all’interno per cercare figure di responsabilità. Perché non farlo anche nella Pubblica Amministrazione?” si chiede Luigi Eléna.