Miniere di Oltre il Colle, “no” definitivo dal ministero (ma gli Australiani potrebbero riprovarci con un nuovo progetto)

È arrivato l'ultimo "no" dal ministero della Transizione ecologia. Il giudizio di compatibilità ambientale è risultato negativo. Ora la società australiana Altamin può fare ricorso al Tar, ma secondo indiscrezioni potrebbe preparare un nuovo progetto sulla base delle osservazioni.
8 Giugno 2022

È arrivato l’ultimo “no” al progetto di riapertura delle miniere di zinco a Oltre il Colle (ferme dal 1982). Il ministero della Transizione ecologia ha emesso un giudizio di “compatibilità ambientale negativo”.

La società italo-australiana Energia Minerals, controllata dall’australiana Altamin Ldt, aveva individuato un giacimento di zinco e piombo che avrebbe voluto estrarre per almeno i prossimi nove anni (ma si potrebbe arrivare anche a più di 25) a partire dal 2024.

L’investimento della società australiana prevedeva la creazione di 235 posti di lavoro. Tuttavia a preoccupare è il forte impatto ambientale che avrebbe l’attivazione delle miniere: il minerale e la roccia di scarto verrebbero trasportati in Val del Riso, a Gorno, da dove partirebbero poi 68 camion al giorno.

La bocciature definitiva a questo punto, che conferma quanto già emesso da Regione Lombardia, Soprintendenza e ministero della Cultura, oltre che dagli stessi Comuni. Anche alcuni cittadini, riunitisi nel comitato “Salviamo Oltre il Colle dallo scempio ambientale”, avevano espresso un parere fortemente negativo raccogliendo oltre mille firme.

Ora la palla passa alla società australiana, che avrà tempo 60 giorni per fare ricorso al Tar. Secondo indiscrezioni – riportate da Bergamonews – la Altamin potrebbe anche rilanciare proponendo un nuovo progetto con migliorie sulla base di quanto hanno espresso i vari enti (e i cittadini).

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