“Non riusciamo a pagare le imprese, servono i soldi del Pnrr”: in Val Brembana 20 Comuni in crisi

Quello che si pensava sarebbe stata una risorsa importante, sta diventando un problema per molti Comuni della Valle Brembana: una ventina di sindaci della Val Brembana chiede che i fondi del Pnrr vengano erogati in modalità differente.
8 Aprile 2023

Quello che si pensava sarebbe stata una risorsa importante, sta diventando un problema per molti Comuni della Valle Brembana. In una lettera aperta inviata al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – riportata in anteprima da Il Fatto Quotidiano – una ventina di sindaci della Valle Brembana chiede che i fondi del Pnrr vengano erogati in modalità differente, perché – ad ora – sono costretti ad anticipare di tasca loro le opere. Ma non tutti lo possono fare.

“I finanziamenti del Pnrr per le opere pubbliche nei vari settori dei nostri piccoli Comuni montani – scrivono i sindaci – hanno assorbito in buona parte gli ‘storici’ contributi Ministeriali, che prevedevano modalità di erogazione compatibili con la fragile situazione finanziaria dei Comuni di minore dimensione demografica. La nuova modalità di erogazione dei fondi Pnrr – a saldo dei lavori eseguiti – sembra invece prevedere che ogni Comune, prima di ricevere il saldo di tali finanziamenti, debba procedere al pagamento anticipato alle imprese esecutrici dei lavori”.

Aluni interventi, come “paravalanghe, caduta massi, argini fluviali e di vallecole presentano quadri economici molto importanti e che vanno spesso dal mezzo milione al milione di euro. La necessità di anticipare cifre così ingenti per tutti i nostri piccoli Comuni, rende di fatto impossibile onorare i pagamenti in favore delle imprese appaltatrici. Basti pensare che per la maggioranza dei nostri Comuni, gli unici fondi disponibili – oltre ai piccoli avanzi di amministrazione – sono le anticipazioni di tesoreria che per i più piccoli Comuni, sono dell’ordine di poco più di 100 mila euro”.

E così può succedere che alcune imprese si muovano per vie legali contro il Comune, come accaduto a Isola di Fondra: i soldi per il paravalanghe previsto nel Pnrr arriveranno solo quando il Comune pagherà l’impresa. Ma il Comune non è in grado di anticipare la cifra e così l’impresa ha fatto causa al Comune e il tribunale ha dato ragione alla ditta appaltatrice.

“Se questa modalità di erogazione dei fondi Pnrr fosse stata evidenziata prima dell’avvio delle opere, a partire dal 2020, la gran parte dei nostri piccoli Comuni avrebbe dovuto irrimediabilmente rinunciare alla richiesta di finanziamento e all’esecuzione di molte opere, comprese quelle di ripristino delle condizioni di sicurezza dei centri abitati e della viabilità primaria e secondaria, che per i nostri piccoli Comuni montani sono indispensabili per garantire adeguata sicurezza alla popolazione locale e ai turisti che frequentano le nostre montagne – proseguono i sindaci -. Chiediamo che questa modalità di erogazione dei fondi venga modificata e che siano ripristinate modalità di erogazione compatibili con le capacità finanziarie degli enti attuatori: erogazione dell’anticipo del 20-30% prima dell’inizio lavori, erogazione del 60/70% a seguito della comunicazione dell’avvio dei lavori e il restante saldo alla presentazione della certificazione di regolare esecuzione delle opere”.

Foto: PieroWeb

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Commenti:
  1. Anzitutto non è tranzizione pura..

    POI TANTI SOLDI PER POCHI MIETENDO PERICOLO SU TANTI..
    A mio avviso non serve e non servirà a un granché,
    mitigare in tal senso..
    quelli più in sù, di sassi, quando scendono menano..

    spendere i soldi per piani inclinati che Cmq a forza di bombe d’acqua, di anno in ano gravano sempre più in modalità INTENSA,
    QUELLA NON LA FERMI NEPPURE CON LE PALIFICAZIONI!!
    PER DI PIÙ RESTA UNA PRETESA CONTENERE LA MOUNTAIN CHE LA Sovrasta,
    spaccano tutto e tutti nella sua ormai accelerata erosione..

    La trattieni per un attimo,
    qlc decennio, poi però con i cambiamenti climatici accelerati, la diga di muri pesanti con pz di mount imbragati, menano inesorabilmente sui piani inclinati..
    Forse meglio accompagnare la sua discesa in modalità light..

    Piuttosto, FÒ DÌ PÈ, evacquare demolite i fabbricati impropri,
    di troppo, bòna sopratutto quelli
    posti frettolosamente,
    su piani inclinati,
    così come niente fosse per di più all’ombra tot invernale,
    a gravare silentemente..

    E I soldi li userei per risalite collegamenti, viability
    rivolti al pubblico tipo bidonvie, trenini, ciclovie ele e non, panoramiche in mezzo al bosco ( giova anche per la pulizia/manutenzione) con tracciati inclinazioni pendenze morbide, espropiando chiunque etc..

    VIABILITY SOSTENIBILE
    In primis per la pulizia boschiva, ALMENO dei siti più a rischio..

    Non lo fa il proprietario?
    si cede/regala al prossimo a gratis o Cmq cooperative di legname orti etc..

    P. A.

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