Di giorno allevatore di pecore (a rischio estinzione), la sera insegnante di ballo: Francesco e il suo podere a S.Pellegrino

Francesco Pasqualini si occupa della salvaguardia di una razza di pecora a rischio estinzione: la naso nero del Vallese. A Falecchio gestisce un allevamento per la sua tutela.
7 Maggio 2022

Non sempre le nostre passioni si evolvono in un lavoro dal quale trarne profitto economico, ma spesso ci accompagnano per tutta la vita allietando la nostra quotidianità e concedendoci delle pause da una realtà molte volte eccessivamente frenetica. È il caso di Francesco Pasqualini, 42 anni di San Pellegrino Terme, diplomato come cuoco, insegnante di ballo di professione e con la passione per gli animali, che caratterizza le sue giornate sin da quando era un bambino: “Ho sempre avuto la passione per gli animali, tant’è vero che sin da piccolo ho iniziato ad allevarne alcuni da cortile. Con l’avanzare dell’età avanzavano anche il numero e le dimensioni dei miei animali”.

San Pellegrino Terme è il paese natale di Francesco, luogo di nascita e crescita, in cui ha maturato la sua passione che si è concretizzata nell’acquisto di diversi terreni: “Risiedo da sempre a San Pellegrino, sono molto affezionato al mio paese. Tempo fa avevo dei terreni in comodato d’uso, ma in seguito ho scelto di comprare un terreno tutto mio con una cascina, nella località di Falecchio, dove mi dedico tuttora alla mia passione”.

Quello di Francesco è stato un percorso scolastico volto all’ottenimento di un titolo di studio che potesse assicurargli un futuro proficuo, un cammino in cui la sua passione ha fatto da sfondo ma non è mai venuta meno: “Nella vita ho fatto qualche anno di agraria, ma poi ho preferito dedicarmi a tutt’altro. Sono un cuoco ma non di professione, il mio lavoro principale è insegnate di ballo diplomato nei 16 balli. L’interesse per gli animali non è comunque mai mancato, rallegra ogni mia giornata da sempre”.

Durante un pomeriggio di qualche anno fa Francesco, visitando vari siti e profili online, si è imbattuto per caso in un’immagine di una pecora mai vista prima. È quindi stato del tutto casuale l’avvicinamento a quella che ora è la sua grande passione, ovvero l’allevamento della pecora naso nero del Vallese: “Tramite internet sono venuto a conoscenza di questa pecora, considerata una tra le più belle, tanto che le è stato attribuito l’hashtag #thecutestheep. Me ne sono innamorato subito, sin dal primo attimo in cui l’ho vista” e così è nata la passione per questo raro animale, divenuta poi parte integrante della vita di Francesco: “Dopo quel pomeriggio ho deciso di prendere i primi animali, ormai circa 4 anni fa e me ne occupo ogni giorno. All’inizio non conoscevo le qualità di questa pecora, mi era stata presentata diversamente ma sono contento di essermi ricreduto conoscendola personalmente. Sono arrivato ad avere attualmente 25 capi, cerco di selezionare solo i migliori, quelli che rispettano le caratteristiche tipiche di questa razza”.

La pecora dal naso nero del Vallese ha infatti dei connotati fisici e caratteriali che la rendono rara, peculiarità e una lunga storia alle spalle di cui ci parla Francesco: “È una razza di origine svizzera, nata nel 1500 e diffusasi poi anche in Italia, dove attualmente sono presenti pochi esemplari; motivo questo per il quale è considerata in via d’estinzione a partire dal 2021 e necessita di particolari tutele e salvaguardie. È una pecora ‘ornamentale’, esteticamente molto bella e adatta alla compagnia, ha un carattere mansueto e docile, è molto curiosa e amabile, ama le coccole e cerca costantemente il contatto con le persone, ha un muso scuro contornato dal bianco, occhietti poco visibili e macchie nere sparse sul corpo. Sembra che indossi 4 calzini, questo contribuisce a renderla unica e a farla piacere. Entrambi i sessi hanno grandi corna piatte o a spirale e sono particolarmente consigliate per l’impiego nella pet therapy, effettuata per ora solo all’estero”.

Di giorno allevatore, di sera insegnante di ballo

Francesco deve quotidianamente dedicare cure e attenzioni ai suoi animali, ma al tempo stesso occuparsi anche dei suoi impegni professionali. La sua giornata tipo prevede quindi attività costanti, con la necessità di sapersi districare tra le occupazioni lavorative e quelle relative alla sua passione. Si è rivelata particolarmente utile anche l’organizzazione meticolosa e lungimirante del lavoro nel corso degli anni, che gli ha consentito di avere poche uscite economiche e di auto-gestire un intero grande progetto. Seppur poche, non sono assenti le difficoltà, che Francesco fronteggia con tenacia assidua e che supera grazie al supporto della famiglia, degli amici e di alcuni enti, i quali hanno iniziato solo da poco a far sentire la loro vicinanza: “Nelle ore di luce, quindi al mattino e parte del primo pomeriggio, mi dedico ai miei animali, mentre la sera svolgo la professione di insegnante di ballo. Queste pecore sono la mia più grande passione, sporadicamente cedo degli animali a famiglie fidate ma tendenzialmente non traggo profitti economici e cerco di tenere con me tutti i capi che nascono ogni anno. Le difficoltà che incontro sono tipiche di chiunque abbia a che fare con gli animali, le classiche problematiche che può avere un allevatore: sicuramente non esistono i weekend, se si sceglie di avere tante bestie bisogna fare dei sacrifici, soprattutto nel periodo delle nascite durante il quale bisogna svegliarsi molto presto e dedicar loro la massima attenzione.

Ma sono sempre riuscito a superare ogni momento difficile, anche grazie al supporto della mia famiglia che mi ha sempre appoggiato. Se c’è passione si riesce ad attraversare ogni difficoltà. A livello economico non ho mai avuto problemi, perché da sempre dedico molto tempo alla produzione di foraggio, me ne occupo direttamente io, per questo motivo non ho grandi uscite o perdite. Oggigiorno sono anche affiancato dal tecnico regionale ARAL delle naso nero del Vallese, il dottor Bencetti. Le mie pecore sono sotto la sua supervisione e valutazione e sono iscritte al registro anagrafico. Sono supportato anche da altri enti che offrono il loro aiuto per quanto riguarda l’aspetto sanitario, per la selezione degli animali”.

Francesco ha avviato questa attività da solo, spronato soltanto da desideri personali e dalla forza di una passione duratura. Gli inizi sono stati i momenti più ardui, situazioni avverse e poco stabili hanno richiesto grande sforzo anche a livello economico, un percorso iniziato in salita, tipico di ogni ambizioso progetto: “È stato complicato arrivare ad avere una situazione come quella attuale, nel senso che quando ho acquistato la cascina questa era totalmente abbandonata, ho dovuto ristrutturare tutto e riportare a prato la condizione di un terreno che era invaso dai rovi. Mi è costato parecchi anni di lavoro ma ne è valsa la pena. Ho iniziato da poco e spero in futuro che tutto questo possa diventare una vera e propria professione, magari secondaria a quella che già svolgo o magari la principale”.

E tante sono le idee da realizzare e sviluppare nel corso degli anni, alcune già in fase di concretizzazione: “Nei tanti progetti che ho ci sarebbe quello di avvicinare le persone a questa razza e farla apprezzare, potendola conoscere anche di persona. Molto probabilmente saremo presenti alla fiera caprina che ci sarà a Dossena il 21 maggio 2022, sto aspettando la conferma effettiva. Porteremo i nostri animali di persona per farli conoscere. Mi piacerebbe riuscire a rendere la mia realtà visitabile, ma al momento non è ancora pronta. Sollevando l’attenzione penso che riesca a non essere più in via d’estinzione.

Noto tantissimo interesse sulla pagina Instagram (@podere_falecchio) e Facebook (Allevamento Naso nero del Vallese del Podere Falecchio), sono molte le persone che vorrebbero degli animali da portare a casa, per questo è importante preservare la razza.
Principalmente l’idea di contattarvi è stata per riuscire ad avere un minimo di visibilità, vorrei che la cosa
passasse come passione amatoriale, la mia attività è un’altra. Mi piacerebbe far conoscere la razza a quante più persone possibili, almeno far sapere che esiste. È una pecora particolare, di cui non tutti conoscono l’esistenza, ma che necessita e merita l’interesse e la protezione di tutti”. 

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Commenti:
  1. Mi interessa metterle in un agriturismo a calcio Bergamo così La gente le vedono
    Anche i bambini che non le anno mai viste

  2. Ancora una volta siamo venuti a conoscenza di una realtà ai più sconosciuta. Una passione che unisce l’amore per gli animali e la tenacia con cui si lavora per la loro salvaguardia. Complimenti all’allevatore e al giornale online, che diffonde queste informazioni, con la pregevole dei suoi collaboratori.

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