Filippo Sonzogni, innamorato del tedesco a Berlino per vivere “una nuova vita a colori”

Innamorato del tedesco e della Germania, Filippo Sonzogni parte giovanissimo per Berlino, dove studia germanistica e scienze dei media alla Humboldt-Universität zu Berlin. Qua - non senza alcune difficoltà iniziale - ha trovato la sua dimensione.
26 Aprile 2022

“Fin da piccolo l’innocente curiosità verso il mondo mi ha sembra contraddistinto, vedere cosa si nascondeva al di fuori di quello che avevo sempre visto: mi sono sempre visto come un wanderer (termine inglese che si utilizza per definire in senso letterario i vagabondi, ma oggi utilizzato per spiegare quel sentimento che ci spinge ad essere sempre in viaggio)”. Questa la presentazione che Filippo Sonzogni, 20enne di Villa d’Almè, fa di sé. 

Il suo percorso inizia una volta terminate le scuole medie, ed è lui a parlarcene: “Appassionato di lingue straniere, ho deciso di iscrivermi al liceo linguistico all’Istituto David Maria Turoldo di Zogno, non sapendo però esattamente che strada intraprendere a percorso concluso. Tengo a precisare che questa scuola non era la mia prima scelta, ma che di fatto inizialmente volevo iscrivermi all’Istituto tecnico alberghiero. Tuttavia, un mese prima della scelta finale, ho sorpreso tutti decidendo di iscrivermi al liceo. Motivo della mia scelta è stata la possibilità che questa scuola offre di trascorrere ogni anno una settimana all’estero nei paesi delle lingue studiate – spiega Sonzogni -. Una volta iniziato, una cosa che ho subito notato è stata la mia passione innata per il tedesco, lingua temuta da tanti. Grazie a questa mia passione e con la spinta della mia professoressa di tedesco Anita Rizzi, dopo il diploma ho deciso di lasciare l’Italia per intraprendere un nuovo capitolo della mia vita a Berlino, in Germania. Qui studio germanistica e scienze dei media alla Humboldt-Universität zu Berlin, una delle due più importanti università storiche presenti in Germania”. 

La scelta della Germania è stata dettata non solo per la passione per la lingua, ma anche per l’interesse nei confronti della cultura e della storia di questa nazione. Passione che, come ci spiega, è nata dal fatto che Filippo era solito trascorrere alcune settimane in Alto Adige da piccolo, più precisamente in Val Senales. Essendo una regione in cui la seconda lingua parlata è il tedesco, sentiva spesso parlare questa lingua ma non riusciva a comprenderla, e da qui è nata la sua curiosità verso il tedesco. 

“Oltre a voler imparare meglio la lingua, un’altra ragione che mi ha spinto a partire è che volevo dare una svolta alla mia vita, che da un po’ sentivo stretta. Ho scelto in particolare modo Berlino perché, come tutti dicono, è la città dove tutto è possibile. Berlino è il cuore pulsante dell’Europa, una città cosmopolita, viva e giovane che ha molto da offrire ed è aperta a tutti. Qui puoi essere chi vuoi, senza che nessuno ti giudichi o ti guardi male, aspetto che mi fa amare ancora di più questo Paese. La gente è molta aperta in tutti gli ambiti della vita e pronta a evolversi con essa, nonostante lo stereotipo ormai radicato che i tedeschi siano un popolo freddo. Il senso di libertà, di espressione e il concetto di comunità/integrità sono veramente presenti e temi ad oggi molto diffusi quali per esempio l’ambiente o la diversità non rimangono solo delle idee, ma vengono presi in considerazione seriamente”, ci racconta. 

Ovviamente non è tutto oro ciò che luccica, la burocrazia è impegnativa e il funzionamento della nazione è molto diverso dall’Italia, motivi che inizialmente hanno creato qualche difficoltà a Filippo: “Il primo mese è stato difficile, ma nonostante questo non mi sono mai lasciato abbattere. Ci sono stati alti e bassi, non lo nego. La difficoltà più grande che ho riscontrato è stato trovare casa: in sei mesi ho effettuato cinque traslochi, ma poi finalmente ho trovato un posto che posso chiamare casa. La burocrazia è impegnativa e diventa un incubo se non si sa come muoversi. Importante poi è anche la questione linguistica che, per quanto avessi un buon livello, la scuola non ti prepara a parlare di determinati contesti, come appunto proprio la burocrazia”.

Nonostante queste difficoltà, però, Filippo è sempre rimasto determinato, al punto che nei suoi programmi futuri non è previsto un rientro in Italia, se non per vedere la famiglia: “La Germania vanta di una reputazione molto buona dal punto di vista economico: gli stipendi sono alti, ci sono molti incentivi, i politici dimostrano un chiaro interesse verso il popolo rispetto a quelli italiani, esempio pratico è stata l’emanazione di una legge in seguito all’aumento della benzina, attraverso la quale ogni cittadino che svolge un’attività retribuita su suolo tedesco riceve un incentivo di 300 euro. Qui studio, ho degli obiettivi e sento che è il posto dove dovrei essere: dove prima vedevo bianco e nero, ora vedo solo colori. Mi sono iscritto a un gruppo di volontari per aiutare i giovani ucraini, appena trasferiti in Germania, allo scopo di insegnare loro il tedesco. Sto inoltre cercando lavoro. Insomma, non c’è modo di annoiarmi, motivo per il quale l’Italia non è nei miei programmi. Sono però aperto ad ogni opportunità che la vita ha da offrire, perciò mi sento di dire mai dire mai!”. 

Come progetti prossimi vuole laurearsi nei tempi prestabiliti, e poi valutare di specializzarsi in qualche settore più specifico. Da sempre sogna di fare lo steward, ma come dice lui, “la vita è piena di sorprese”.  Per concludere, Filippo vuole mandare un messaggio a tutti coloro che hanno intenzione di fare un’esperienza come la sua: “Una cosa mi sento di dire: buttatevi, poiché nel momento in cui realizzerete dove siete arrivati, sarete le persone più appagate e felici di questo mondo. Non sarà per niente facile, anzi al contrario, ci saranno momenti no, come li ho avuti e li ho tuttora, che vi spingeranno a chiedervi se ne vale veramente la pena e vi porteranno a dubitare delle vostre scelte Siete sempre in tempo a tornare indietro, se non ve la sentite o capite che la strada che avete intrapreso non è quella giusta. Tutti sbagliano, sbagliare fa parte di noi, è umano. Tuttavia, è sempre meglio aver provato qualcosa piuttosto che il contrario, finendo poi per rimpiangerlo a vita. E non temete di lasciare le persone alle spalle: gli affetti veri rimangono, così come la famiglia. Se c’è una cosa che ho imparato stando qui, è il vero significato di carpe diem: vivete la vita e fatelo a pieno!”. 

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