Lascia tutto e apre un’azienda agricola: la scommessa vinta di Massimo Gherardi, 28 anni dopo

Dal lavoro in edilizia a quello con gli animali, sfidando le avversità per aprire la propria azienda agricola.
24 Giugno 2025

Dal lavoro in edilizia a quello con gli animali, sfidando le avversità per aprire la propria azienda agricola. Massimo Gherardi di Zogno è il titolare dell’omonima azienda agricola a Miragolo San Salvatore, frazione di Zogno. “Ho avviato io l’attività, nel 1998: mio papà aveva qualche animale, ma sono 40 anni che non c’è più. Quando è morto, abbiamo tenuto solo un paio di mucche. Eppure l’opportunità c’era: “Tutti mi chiedevano prodotti, ma io non li avevo mai e allora mi sono licenziato. Il posto in cui lavoravo mi stava un po’ stretto, non mi trovato più tanto bene, la passione per le mucche c’era già. Tutti mi davano del pazzo, mi dicevano che ero un matto ad avviare un’attività del genere a Miragolo e non nella Bassa. I primi anni in effetti è stata durissima: le entrate erano poche”. La scommessa però ha funzionato e, in 25 anni, l’azienda agricola Gherardi ha preso slancio.

“Nel 2000 ho costruito la prima stalla, nel 2002 la richiesta di carne è cresciuta e così, nel 2005, ho costruito una seconda stalla”. Ma le cose cambiano: “Ora la gente vuole solo bistecche e filetti, invece noi facciamo di tutto, il bollito, ad esempio, non lo mangia più nessuno. Nel frattempo, ho iniziato a fare anche legna. Noi facciamo formaggi, taleggio e burro, ma, da prima del Covid, ci siamo messi a vendere anche latte direttamente. Ora il formaggio lo fanno tutti e, per non dover vendere le mucche, vendiamo il latte ai produttori di formaggio. Ma il margine è minimo”.

Oltre agli animali ci sono i terreni, e Massimo non è solo nella sua attività: “Abbiamo prati per lo sfalcio, così devo solo comprare mangimi, non il fieno. I figli mi aiutano, entrambi sono cuochi mi danno una mano con la parte burocratica. In futuro si potrebbe pensare ad avviare un agriturismo: qui è meraviglioso”

Nonostante le difficoltà, Massimo continua ad amare profondamente il proprio lavoro. “A me piace tantissimo fare il fieno, se il tempo è bello. In inverno vado nel bosco perché mi piace tagliare e produciamo circa 4000 mila quintali all’anno. Ovvio, se non ti piace è un lavoro che non faresti mai: mi alzo ogni giorno alle 5 ed è dura, davvero”.

“Ora io vado avanti con l’età, carburare la mattina diventa più difficile – scherza Massimo -: sinceramente, non credevo che sarei riuscito a creare un’attività così. Ora invece posso permettermi di avere cinque trattori, credo di essere il più attrezzato in tutta la Valle. Certo, non ho curato le vacche a livello genetico per avere il meglio, in altre realtà puntano ad esempio sulla qualità degli animali per fare i concorsi. Parliamoci chiaro, sono anche cose che costano, partecipare alle fiere è bello ma c’è un lavoro enorme dietro e non riuscirei”.

Da uomo di montagna, Massimo non può non avere sotto gli occhi gli effetti del cambiamento climatico. “Purtroppo il clima è un fattore fondamentale: è il sole che fa il fieno, si può essere anche in 50 a lavorare, ma se è come lo scorso anno, con tantissima pioggia, si ha un prodotto che non ci soddisfa. Lo scorso anno è andata malissimo, per quest’anno dobbiamo ancora capire. Purtroppo le stagioni sono cambiate, in inverno fa bellissimo e non nevica più”.

gherardi massim - La Voce delle Valli

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Commenti:
  1. E tutto vero belle persone prodotti buoni v
    Spazio per un agriturismo è una zona che può offrire molto 😍 Marisa e emilio

  2. Complimenti a Massimo e famiglia compresa la bellissima moglie. Vi ho conosciuto tanti anni fa quando avevo la casa a Miragolo e ho sempre gustato i vostri prodotti. Compreso i SALAMI . Buon lavoro. Maria Teresa Elli Erba

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