Tony De Castro, dalla Sicilia a San Pellegrino sempre inseguendo il ritmo

Tony De Castro, batterista 52enne originario di Agrigento (Sicilia), a Roma per qualche anno e da novembre 2012 a San Pellegrino Terme, dove ha messo su famiglia.
23 Maggio 2024

“Amo essere un batterista. Tutti pensano che tu sia stupido. Quello che non capiscono è che se non ci fossi tu, la loro band farebbe schifo” diceva il batterista dei Nirvana, Dave Grohl. E una vita alla batteria come Grohl l’ha fatta anche il nostro Tony De Castro, 52enne originario di Agrigento (Sicilia), con una parentesi a Roma e da novembre 2012 residente a San Pellegrino Terme, dove ha messo su famiglia.

“Posso dire che la musica è nata dentro di me sin da subito. All’età di 3 anni battevo le mani su qualsiasi superficie che mi capitasse e mia nonna, Margherita, mia primissima sostenitrice, mi raccontava che, durante il sonno, battevo le mani sulla sua pancia. A 6 anni ho costruito la mia prima batteria con i fusti del detersivo e mi allenavo suonando sui 33 giri di canzoni di vario genere, ad 8 anni mia nonna mi ha regalato la prima vera batteria e a 9 anni ero in piazza a fare concerti, in particolare, con il mio amico d’infanzia e grande bassista Nino Di Nolfo ed il carissimo Simeone Tartaglione, oggi direttore d’orchestra in America negli Stati Uniti” – racconta Tony.

Subito dopo l’adolescenza, per amore della musica, Tony ha lasciato Agrigento e la sua Sicilia e si è trasferito a Roma con l’obbiettivo di inseguire le ambizioni e sogni. Così, dopo un primo periodo d’inserimento, ha fatto dei provini e da lì è ufficialmente iniziata la sua carriera da musicista. Ma… cosa lo ha spinto ad iniziare a suonare la batteria come strumento musicale? “È stato più forte di me… è una necessità che mi viene naturale: trovo il ritmo in qualsiasi suono. Ne sono un esempio le semplici frecce dell’auto: quando sono in funzione mi viene spontaneo battere le mani sul volante. Ho imparato a suonare questo strumento da autodidatta. A Roma ho seguito dei corsi vari ma, soprattutto, ho avuto la fortuna di fare esperienza con le persone giuste e negli ambiti professionali. Certamente mi piace molto suonare i generi musicali come il Funk, la Bossa Nova ed un Rock non pesante ma, per lavoro, mi ritrovo a suonare di tutto trovando piacere anche in una semplice ballad che mi provochi emozioni”.

Con l’avvento della modernità e della tecnologia in ambito musicale, oggi De Castro si ritrova a suonare con una vera e propria regia composta dalla sua batteria (a volte acustica e a volte elettronica), da apparati digitali (PC Mac, schede audio, sequencer e mixer); per cui suona dei ritmi prestabiliti e studiati in precedenza. Solamente in alcune circostanze si può permettere di suonare più liberamente sfruttando quindi anche l’improvvisazione.

Oggi, invece, Tony fa parte di varie band con le quali fa concerti dal vivo in giro per la bergamasca e non solo: “LAURADUE” (omaggio a Laura Pausini), “ZeroNì” (omaggio a Renato Zero), “Cambio Direzione” (omaggio a Francesco Renga), “Oscar Band” (omaggio ai maggiori cantautori italiani) oltre a varie formazioni fra duo, trio come musicisti di fiducia come Francesco Sestito, Rita Mariani, Matteo Longo, Peo Leonardi e Davide Zammataro.

“Quando mi esibisco dal vivo mi piace l’adrenalina che ancora riesco a provare dopo tutti questi anni, il piacere di fare musica d’insieme ed il piacere nel vedere emozionare il pubblico”. A coloro che vorrebbero imparare a suonare il suo stesso strumento il musicista siciliano – ormai bergamasco – dice: “La batteria è senz’altro il primo strumento basato sull’istinto: per dirla in breve bisogna nascere predisposti. Quando si ha la fortuna di nascere portati per la batteria consiglio di fornirsi dello strumento e suonare tantissimo sulla musica che piace e con gli altri musicisti; importantissimo: studiare”.

Nel corso della sua carriera Tony ha sempre ricoperto due ruoli: quello da musicista e quello da tecnico del suono, e si è ritrovato a lavorare con diversi artisti del panorama nazionale. “La mia esperienza romana mi ha visto maggiormente impegnato in quella che fu la mia band storica, creata insieme a Paolo Arcuri, la “Gnometto Band” con cui ho avuto la possibilità di esibirmi sulle reti Mediaset, reti RAI più altre esperienze in emittenti private. In altri contesti ho suonato con Jerry Calà, Franco Califano, Mietta, ecc… Nell’ambito audio, invece, ho collaborato per diversi anni con artisti oggi famosi come Angelo Pintus, Dado, Maurizio Battista, Enrico Brignano, Teo Mammucari e tanti altri” – ci svela. – “Nella mia recente esperienza bergamasca ricordo con piacere le collaborazioni con gli attuali musicisti dei Modà. Stefano Forcella (originario di Brembilla), Enrico Zapparoli, Claudio Dirani e Diego Arrigoni. Infine, nella mia vita artistica ogni tanto ho fatto delle comparse o ho avuto ruoli da protagonista in trasmissioni TV come: Forum (Rete 4), Cambio Moglie  (Canale 9) e nel film 18 Regali”.

Adesso, invece, Tony si divide fra concerti, prove, lezioni, produzioni audio, produzioni video e arrangiamenti di inediti: “Attualmente sono impegnato in arrangiamenti di brani inediti di un cantante locale e di svariate altre produzioni per le mie band. Quando avrò tempo, riprenderò in mano un mio lavoro personale che riguarda alcuni inediti che ho scritto nel tempo; in particolare voglio riprendere l’arrangiamento del brano “ALMENO TU” che diede il via al mio trasferimento in Valle Brembana, dove ho trovato anche moglie e quattro figli… e animali (ride ndr). Quel brano mi fece arrivare secondo su mille partecipanti ad un concorso canoro di RTL 102.5– ha concluso. Tra poche settimane, più precisamente domenica 26 maggio, se passate a San Pellegrino Terme, potrete vedere Tony in versione speaker durante la 24esima edizione della 10 Ore di Sport e Solidarietà. Se volete conoscere qualcosa in più su Tony potete dare un’occhiata ai suoi profili Instagram e Facebook.

Foto: Davide Di Lorenzo

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Commenti:
  1. Bellissimo leggere notizie positive in un mondo dove si insiste solo su trasmissioni gemelle su tutti i canali, dove la cronaca nera la fa da padrona.
    Benvenuto anche nella nostra valle sempre accogliente per il suo vissuto dei tanti emigranti che partirono, tanti tornati e tanti altri mai.
    Buon proseguimento di lavoro e divertimento con la musica.

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