San Giovanni inaugura il nuovo ponte dell’Arlecchino: “Un’ opera frutto di tanta caparbietà”

Dopo due anni di lavori, un'altra importante opera per la Valle Brembana al taglio del nastro. Saranno i ragazzi dell'ABF di San Giovanni Bianco ad occuparsi della manutenzione del verde.
20 Novembre 2021

La si potrebbe chiamare la folla delle grandi occasioni, perché quella di sabato 20 novembre è a tutti gli effetti una grande occasione. A San Giovanni Bianco si inaugura infatti il nuovo ponte sul fiume Brembo, al termine di due anni di lavori; sono numerosissimi i cittadini venuti a toccare la nuova opera, un progetto che darà maggior fluidità al traffico di tutto il paese.

Alle 11.00, prende la parola la sindaca Enrica Bonzi: la prima cittadina ringrazia i presenti, poi cede la parola e la fascia tricolore al vicesindaco Marco Milesi, ex primo cittadino fortemente impegnato nella realizzazione del ponte.

“La comunità è fortunata ad avere un sindaco così” commenta Milesi, “è bello vedere tanta partecipazione in una giornata storica per tutti. È una giornata di festa, sono presenti le scuole di ogni grado, anche gli alunni dell’ABF. È stato un lavoro di squadra, con i sindaci vallari, oggi presenti per dare unità alla Valle”.

Molte le autorità presenti, accorse per “un traguardo importante che dimostra unità davanti alle difficoltà delle Valli e le ricadute che queste hanno sulla vita di tutti”. Milesi ricorda l’iter amministrativo che ha portato ad oggi, da dicembre 2016 quando il governo ha destinato 2 milioni per il ponte nuovo; una svolta per il Comune. Caparbietà è la parola chiave quando si parla di progetti tanto importanti, una caratteristica delle Amministrazioni comunali brembane. Un percorso che ha dovuto scontrarsi con varie difficoltà, dalla morfologia del territorio alla pandemia: a questo proposito, il ricordo va a chi non ha potuto vedere l’opera completa a causa del Covid.

“Parliamo di un’opera storica, un valore aggiunto per chi investe in Valle – continua Milesi -. Nonostante siamo lontani dalle grandi infrastrutture, molte aziende creano eccellenze e occupazione in Valle, così si combatte lo spopolamento. Vogliamo dare un segnale ai giovani, perché siano coscienti che si vuol dare un futuro a questo territorio, attraverso il lavoro di tutti. L’ABF si farà carico di mantenere il verde nell’opera, come segnale di impegno reciproco. Cerchiamo di inserire la scuola nella vita del Comune di San Giovanni Bianco”.

Lo stesso Comune che ha dovuto gestire l’intervento più importante da alcuni decenni a questa parte, con un importo totale di 3 milioni e 620 mila euro, finanziato anche con un accordo pubblico-privato in cui SMI Spa ha destinato 700 mila euro alla realizzazione dell’opera. “Non abbiamo dovuto richiedere mutui o finanziamenti” sottolinea Milesi, “non graveremo sui giovani. Il ponte si chiamerà ‘Ponte dell’Arlecchino’ (con tanto di statua che torreggia al centro della rotonda ndr), un tributo alla storica maschera originaria di Oneta. È basata sulla figura degli emigranti bergamaschi nella Venezia del ‘400, vogliamo omaggiare tutti i concittadini emigrati nei secoli e il loro spirito”.

Jonathan Lobati, presidente della Comunità Montana, parla di “rivoluzione per la viabilità brembana. Bisogna dare merito a chi ha lavorato per raggiungere questo obiettivo e terminare in tempo i lavori: non è facile muovere tante risorse. Io credo che si apra ora una fase di sviluppo per la Valle e che, finalmente, stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel per i Comuni”.

Il Presidente della Provincia di Bergamo, Pasquale Gandolfi, sottolinea il grande lavoro di squadra delle istituzioni. “Questa è la dimostrazione che quando un’amministrazione porta avanti in idea ce la fa. Bisogna fare i complimenti per aver concluso i lavori in tempo, è una dimostrazione di caparbietà e di buon funzionamento del dialogo tra gli enti. La prossima settimana ci sarà un incontro con il viceministro dei trasporti per la Paladina- Villa d’Almè, tutte le istituzioni della bergamasca si stanno muovendo per raccogliere le risorse e iniziare un altro grande progetto”. Il Senatore Antonio Misiani, ex assessore del Comune di Bergamo ed ex Viceministro dell’Economia e delle finanze durante il governo Conte II, parla di un’opera dall’impatto profondo. “Andrà a toccare la vita di tanti e farà guadagnare tempo, e di tempo ne è passato tanto dal 2016. C’è voluta molta caparbietà, ma bisogna andare avanti e chi la dura la vince, le opere come questa sono un segnale di speranza e di ripartenza. Se non si molla mai i risultati arrivano e oggi ne è la dimostrazione”.

L’ultima parola spetta a don Diego Ongaro, parroco di San Giovanni Bianco. È lui a benedire l’opera, ricordando come la benedizione “porta con sé il concetto di bene. Questo ponte è strumento e un’opportunità. Benedire un’opera non vuole dire affidare a Dio il fatto che sia stata costruita con criterio, ma impegnarsi a farne buon uso, a favore di tutta la comunità”.

Al taglio del nastro, il cielo sopra il ponte si riempie dei palloncini portati dai bambini di San Giovanni Bianco: la speranza è che scene così diventino la normalità per una Valle che ha bisogno delle infrastrutture per rilanciarsi.

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