Per lunedì 23 settembre, CISL FP, FP CGIL e UIL FPL, hanno indetto, a livello nazionale, lo sciopero per le lavoratrici e i lavoratori della Sanità Privata Ospedaliera, dei Centri di Riabilitazione ed RSA ai quali viene applicato il CCNL ARIS-AIOP, contratto scaduto nel 2018, e ARIS-AIOP CdR e RSA, contratto scaduto da ben 12 anni. A livello nazionale sono interessati circa 200mila lavoratori, a Bergamo quasi 3300 persone in una ventina di strutture.
Stiamo parlando di strutture private che erogano servizi e prestazioni, in nome e per conto del Sistema Sanitario Regionale per le quali ricevono finanziamenti. I lavoratori di queste strutture garantiscono, nonostante i mancati adeguamenti contrattuali, ogni giorno e ad ogni assistito, il diritto costituzionale di tutela della salute. Strutture che a tutti gli effetti sono da considerare “servizio pubblico”.
Le strutture private hanno stabilito di non aprire i tavoli di contrattazione a livello nazionale fino a quando non fossero loro arrivate risorse economiche necessarie da parte del Ministero e dalle Regioni.
Anche per lo scorso rinnovo della parte ospedaliera di ARIS-AIOP, del triennio 2016-2018, arrivato nel 2020, dopo ben 14 anni di lunghe attese, Regione Lombardia ha finanziato il 50% dei costi contrattuali; nel frattempo la Sanità Pubblica sta contrattando il secondo rinnovo contrattuale, aumentando notevolmente il gap sulle retribuzioni. Le associazioni datoriali vogliono avere certezza che le Regioni adeguino le tariffe di rimborso per le prestazioni utilizzando i propri dipendenti come ostaggio o come scudo, in gioco sottile fatto quasi di ricatti; un comportamento inqualificabile e intollerabile.
“Per i lavoratori della Sanità Privata la situazione è molto critica – dichiarano le Segreterie Territoriali di CISL FP e di UIL FPL -, lavorare oggi in Sanità Privata è poco attrattivo. Molti operatori infatti hanno partecipato ai concorsi e sono migrati in sanità pubblica, accettando anche contratti a tempo determinato. Questo ha ulteriormente gravato su chi è rimasto che, oltre ai carichi di lavoro dati dalla turnazione lasciata scoperta dai colleghi usciti, si impegnano ad affiancare il nuovo personale che arriva e che rimane per poco tempo, alimentando quel fenomeno dell’elevato turn over che tanto impegna a livello organizzativo-gestionale. Ultimamente sul territorio – continuano Katia Dezio di CISL FP e Antonio Montanino di UIL FPL – assistiamo alla chiusura e alla riduzione o trasferimenti di servizi fondamentali come quelli del punto nascita e del Centro Oncologico del Policlinico San Pietro; è per noi motivo di preoccupazione per l’assistenza al cittadino in primis e per la tenuta dell’occupazione dei lavoratori. La sanità privata, all’interno del SSN, deve garantire uguali standard assistenziali e i lavoratori di questo comparto devono avere tutto il nostro sostegno per il principio universalistico e pubblico delle cure e dell’assistenza di un Sistema Sanitario che si rispetti. Le strutture private, a maggior ragione, non hanno vincoli di bilancio e presentano, per la stragrande maggioranza, utili a sei zeri.
Sotto al Palazzo di Regione Lombardia chiederemo che, in assenza di rinnovi contrattuali adeguati nei tempi e nei valori economici corretti, vengano rivisti e sospesi gli accreditamenti regionali fino a quando ai lavoratori della Sanità Privata venga riconosciuta la stessa dignità dei lavoratori della Sanità Pubblica. Per i due sindacalisti, il principio che “allo stesso lavoro corrisponda lo stesso salario”, è imprescindibile”.
In provincia di Bergamo sono interessate le strutture del Gruppo Humanitas – Clinica Gavazzeni e Clinica Castelli, Gruppo San Donato – Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro e Policlinico San Marco di Zingonia, Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme, Gruppo Habilita di Zingonia con le varie sedi sul territorio bergamasco, Gruppo Palazzolo – Istituto Palazzolo delle Suore Poverelle e le RSA di Torre Boldone e Sacro Cuore, Clinica San Francesco delle Suore Cappuccine di Madre Rubatto con la RSA San Francesco, FERB Trescore , Gazzaniga e Calcinate, NephroCare all’interno dell’ASST Bergamo Est, Centro Don Orione, Casa Don Guanella di Verdello.