Il deficit pluviometrico, che ormai si protrae dall'inverno, continua a preoccupare molte zone dello Stivale, in particolar modo al Nord. Le piogge sono infatti dimezzate rispetto allo scorso anno e la crisi idrica ha raggiunto livelli eccezionali in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna ma anche Valle d’Aosta e parte del Trentino. In Piemonte il Po ha una portata d’acqua di -72% rispetto al normale, ma un po’ tutto il fiume sta vivendo la siccità più grave degli ultimi 70 anni.
Di questo passo si rischia una riduzione del 50% della produzione agricola. Come avverte Cia-Agricoltori Italiani, i danni complessivi sono destinati già a superare un miliardo di euro. Per la frutta estiva, in particolare meloni e cocomeri, si prevede una riduzione tra il 30% e il 40%, che arriva al 50% per il mais e la soia.
Secondo un report dell’Onu, circa 200 i Paesi al mondo colpiti da desertificazione e siccità, per 1 miliardo di abitanti. Tra gli stati più colpiti ci sono Cina, India, Pakistan e diverse Nazioni di Africa, America Latina, Medio-Oriente. Ma anche Stati dell’Europa mediterranea, come Portogallo, Spagna, Grecia, Cipro, Malta e Italia. Negli ultimi anni, l’Europa meridionale è diventata fino al 20% più secca. Negli ultimi 25 anni il nostro Paese è stato colpito da 4 grandi siccità (nel 1997, 2002, 2012, 2017), con danni per oltre 5 miliardi di dollari.
Secondo Anbi, il 70% della Sicilia presenta un grado medio-alto di rischio desertificazione, seguita da Molise (58%), Puglia (57%), Basilicata (55%).
Restringendo il campo di analisi a Milano, dove esiste la serie storica di misurazione più lunga della Lombardia, in questi primi 5 mesi dell’anno sul capoluogo lombardo sono caduti solo 113 mm di pioggia, a fronte di una media di 418 mm. Si tratta del peggiore anno, davanti a 1944 (138mm), 2003 (142mm), 1953 (148mm), 1997 (194mm), 1938 (196mm). Anche nella Bergamasca la situazione non è delle migliori… Da inizio anno a oggi in media sono caduti dai 140 ai 450 mm tra pianura e montagna, circa il 45/55% in meno rispetto agli ultimi anni.
La situazione in Valle Brembana e Valle Imagna
Da inizio anno la quantità di pioggia caduta nelle nostre valli è notevolmente sotto la media. Si spazia dai 426 mm di Branzi ai 185 mm di Almè, passando per i 286 mm di Berbenno, 341 mm a San Pellegrino Terme, 349 mm a Zambla Alta, 334 mm a Roncobello.
Se in montagna la neve è pressoché sparita ovunque, fiumi e laghi sono già in forte sofferenza. Il Po ha un livello idrometrico che localmente supera i -8 mt, il Lago Maggiore è -15.3 cm sotto lo zero idrometrico con un riempimento del solo 18%, quello di Como è a -17.4 cm (14% del riempimento), quello di Iseo +16.8 cm (33%) mentre quello di Idro è riempito solo per 8%. Il Brembo è vicino ai minimi storici: la stazione di Briolo ieri ha registrato, infatti, 79.3 cm, sotto la media degli 83 cm e poco sopra il record negativo di 72.3 cm. Non abbiamo purtroppo dati sul torrente Imagna, che non viene monitorato.
Una situazione tenuta sotto stratta osservazione anche da Uniacque. L’amministratore delegato, Pierangelo Bertocchi, ha precisato: “Non siamo al razionamento, ma non me la sento di dire che non ci arriveremo mai. Se le cose dovessero peggiorare, potrebbe darsi che qualche Comune più isolato, con le sorgenti più piccole, si avvicini a questa possibilità".
Il futuro, in effetti, non sembra roseo: i modelli stagionali concordano per una estate 2022 termicamente sopra media in Europa. Il modello di riferimento europeo Ecmwf mostra anomalie di temperatura comprese tra 1 e 2°C sull'Europa centro meridionale, ma con un sopra media molto esteso. Sarebbe inoltre un'estate piuttosto secca. Il regime dominante sarebbe compatibile con una Nao positiva e con un geopotenziale a 500 hPa positivo esteso dal medio Atlantico all'Europa virando verso la Scandinavia. Ampie porzioni d'Europa stanno attraversando condizioni di siccità, a seguito dell'inverno e della primavera piuttosto secchi. Con questo aumenterebbe la possibilità di temperature elevate dal momento che nelle ondate di calore i terreni più asciutti si riscaldano più facilmente.
Nelle nostre valli, con la vicinanza delle Orobie qualche temporale nel corso dei prossimi mesi si potrà formare e potrebbe aiutare ad alleviare leggermente la siccità. La vedo più problematica in pianura. Sicuramente un'estate molto calda e siccitosa anche per le nostre valli, ma non dovremmo arrivare a situazioni estreme.
Manuel Mazzoleni di 3BMeteo