Dopo lo stop alla mostra zootecnica della Fiera di Sant’Alessandro per contenre la diffusione della malattia Blue Tongue (febbre catarrale degli ovini), arriva la cancellazione – come era prevedibile – anche delle fiere, in programma nei prossimi giorni, in Valle Brembana e Valle Seriana.

Niente fiera dunque a Serina, attesa per il 25 settembre, una delle più antiche della Bergamasca, con oltre 300 capi ogni anno. A metà, invece, la fiera di Clusone, che ospiterà solo i cavalli. Si prendono un po’ di tempo gli organizzatori di altre fiere: Branzi (28 settembre), Taleggio (6 ottobre) e Dossena (5 ottobre) tergiversano, ma il destino pare ormai segnato.

Stesso destino di Serina, invece, per le fiere di Camerata Cornello: il 12 ottobre quella “ordinaria”, così come la finale delle Regine in programma il 19 ottobre. Verso la chiusura anche la prossima in programma: Valtorta, il 14 settembre. L’ultima volta che le fiere zootecniche furono cancellate era durante il Covid.

La malattia viene trasmessa da un insetto solo tra ruminanti e non colpisce l’uomo, tuttavia gli animali che si ammalano vengono smaltiti. In Bergamasca non sono stati ancora segnalati focolai, ma ce ne è uno nel Lecchese; inoltre la zona di restrizione di 20 km attorno al focolaio comprende anche una parte di Valle Brembana.

Per evitare il diffondersi della malattia, nei giorni scorsi Regione Lombardia ha emanato una direttiva che non consente mostre, esposizioni, fiere e mercati di animali delle specie sensibili a Blue Tongue nelle provincie interessate da focolai confermati e in quelle comprese nelle zone infette, quindi Lecco, Como, Bergamo, Monza e Brianza e Pavia.