Dopo la prima mobilitazione del 18 luglio, i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale tornano a scioperare lunedì 9 settembre per chiedere il rinnovo del loro contratto nazionale. L’iniziativa di protesta è proclamata in tutt’Italia da FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL-UILT, FAISA CISAL e UGL. Nella provincia di Bergamo sono attivi nel comparto oltre mille addetti.
Nelle aziende del servizio extra urbano, cioè Arriva Italia srl, Autoservizi Locatelli srl, Tbso spa, Sav srl, Sai Treviglio srl, Aschedamini srl e Bonomi srl, lo sciopero sarà dalle ore 16 fino a fine servizio per il personale viaggiante, i turnisti e gli addetti alle funicolari. In città, lo stop sarà dalle ore 09.15 alle 12.30 e dalle 20.00 fino a fine servizio, per il personale viaggiante e delle funicolari di ATB e TEB. Per tutti gli impiegati e il personale delle officine, la mobilitazione durerà l’intera giornata lavorativa.
“Con questo secondo sciopero rivendichiamo il diritto al rinnovo del contratto collettivo nazionale con il miglioramento delle condizioni di lavoro, sia normative che salariali” ha dichiarato oggi Marco Sala, segretario generale di FILT-CGIL di Bergamo. “Nonostante tutti i tentativi delle organizzazioni sindacali tesi a ricercare un accordo, si è dovuto prendere atto delle indisponibilità datoriali a un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita, a rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché ad individuare soluzioni per contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale”.
“Il mancato rinnovo del contratto e la scarsità di risorse e stanziamenti nel comparto non solo impediscono di migliorare le condizioni salariali, ma provocano anche un complessivo peggioramento del servizio, tra sovraffollamento nelle ore di punta – soprattutto scolastiche – e minore attrattività come strumento di mobilità alternativo al mezzo privato. Il trasporto pubblico sembra essere stato abbandonato al suo destino come fosse un settore marginale”, prosegue Sala.
“Fino a quando le istituzioni, cioè Regione e Ministero dei Trasporti, non passeranno dalle parole ai fatti, e cioè finché non incrementeranno le risorse economiche da stanziare per i salari ma anche per il rinnovo e l’aumento dei mezzi, non ci muoveremo di un millimetro con il sovraffollamento e la mancanza di personale” conclude il sindacalista.