Dopo un 2022 nel quale i flussi dei visitatori sono tornati ai livelli pre-pandemia, il 2023 si preannuncia un anno importante per il settore turistico del territorio bergamasco: è quanto emerge dall’ultima ricognizione svolta da VisitBergamo, l’Agenzia per lo sviluppo e la Promozione Turistica della Provincia di Bergamo, che da qualche anno ha raffinato le proprie analisi statistiche grazie al Tourist Data Hub. L’elemento forse più rilevante riguarda il primo trimestre dell’anno 2023, nel quale si registra +38% di arrivi e +33% di presenze rispetto al 2022, mentre le occupazioni delle camere a Pasqua sono risultate in crescita del 2,8% così come quelle per il ponte del 25 aprile (+7,2%) e le prenotazioni per il periodo estivo (+8,1%).
Effetto Capitale della Cultura sul capoluogo, nel quale si registra un incremento del +21% per quel che riguarda le presenze turistiche sul territorio rispetto al 2019: 186.235 rappresenta il record del primo trimestre 2023, risultato che supera di poco l’obiettivo del +20% di presenze turistiche dichiarato al lancio del progetto di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.
Analizzando, inoltre, i dati del tasso di occupazione delle camere nei giorni di Pasqua (dal Venerdì Santo al Lunedì di Pasquetta) in tutta la provincia di Bergamo, si vede chiaramente la crescita rispetto al periodo pre pandemico (+11,2% rispetto al 2019), ma anche rispetto al 2022 (+2,8%). Più di due terzi delle camere risultavano essere occupate. Il tasso di occupazione delle camere per il ponte del 25 aprile raggiunge il 66,8%, superando del 7,2% il tasso del 2022, anche grazie alla maggiore durata del ponte (4 giorni nel 2023 contro i 3 giorni del 2022).
Il ruolo degli infopoint come punto di riferimento per i turisti è in crescita: +71 % nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Predominanti sono quelli di Città Alta e dell’Aeroporto, che hanno intercettato e fornito informazioni rispettivamente a 9.323 (+73 %) e 8.250 turisti (+79 %). Infine, il sentiment per quel che riguarda la Capitale della Cultura è estremamente positivo: la web listening rivela un miglioramento rispetto allo scorso anno e conferma la buona reputazione sul web della città di Bergamo.
I dati definitivi 2022
Ma andiamo con ordine. Il 2022 è stato l’anno della definitiva ripresa del turismo verso Bergamo e il suo territorio dopo la pandemia: il flusso di turisti stranieri è decisamente più alto rispetto al 2020 e al 2021 e sempre più vicino ai dati del 2019. Andando più nel dettaglio, si nota come gli arrivi (gli arrivi sono il numero di clienti ospitati nelle strutture ricettive, ossia i turisti) siano stati inferiori al periodo precedente alla pandemia (-8,6%), mentre per le presenze (le presenze sono il numero di notti trascorse nelle strutture), cioè i pernottamenti)si è registrato un netto riavvicinamento ai livelli pre-pandemici (-3,2%). A luglio si è raggiunto il picco, sia di arrivi che di presenze, più alto degli ultimi 4 anni: un ulteriore prova di una ripresa massiccia del turismo in terra bergamasca.
Facendo una distinzione tra turista straniero e turista “nostrano”, emerge come il turismo italiano sia tornato ai livelli pre-pandemia mentre quello straniero, in quanto a presenze, ha superato di gran lunga i valori del 2019. Ciò può essere letto anche in ottica futura: il turismo non italiano sembrerebbe avere dei margini di crescita più ampi rispetto a quello del nostro Paese. Durante il periodo estivo dello scorso anno, per la prima volta negli ultimi anni, il numero di arrivi di turisti stranieri ha superato quello degli italiani. Tra la top 8 delle nazionalità più presenti in provincia di Bergamo, i valori degli arrivi sono simili a quelli del 2019, mentre le presenze sono in crescita, eccezion fatta per la Spagna e il Regno Unito. Il numero di strutture alberghiere è leggermente in calo rispetto agli anni precedenti, mentre quello delle strutture extra alberghiere è tornato a crescere in maniera significativa dopo una fase di stallo dovuta probabilmente alla pandemia, facendo registrare un aumento del 7% rispetto allo scorso anno.
VALLE BREMBANA E VALLE IMAGNA – L’Alto Sebino, e la Val Brembana sono state le zone della bergamasca che hanno fatto registrare numeri record, superando di gran lunga i numeri del 2019. L’Isola e la Pianura hanno registrato un calo significativo, sia per arrivi che per presenze, rispetto al periodo precedente alla pandemia. Questo dato può essere causa diretta della pandemia stessa: quelle zone erano frequentate principalmente da persone che viaggiavano per lavoro e molto meno per motivazioni ricreative o culturali. Il fatto che la modalità di incontro sia cambiata con la pandemia – le riunioni in presenza sono infatti state spesso sostituite da quelle virtuali – può aver inciso sul minor numero di arrivi e di presenze in quelle zone, oltre a un autunno particolarmente caldo.
Numeri positivi anche per Valle Imagna, dove è cresciuto il numero di turisti (+22,2%) e del tempo di permanenza (+33,8%), anche se il dato resta inferiore – seppur di poco – rispetto al periodo pre-Covid (2019).