Un marchio unico per la Valle Brembana e i suoi prodotti: servirà un progetto da 6 milioni

Un progetto da 6 milioni di euro: si chiama “Revolvo” ed ha come obiettivo quello di “educare” e riunire i soggetti economici del territorio brembano sotto un unico marchio, che sappia identificarli all'interno del mercato, affrontando al tempo stesso alcuni temi storici irrisolti che limitano lo sviluppo del settore agro-zootecnico forestale. Capofila del progetto è la Comunità Montana Valle Brembana.
28 Febbraio 2022

Un progetto da 6 milioni di euro: si chiama “Revolvo” ed ha come obiettivo quello di “educare” e riunire i soggetti economici del territorio brembano sotto un unico marchio, che sappia identificarli all’interno del mercato, affrontando al tempo stesso alcuni temi storici irrisolti che limitano lo sviluppo del settore agro-zootecnico forestale.

Capofila del progetto – redatto dal GAL Valle Brembana 2020 – è la Comunità Montana Valle Brembana. “Revolvo” è stato già ammesso alla fase di negoziazione con Regione Lombardia, per la realizzazione ed il finanziamento attraverso lo strumento dell’Arest, ovvero l’Accordo di Rilancio Economico Sociale e Territoriale.

“Questa azione integrata e coordinata tra Regione e un partneraiato istituzionale pubblico-privato – spiega Fabio Bonzi, vicepresidente della Comunità Montana con delega ad Agricoltura, Foreste e Territorio – mira alla valorizzazione di tutta quella che è l’agricoltura di montagna, per creare economia e di conseguenza combattere lo spopolamento della montagna, dando un futuro anche ai giovani che decidono di rimanere nelle aree interne”.

Il progetto Revolvo è suddiviso in quattro campi d’intervento: competitività del settore lattiero-caseario, attrattività dei territori relativamente alle produzioni locali minori quali castanicoltura e frutticoltura, sostenibilità delle imprese della filiera bosco-legno-energia e sostegno alla cooperazione e al valore sociale dell’impresa. Nello specifico, ciò che si vuole ottenere è “educare i soggetti economici del territorio a pensarsi come soggetti di un’unica comunità – spiega Bonzi – e quindi a proporsi al mercato come un territorio riconoscibile ed in grado di offrire un’ampia gamma di produzione, identificato nel marchio “Prodotti della Valle Brembana”, di cui la Comunità Montana è titolare”.

Al tempo stesso si vogliono affrontare quei temi storici che limitano lo sviluppo del settore agro-zootecnico forestale, che possono essere risolti concretizzando alcuni interventi direttamente sul territorio. Ad esempio, realizzando una struttura unica per la stagionatura e la gestione logistica delle produzioni casearie, attualmente operata fuori valle, mettendo in luce alcune microrealtà (particolarmente fiorenti negli ultimi decenni) che operano sul territorio, anche nelle zone più disagiate con produzioni non solamente di formaggi DOP, ma anche presidi slow-food.

Fornire risposte alle aziende più fragili è un altro dei grandi obiettivi: il progetto si riferisce in particolare alle aziende zootecniche, che a causa della loro collocazione periferica soffrono per la difficoltà del ritiro del loro prodotto in azienda. Ad accompagnare questi interventi ci sono anche quelli rivolti alla sempre più emergente filiera frutticola, con particolare attenzione alla valorizzazione delle selve castanili. “Il cofinanziamento da parte di Regione Lombardia – conclude Bonzi –, oltre al supporto economico imprescindibile per la messa a terra delle progettualità, è segno di condivisione di un valore, quello del nostro territorio, in cui crediamo moltissimo e che darà un grande supporto allo sviluppo delle nostre imprese e opportunità di lavoro”.

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