Nessun pastorello, ma angeli in camice e soccorritori: il presepe dedicato all’Ospedale in Fiera

Insieme alla natività si celebrano l'animo e la forza di spirito di Bergamo e di tutti i suoi medici, infermieri, volontari e Alpini, in un ''presepe alternativo'' realizzato fedelmente dal 36enne Alessandro Bringhenti.
1 Dicembre 2020

Insieme alla natività si celebrano l'animo e la forza di spirito di Bergamo e di tutti i suoi medici, infermieri, volontari e Alpini che lo scorso aprile hanno unito le proprie forze per costruire un grande e funzionale ospedale da campo in soli 10 giorni. L'idea di questo “presepe alternativo” nasce dalla mente di Alessandro Bringhenti, 36enne e tipografo di Treviglio, che da ben sette anni costruisce originali e unici presepi da esposizione.

Quest'anno non ho usato le solite statue tradizionali – ha raccontato Alessandro, intervistato da Bergamonews – Solo angeli con il camice, la divisa da soccorritore, il cappello e la penna. Angeli con la maglietta nerazzurra. Quelli che nel momento del bisogno non hanno esitato a sacrificarsi e donarsi totalmente a Bergamo e alla sua gente”.

L'idea fa capolino fra i pensieri del giovane tipografo durante il primo lockdown primaverile, quando Alessandro – che è anche un Alpino, oltre che uno sfegatato tifoso atalantino – ha osservato confinato in casa come il resto d'Italia la realizzazione dell'Ospedale alla Fiera, frutto dell'intenso lavoro dei suoi “colleghi” Alpini e tifosi nerazzurri. In quel momento è scattata la scintilla dell'ispirazione: 7 mesi e 20 giorni dopo l'opera è completa.

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Nessun pastorello, ma angeli in camice verde acqua, modellini di ambulanze, uomini con indosso il giubbotto catarifrangente della Croce Rossa, quello giallo della Protezione Civile oppure la maglia nerazzurra, mentre cappelli con inconfondibili penne nere poggiano delicatamente sulle teste dei presenti. Tutti riuniti all'interno di una fedele rappresentazione dell'Ospedale alla Fiera, mentre accerchiano due statuine di Giuseppe e Maria in attesa della natività, dando vita ad un quadretto particolarmente inconsueto ma ricco di significato.

Soffrivo molto il non poter contribuire in qualche modo all'ospedale da campo allestito in Fiera – ha proseguito il giovane tipografo – Per me la realizzazione di quell'ospedale è stato un vero e proprio miracolo, un vero orgoglio a dimostrazione della parte migliore di Bergamo e dei bergamaschi. Sfruttando il tanto tempo libero a disposizione mi sono così messo all'opera. Mi spiace essermi allontanato dal tema delle mie amate montagne, ma questo 2020 ha segnato troppo la nostra Provincia. Spero e prego che l'idea ed il risultato possano piacere. Bergamo se lo merita, i bergamaschi se lo meritano”.

Da ben sette anni Alessandro progetta e realizza presepi da pubblica esposizione, frutto della sua passione per il bricolage. “Ho studiato grafica perché amavo i colori, disegnare e progettare” ha aggiunto il giovane, che da diciannove anni lavora in tipografia. Soggetto principale delle sue fatiche – che, ci tiene a precisare, non prevedono alcun compenso – sono le Orobie bergamasche, le sue amate montagne dell'alta Val Serina e la cattedrale vegetale di Oltre il Colle. Durante le festività natalizie, l'originale presepe verrà esposto in vetrina al Bar Alpino di Zambla Alta, frazione di Oltre il Colle dove si trova anche il Gruppo Alpini di Zambla, una delle passioni di Alessandro.

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