S.Omobono, i murales di Fonti d’Estate che insegnano la diversità

Quattro pannelli colorati, ognuno con la propria storia. Sono il frutto del laboratorio di murales che si è tenuto nell'ambito del progetto ''Fonti d'Estate'' al Parco delle Terme di SantìOmobono.
13 Agosto 2020

Quattro pannelli colorati, ognuno dei quali racconta una propria storia attraverso un mix di soggetti, sfondi e paesaggi, tutti legati da un unico filo conduttore: l'acqua. È ciò che sta alla base del laboratorio di murales, condotto, organizzato e completamente finanziato dal progetto Distanze Ravvicinate, nell'ambito del progetto “Fonti d'Estate” portato avanti dalla Cooperativa Sociale “Lavorare Insieme” di Almè che ha come obiettivo quello di gestire lo storico Parco delle Terme di Sant'Omobono Terme per tutto il periodo estivo, dando così un'opportunità di lavoro anche a ragazzi disabili.

Il laboratorio, della durata di quattro giorni, ha coinvolto dieci ragazzi del territorio nella realizzazione di quattro pannelli – murales, guidati da Luca Baroni, arteterapeuta. “Siamo partiti dal mordente, ovvero acqua colorata su dei fogli – spiega Baroni – Ognuno da queste sfumatura di acqua colorata, dalle tonalità azzurre e verde smeraldo proprio per rifarci all'acqua della fonte, doveva provare a trovare delle forme e dei soggetti. Dopodiché i ragazzi, divisi in gruppetti da due o tre, hanno collaborato per scrivere una storia, raffigurata in un primo bozzetto e poi riprodotta sul pannello. Sulla cornice di ogni pannello, infine, ho scritto con un pennarello tutte le storie, che sono esplicative di ciò che viene rappresentato”.

Così sono nati quattro racconti, che hanno dato vita ad altrettanti quattro murales dai colori sgargianti, colmi di creatività e abilità: Lorenzo, Giosuè e Masha hanno voluto rappresentare una cascata che con il suo fruscio riempie il silenzio della notte, Francesco, Luca e Leonardo hanno invece messo a punto una rappresentazione dall'impostazione geometrica, caratterizzata da colori forti ed un imbiancato Monte Resegone che osserva la cascata sottostante, il pannello di Giacomo e Aurora invece racconta di uno scontro fra personaggi fantastici sul fondo del mare, teatro di mille avventure, infine Paolo e Sergio hanno racchiuso in un pannello la morale del progetto: protagonista uno squalo, simbolo minaccioso ma qui faro e guida sicura di una barca in tempesta, a voler sottolineare che non bisogna mai giudicare un libro solo dalla sua copertina.

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(Il murale di Paolo e Sergio)

È stata una bellissima esperienza – conferma Francesco Capelli, 23enne residente in paese e uno degli artisti del progetto – in cui ho potuto dimostrare anche le mie capacità a persone che non conoscevo. È stata soprattutto un'occasione per confrontarmi con gli altri e vedere come diverse idee si possono unire in qualcosa di bello. Anche il Parco delle Terme, che ha da poco riaperto, penso che sia un ottimo modo di contribuire e darsi da fare per la comunità. Questi murales sono solamente un esempio: ci sono moltissime altre attività che vengono organizzate”.

Francesco è uno studente della facoltà di Beni Culturali all'Università di Milano e perciò particolarmente attento all'arte e a ciò che le concerne. “Grazie al laboratorio ho avuto modo di conoscere anche Luca Baroni, che è un professore, e confrontarmi con lui – continua il giovane – È stato piacevole parlare con lui e discutere di arte. Nella realizzazione del pannello insieme a due bravissimi ragazzi, Leonardo e Luca, ci siamo concentrati sull'impostazione geometrica del progetto, dando importanza anche ai colori. Abbiamo lavorato molto con l'immaginazione nel cercare particolari forme, mantenendo il tema centrale dell'acqua”.

Un'opinione condivisa anche da Leonardo Cassotti, compagno d'arte di Francesco nel corso del laboratorio. “È stata davvero una bella iniziativa – afferma Leonardo, che ha 16 anni – che ha permesso di riunire sotto un unico progetto ragazzi normodotati e con disabilità, che non sono diversi da noi. È stato molto bello ed istruttivo: abbiamo iniziato lavorando su dei foglietti di carta dove abbiamo estratto da alcuni schizzi forme o paesaggi che ci ispirassero una storia. Dalle bozze, poi, tutto è venuto da sé e fra prove e test abbiamo dipinto i nostri murales”.

Leonardo è capitano della squadra di Baskin, disciplina sportiva che da qualche anno ha preso piede anche in Valle Imagna, e non è raro vederlo a dare una mano fra i tavoli di “Fonti d'Estate”. “È stato un momento di compagnia e collaborazione, dove ognuno ha dato il proprio e abbiamo unito le forze – aggiunge Leonardo, che ha partecipato insieme al fratello Lorenzo di 13 anni – Io conosco già la realtà, perché sono capitano della squadra di baskin. A volte, poi, vado al Centro ad aiutare e passare il tempo con i ragazzi. È bello stare con loro e fargli compagnia”.

Una bella esperienza anche per Giacomo Offredi, che di anni invece ne ha quasi 18. “Ho visto in giacomo l'entusiasmo che andava oltre la stanchezza, l'ho visto molto connesso – racconta la mamma Francesca Cicolari, che è anche presidente dell'Associazione “Dorainpoi”, partner nel progetto – È stata anche un'occasione per costruire nuovi legami, infatti lui ha collaborato con Aurora, una ragazzina molto dolce capace di capirlo. Come mamma posso dire di essere felice di aver trovato questo canale espressivo che ha permesso la realizzazione di opere a memoria sia dei bei pomeriggi passati insieme, sia del progetto Fonti d'Estate che ritengo unico nel suo genere. Questi pannelli hanno proprio la funzione delle opere d'arte: quella di rimanere nella memoria”. Soddisfatto del proprio pannello anche Giacomo, che con sicurezza afferma: “Sono fierissimo della creazione che ho realizzato insieme ad Aurora”.

Anche lui, come numerosi suoi coetanei, fa parte del progetto “Fonti d'Estate”, dandosi da fare come cameriere, nelle pulizie e nella preparazione dei tavoli. “Per lui è una bella esperienza, molto gratificante dove impara cose nuove e si sente più sicuro di sé stesso – aggiunge la mamma Francesca – Come presidente di un'associazione che si occupa di promuovere la cultura dell'inclusione, questo progetto è stato un po' come una piccola perla, un paradigma che nel suo piccolo ci insegna come dovremmo vivere insieme alla diversità. Il progetto in sé non solo è stato possibile nonostante la diversità, ma anche e soprattutto grazie alla diversità, che è diventata un'opera d'arte”.

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(Giacomo e il murale realizzato insieme ad Aurora)

Lo scorso venerdì 7 agosto, alle 16, si è tenuta la presentazione dei pannelli presso il Parco delle Terme, alla presenza dei giovani autori e delle autorità, fra cui il sindaco Ivo Sauro Manzoni, il vicesindaco Demis Todeschini, l'assessore alla Pubblica Istruzione, Cultura e Biblioteca Stella Sirtori, Valerio Mari in qualità di presidente della Cooperativa Lavorare Insieme e Simona Villa di Distante Ravvicinate, con intrattenimento musicale a cura degli artisti valdimagnini Samuele Salvi e Gianluca Maver.

A circa un mese e mezzo dall'avvio del progetto non possiamo che ritenerci soddisfatti di questa collaborazione – afferma il vicesindaco Todeschini – Questi spazi, che altrimenti sarebbero rimasti chiusi oggi sono luogo di incontro, aggregazione, lavoro per i ragazzi di stare in Valle, le loro famiglie e i loro educatori; svago per i turisti nonché di sviluppo di valide iniziative come quella dei murales. Grazie a Valerio Mari, Nadia Casari per aver accettato questa sfida insieme a Diego Rodeschini sempre più collante di interventi turistico/sociali per il nostro territorio”.

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