Turismo, De Ponti: ”In Valle Imagna tanti nuovi progetti, ma vanno coinvolti gli operatori turistici”

L'entusiasmo e la voglia di ripartire non devono far dimenticare quello che già (di buono) c'è e che è stato fatto in questi anni.
25 Giugno 2021

In questi ultimi mesi il turismo valdimagnino è in fermento. Da parte di tutti (operatori, Amministrazioni comunali, enti, associazioni e privati) c'è tanta voglia di fare, di mettersi in gioco e scrollarsi di dosso l'etichetta di “Cenerentola” e indossare finalmente la coroncina di Principessa.

I dati dei flussi turistici relativi al primo quadrimestre 2021, registrati dall'Osservatorio turistico della Provincia, fanno inoltre ben sperare per l'estate, e sul piatto ci sono già un paio di progetti interessanti: l'idea (lanciata da Fondazione Lemine) di costituire un'associazione che rilanci il turismo enogastronomico di prossimità, facendo comunicare operatori turistici, ristoratori e agricoltori e il progetto “monstre” da 16 milioni di euro presentato da Comunità Montana e tutti i Comuni della valle a Regione Lombardia per un strappare un Accordo di Programma (sulla falsa riga di Dossena e del suo ponte tibetano).

Ma l'entusiasmo e la voglia di ripartire non devono far dimenticare quello che già (di buono) c'è e che è stato fatto in questi anni. Perché la promozione turistica in Valle Imagna si fa già da tanti anni, come sa bene Alessandro De Ponti, presidente di Eco Turismo Valle Imagna, che oltre ai dieci anni di esperienza in associazione, ha seguito la comunicazione e il marketing di importanti realtà valdimagnine nel settore turistico e ha fondato “Turismo & Innovazione” una startup specializzata proprio nella gestione di destinazioni turistiche e nel marketing territoriale.

“È importante una partecipazione attiva degli operatori turistici nella progettazione e nella programmazione degli interventi in ambito turistico in corso d’opera con Regione Lombardia – spiega il presidente – aprendo un confronto sui progetti presentati; crediamo di poter dare il nostro contributo sulla base dell’esperienza che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle e sulla base dei numerosi riscontri e suggerimenti che ci vengono lasciati dai nostri ospiti; già prima della pandemia il settore turistico era uno dei mercati in maggior fermento, un mercato che richiede competenze sempre più specifiche che non possono essere improvvisate; ma lo sarà ancora di più nel momento in cui usciremo dall’emergenza sanitaria, con le aziende del settore che dopo aver subito enormi perdite, dovranno fare tutto il possibile per recuperare il terreno perso”.

 

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“Investire sul territorio senza il coinvolgimento di chi ha accumulato una significativa esperienza sul campo – prosegue De Ponti -, significa prima di tutto non tenere in considerazione il duro lavoro che svolgono ogni giorno gli operatori, ma prima di tutto significa essere disposti a investire budget importanti su progetti che, come purtroppo è successo già più di una volta, non portano ai risultati attesi perché nati al di fuori di un reale progetto coordinato, senza essere inseriti in una vera strategia di marketing e comunicazione e perché spesso abbandonati non appena finiscono i soldi dei finanziamenti.

Non è così che funziona una destinazione turistica che invece necessita di una programmazione a medio lungo termine e di un lavoro costante di dialogo con gli operatori e di comunicazione e marketing verso l’esterno. Per questo chiediamo con forza che vengano finalmente utilizzati e valorizzati tutti i mezzi di comunicazione che abbiamo costruito in questi dieci anno di lavoro come il portale di destinazione, il gruppo e la pagina Facebook, il profilo Instagram, facilmente rintracciabili cercando “Turismo Valle Imagna” e gli itinerari del progetto MTB Valle Imagna. In parole povere facciamo partire i treni già pronti in stazione, prima di investire su altri progetti senza aver preso i frutti di quelli già in corso d’opera.

E’ altrettanto importante – conclude De Ponti – che in queste pianificazioni venga attivamente coinvolta anche la DMO provinciale, ovvero nel nostro caso “Visit Bergamo” per fare in modo che quanto pianificato per il nostro territorio possa essere inserito nelle azioni di comunicazione e marketing provinciali, nazionali e ed internazionali. Per quanto riguarda la DMO regionale “In Lombardia” sarebbe invece importante che le amministrazioni locali spingano affinché sul portale regionale e sui relativi canali social vengano inserite delle informazioni molto più precise e dettagliate su attrattive e operatori turistici del nostro territorio”.

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