Turismo estivo e Covid: turisti più che dimezzati in Valle Imagna, in Valle Brembana -30%

Il settore del turismo in bergamasca, e più in generale in Italia, ha profondamente risentito delle conseguenze legate all'emergenza sanitaria, registrando cali sia dal punto di vista degli arrivi che della provenienza dei flussi turistici.
23 Ottobre 2020

Il settore del turismo in bergamasca, e più in generale in Italia, ha profondamente risentito delle conseguenze legate all'emergenza sanitaria e quindi al lockdown, registrando cali sia dal punto di vista degli arrivi che della provenienza dei flussi turistici. La Provincia di Bergamo, tramite gli Uffici del Turismo e dell'Osservatorio Turistico, in stretta collaborazione con Visit Bergamo e l'Agenzia di ricerca e analisi dati INTWIG, ha elaborato alcune anticipazioni inerenti l'andamento di questi flussi turistici sul territorio bergamasco, relativo all'estate 2020.

I dati sono classificati in “arrivi” e “presenze”: per arrivi si intende il numero di clienti ospitati nelle strutture ricettive – ossia i turisti – mentre le presenze sono il numero di notti trascorse nelle strutture, cioè i pernottamenti.

La situazione turistica della bergamasca – I dati mostrano chiaramente l'impatto negativo dell'emergenza Covid sugli arrivi e presenze del periodo giugno – agosto, che registrano rispettivamente un -60,3% e -53,5% rispetto all'estate 2019. Osservando il trend degli arrivi lungo l'arco temporale gennaio – agosto 2020, però, si può evidenziare a partire dal mese di maggio un'importante ripresa dei flussi turistici: a maggio gli arrivi erano -93,4%, mentre ad agosto -43,7%; stesso discorso per le presenze, che da -87,8% di maggio sono passate a -35,5% di agosto.

Il Covid ha inciso anche sulla provenienza dei turisti, incentivando il turismo domestico rispetto a quello straniero. I visitatori italiani passano così dal 53,2% nel 2019 al 77% nel 2020, incrementando anche le presenze dal 57,1% al 79,4%. Osservando la situazione nel complesso, nel periodo estivo gli arrivi degli italiani calano del 42,6% e degli stranieri dell'80,5% rispetto al 2019 e così anche le presenze, dove il calo è di 35,4% per gli italiani e -77,6% per gli stranieri. Ad aumentare è la durata media del soggiorno, privilegiata sia da italiani che stranieri, passando da 2,4 a 2,7 giorni per i primi e da 2,1 a 2,4 per i secondi.

Il settore alberghiero resta il preferito dai turisti, quando si tratta di alloggiare (arrivi registrati 60,8%), nonostante anche il settore extra alberghiero (che registra 39,2% degli arrivi) sia in aumento. Osservando entrambi, la perdita maggiore si rileva nel settore alberghiero, con arrivi a -62,3% e presenze a -59,2%, rispetto a quello extra alberghiero (dove gli arrivi sono -56,9% e le presenze -45,8%) che tuttavia detiene un importante avanzamento di permanenza rispetto al 2019. Qui, infatti, si registrano i segnali di ripresa più evidenti dal punto di vista del turismo nazionale, con un agosto molto simile a quello dello scorso anno (solo 2,2% in meno), allungando i tempi di soggiorno. Per il turismo internazionale, invece, i due settori si equivalgono, in entrambi i casi le perdite sono oltre il 60%.

Dove amano soggiornare i turisti? Scomponendo i dati di arrivi e presenze, si evidenziano notevoli differenziazioni sui territori: Valle Seriana, Valle Brembana e area del Sebino hanno raggiunto i risultati migliori registrando ribassi più contenuti con una sostanziale tenuta. Drastica invece la riduzione del turismo in Bergamo città (arrivi a -79,5% e presenze -75,4%) e nella Grande Bergamo, dove gli arrivi sono -67% e presenze -64,5%.

LA SITUAZIONE NELLE NOSTRE VALLI

I dati della Valle Brembana  – Nonostante l'impatto della pandemia, le località di montagna registrano comunque delle discrete performance. Gli arrivi in Valle Brembana sono calati del -30,9%, mentre le presenze hanno subito un calo del 38,4%. Anche il turismo straniero è in forte calo: -70% gli arrivi (da 3mila a soli 1.000) e -72,4 le presenze, mentre per quello italiano risulta essere più lieve, passando da 19mila arrivi del 2019 a 14mila attuali, con un calo del 24,2% e da 62mila a 40mila presenze, ovvero -34,3%. Il settore extra alberghiero sembra essere quello meno influenzato, registrando il -29,8% degli arrivi e -36,5% delle presenze, contro il settore alberghiero che mostra un calo del 32,2% per gli arrivi e 40,3% per le presenze.

I dati della Valle Imagna – Al contrario della vicina, la Valle Imagna ha subito in maniera più pesante gli effetti dell'emergenza sanitaria, registrando un forte calo sia negli arrivi (-67,1%) che nelle presenze (-51,6%). Anche l'afflusso turistico rileva cali importanti, soprattutto per quanto riguarda il turismo internazionale che vede gli arrivi al -85,8% (da 2mila a soli 300) e le presenze al -79,6% (da quasi 6mila del 2019 a 1.200 attuali). Meglio il turismo italiano, che ha visto un calo del 60,3% negli arrivi e del 41,1% nelle presenze. Anche in Valle Imagna il settore “preferito” dai turisti è quello extra alberghiero, nonostante abbia registrato importanti cali sia negli arrivi (-50,2%) che nelle presenze (-41,9%). La situazione non migliora se si osserva il settore alberghiero: -71,4% gli arrivi in Valle Imagna (fra i cali più alti della provincia) e -53,5% le presenze.

210 turismo - La Voce delle Valli

Ringrazio gli Uffici della Provincia per l'importante lavoro di rilevazione dei dati delle strutture Bergamasche svolto in questi mesi difficili – commenta il consigliere provinciale con delega al Turismo Claudio Bolandrini -. Registriamo i segnali di ripresa dell'estate, legati soprattutto ai buoni risultati delle nostre valli, tuttavia alla luce dell'attuale quadro pandemico non possiamo ignorare che la situazione rimanga critica e, per certi aspetti, preoccupante. La consapevolezza dello stato di sofferenza che il turismo bergamasco sta attraversando deve pertanto spronare fin da ora le istituzioni e gli operatori a trovare le risorse e le sinergie necessarie per un rilancio del settore, anche attraverso lo studio e la riorganizzazione di nuovi modelli turistici sostenibili, primo passo per una vera ripartenza”.

I dati presentati oggi confermano lo scenario che ci eravamo prefigurati, ma ci raccontano anche che la voglia di viaggiare è – se mai – più forte di prima. Lo testimonia la ripresa immediata che abbiamo registrato post lockdown, anche se relativa ad un mercato diverso a quello a cui siamo abituati – afferma Christophe Sanchez, amministratore delegato di VisitBergamo -. E’ per questo che, seppure in uno scenario internazionale che si sta nuovamente complicando, credo fermamente nella necessità di continuare a promuovere e comunicare il brand Bergamo e di associarlo ad immagini di bellezza e di rinascita. Dobbiamo essere pronti per quando ripartirà nuovamente il turismo, soprattutto quello internazionale; per questo stiamo lavorando ad una nuova campagna (Fly To Bergamo) in collaborazione con Ascom, Confesercenti e Sacbo dedicata ad incentivare anche questo tipo di mercato”.

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