Atto vandalico sulla staccionata di una pozza per la conservazione della biodiversità in località Costa del Palio: la barriera in legno è stata in larga parte divelta. A rilevare il danneggiamento i tecnici della Comunità Montana Valle Imagna, in occasione di un sopralluogo sul territorio per la programmazione di un’altra opera per la salvaguardia delle foreste montane.
“La pozza – fa sapere Roberto Rota dell’Ufficio Agricoltura della Comunità Montana Valle Imagna – è stata realizzata recentemente quale investimento non produttivo finalizzato principalmente alla conservazione della biodiversità grazie all’interessamento dell’azienda agricola che ha in affitto la proprietà del demanio regionale dei pascoli della Costa del Palio, un’area peraltro riconosciuta e classificata come Zona di Protezione Speciale ai sensi della Direttiva Uccelli e interessata dall’habitat prioritario Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell’Europa continentale) la cui conservazione è garantita proprio dalle tradizionali attività di pascolo del bestiame e dal duro lavoro degli allevatori che operano nelle aree montane.
Il valore di questo lavoro – prosegue Rota – era stato riconosciuto da Regione Lombardia che ha finanziato la realizzazione della pozza con un contributo dell’Operazione 4.4.01 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, in quanto questo tipo di interventi aumentano la complessità dell’ecosistema, arricchiscono e diversificano il paesaggio rurale, potenziano le reti ecologiche e creano luoghi di rifugio e riproduzione della fauna selvatica, svolgendo un’importante azione di salvaguardia della biodiversità animale e vegetale.
La presenza di queste piccole aree umide – sottolinea Rota – nelle aree montane contrastano inoltre la perdita e la frammentazione degli habitat, la riduzione della biodiversità e la semplificazione del paesaggio rurale anche al fine di salvaguardare la presenza di alcune specie di fauna selvatica e favorire un rapporto equilibrato con gli agricoltori e gli allevatori, consentendone la pacifica convivenza con la fauna selvatica, anche in aree non oggetto di specifici vincoli, contribuendo al mantenimento e alla salvaguardia della biodiversità animale.
Tali interventi contribuiscono direttamente alla Focus area 4.a – Salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità, specialmente nelle zone Natura 2000 e nelle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, nell’agricoltura ad alto valore naturalistico, nonché all’assetto paesaggistico del territorio”.
Secondo il responsabile dell’ufficio Agricoltura ” questo inspiegabile atto vandalico oltre a costituire un danno diretto alla proprietà pubblica e di tutti i contribuenti, oltre che al duro lavoro degli allevatori delle aree montane, costituisce una danno anche per la biodiversità in favore della quale l’intervento è stato pensato e realizzato. Atti come questi lasciano un forte senso di sbigottimento e fanno pensare a quanto valga davvero la pena investire energie e risorse economiche in favore delle valenze territoriali”.