Il 25 novembre cade la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una ricorrenza per ricordare quella che è una piaga che purtroppo è ancora insediata all’interno della nostra società e che ogni anno toglie la vita a centinaia di donne innocenti. La violenza di genere non fa alcuna distinzione, né conosce confini territoriali: perciò è importante valorizzare l’impegno che le Associazioni e gli enti riversano nella lotta alla violenza.
In Valle Brembana e nell’ambito Valle Imagna-Villa d’Almè si trova il Centro Antiviolenza Penelope, gestito dalla Cooperativa Sirio l’8 marzo 2018 e che oltre alla sede presso Villa Speranza a San Pellegrino Terme conta anche due sportelli aggiuntivi ad Almenno San Bartolomeo e a Sant’Omobono Terme. I dati forniti dal Centro raccontano di due ambiti purtroppo affatto immuni dal problema. Dal 2018 al 31 ottobre 2021 i contatti complessivi sono stati, infatti, 173; di questi ben 103 presi in carico.
Violenza sulle donne in Valle Brembana e Ambito Valle Imagna-Villa d’Almè – I NUMERI
Non esiste un identikit che definisca la donna vittima di violenza. Come abbiamo anticipato, dall’8 marzo 2018 al 31 ottobre 2021 i contatti ricevuti sono stati 173. Da questi sono scaturite 103 prese in carico, di cui 55 in Valle Brembana, 46 nell’Ambito Valle Imagna-Villa d’Almè e 2 da altre zone al di fuori. Nello specifico, per l’anno 2018 le prese in carico complessive sono state 19 a fronte di 28 contatti, nell’anno 2019 invece si parla di 33 prese in carico e 51 contatti totali, mentre nel 2020 30 prese in carico su 50 contatti ed infine nel 2021 (dati fino al 31 ottobre) 21 prese in carico su 44 contatti. A presentarsi sono donne con un’età media che si colloca in un range fra i 20 e i 50 anni, per la maggioranza italiane e lavoratrici. Le motivazioni per cui si rivolgono al Centro vanno dallo stalking alla violenza fisica, sessuale, economica e psicologica, per la maggior parte attuata dal compagno, marito, fidanzato oppure ex.
“Nel 2020 abbiamo potuto osservare dei “buchi” di qualche mese dovuti al lockdown, poi completamente colmati. Fortunatamente nel 2021, forti di una nuova consapevolezza, nonostante i nuovi piccoli lockdown non abbiamo più affrontato la stessa situazione di silenzio e le operatrici del Centro hanno continuato a seguire le donne che avevano già preso i carico attraverso la modalità da remoto – spiega Francesca Capelli, Coordinatrice Rete Antiviolenza Penelope per gli Ambiti Valle Brembana e Valle Imagna-Villa d’Almè – Tuttavia, se escludiamo l’anno 2018 perché segna la nascita del Centro, possiamo individuare una certa continuità in tutti gli anni passati, che si assesta dalle 30 alle 40 prese in carico annuali. Questo dimostra che anche se il Centro resta aperto soltanto da remoto, non si assiste ad una diminuzione dei contatti”.
Quando una donna si mette in contatto con il Centro, la prima figura ad interfacciarsi con loro è l’operatrice addetta all’accoglienza che generalmente gestisce anche la presa in carico e la consulenza iniziale, oltre che il percorso. Alle sue spalle c’è un consolidato team di avvocatesse, sia civiliste che penaliste, e psicologhe, che possono supportare la donna in un percorso di separazione dal partner maltrattante e di fuoriuscita psicologica dalla violenza. Lo scorso giugno a Santa Croce di San Pellegrino Terme ha anche aperto la Casa del Fenicottero, una struttura di accoglienza di secondo livello nella quale le donne vittime di violenza – dopo l’allontanamento da situazioni di emergenza – possono cominciare a ricostruire la propria vita in autonomia sia sociale che economica.
Il numero del centro sui cartoni delle pizze d’asporto
“Vorrei che si ricordasse che il 25 novembre, per quanto ci riguarda, è tutti i giorni – prosegue Capelli – Come Rete abbiamo iniziato a muoverci già da ottobre, organizzando insieme all’Associazione La Svolta un dibattito sugli stereotipi di genere prima ad Almenno San Bartolomeo e poi a Zogno, dal titolo “Guida bene per essere una donna”. A San Giovanni Bianco, in replica il prossimo 30 novembre a Villa d’Almè, si è tenuto lo spettacolo teatrale “Non volevo essere femminista”, un brillante monologo che spiega con ironia quanto ancora ci sia da fare lungo la strada per i diritti delle donne. Il prossimo weekend, poi, distribuiremo a varie pizzerie d’asporto presenti sui territori dei due ambiti cartoni per le pizze con il numero di riferimento del Centro. L’obiettivo è riuscire ad entrare in più famiglie possibili, con l’intento di promuovere all’interno della comunità la nostra Rete Antiviolenza, purtroppo ancora sconosciuta ad alcune donne. Infine abbiamo ottenuto il permesso dalla Prefettura affinché nella giornata del 25 novembre le Istituzioni presenti nei Comuni della Provincia potessero posizionare le bandiere a mezz’asta”.
Numerose iniziative sono in programma in tutto il territorio (il calendario è riportato alla fine dell’articolo): tutte opportunità per creare consapevolezza all’interno della comunità, purtroppo ancora pregna di stereotipi nei confronti delle donne e della violenza di genere. “Dopo un 2020 difficoltoso – conclude la coordinatrice – abbiamo avuto quest’anno la possibilità di riaprire un po’ il guscio per dare vita a momenti di promozione, condivisione e dibattito. Vogliamo usare questi momenti per far sapere che noi esistiamo e ci siamo e coinvolgere la comunità che è parte integrante della Rete, perché quello della violenza di genere è un problema sociale, non è vero che nasce e si esaurisce all’interno del contesto domestico. Spesso ancora si tende a voltarsi dall’altra parte, a non intromettersi, quando invece basterebbe una telefonata al Centro a titolo informativo per capire come aiutare. C’è davvero bisogno dell’attenzione di tutti”.
CENTRO ANTIVIOLENZA PENELOPE | Sede e sportelli
San Pellegrino Terme | Villa Speranza (via San Carlo)
Contatti: 334.1046230 | centroantiviolenzapenelope@gmail.com
Orari di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 | martedì e giovedì dalle 14 alle 17.
Negli orari di chiusura è attiva una segreteria telefonica, dove si può lasciare la propria richiesta di aiuto.
Almenno San Bartolomeo | SEDE ASC – c/o PalaLemine (via Montale, 42)
Numero di telefono: 035.851782 (interno 3)
Orari di apertura: giovedì dalle 9 alle 12.
Sant’Omobono Terme | Presidio Socio Sanitario, ex ASL (via Vanoncini, 20)
Numero di telefono: 035.851782 (interno 3)
Orari di apertura: lunedì dalle 13:30 alle 16:30.
Eventi in programma per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
22/11-28/11/2021 – MUNICIPIO ILLUMINATO DI ROSSO
Comune di Vedeseta
22/11-28/11/2021 – INIZIATIVE E GESTI SIMBOLICI
Municipio illuminato di rosso, magliette a tema indossate dai membri dell’amministrazione comunale
Comune di Mezzoldo
25/11/2021 – ESPOSIZIONE DELLA BANIDIERA ITALIANA ED EUROPEA A MEZZ’ASTA DA PARTE DI TUTTI GLI EDIFICI PUBBLICI PRESENTI SUL TERRITOTI BERGAMASCO
Gesto autorizzato dalla Prefettura di Bergamo a seguito della richiesta delle cinque Reti interistituzionali Anti violenza presenti in provincia di Bergamo.
25/11/2021 – RUOTE ROSA. STORIA DI ALFONSINA MORINI STRADA, CICLISTA
Serata teatrale sul tema dell’emancipazione femminile.
Comune di Val Brembilla
25/11/2021 – LA VITA CHE VERRÀ – PROIEZIONE FILM
Comune di Branzi
25/11/2021 – DIAMO UN TAGLIO AL SILENZIO
Iniziative simboliche allestite dall’amministrazione e dalla comunità (microfono aperto nella piazza del comune perché tutti possano dedicare un pensiero o una canzone, coinvolgimento delle scuole per riflessione e allestimento di simboli all’interno del comune, condivisione iniziativa social)
Comune di San Giovanni Bianco
25/11/2021 – PALAZZO DEL COMUNE ILLUMINATO DI ROSSO
Comune di Zogno
25/11/2021 – UN SASSO CONTRO LA VIOLENZA
Comune di Almè
27/11/2021 – LA PASSIONE DELLE DONNE
Spettacolo teatrale
Comune di San Pellegrino Terme
30/11/2021 – NON VOLEVO ESSERE FEMMINISTA
Spettacolo teatrale
Comune di Villa d’Almè
21/11-28/11/2021 – La rete interistituzionale Anti Violenza Penelope, grazie al contributo della cooperativa Sirio, Ente gestore del Centro Antiviolenza Penelope, distribuirà a varie pizzerie d’asporto presenti sui territori degli ambiti territoriali di riferimento cartoni per pizze con il numero di riferimento del Centro Antiviolenza.