Atalanta-Inter 4-1: una straordinaria Dea cala il poker

La squadra di Gasperini travolge l'Inter 4-1 al Comunale di Bergamo e torna a respirare l'aria frizzante della zona Europa.
11 Novembre 2018

Una partita eccezionale, destinata a restare nella storia e, soprattutto, negli occhi e nella mente di tutti i tifosi atalantini. La squadra di Gasperini travolge l'Inter 4-1 al Comunale di Bergamo e torna a respirare l'aria frizzante della zona Europa.

A dispetto dei pronostici e dei milioni di euro, sono i nerazzurri bergamaschi a dominare la scena, con un primo tempo in cui la squadra di Spalletti è stata letteralmente umiliata. Non solo per il vantaggio siglato da Hateboer (da due passi sul secondo palo su cross perfetto di Goosens), ma per un dominio nel gioco e nelle occasioni fotografato da un dato lampante: sette tiri in porta (a zero, alla fine saranno sedici) a favore dell'Atalanta.

Al gol dell'olandese volante della fascia, si aggiungono infatti le occasionissime di Ilicic (due volte), l'autopalo di D'Ambrosio e l'occasione di Toloi. Tutte arrivate sulla fascia destra, ma il vero tallone d'Achille dei milanesi è stata la fascia opposta, dove alla gran vena di Goosens si è unito uno Zapata devastante, schierato largo con Gomez “falso nueve” centrale ed Ilicic guastatore di enorme ed incontenibile qualità. In mezzo un Freuler formato Modric da Pallone d'Oro e dietro essenzialità e attenzione da Toloi, Mancini e Djimsiti che all'ultimo ha sostituito Palomino.

L'inizio di ripresa è traumatico, con svirgolata di Berisha che favorisce Politano in area. Il tiro dell'ex Sassuolo incoccia sul braccio largo di Mancini ed è rigore, trasformato da Icardi. L'Atalanta sbanda, ma fa di questa botta una leva d'orgoglio, nonostante Toloi debba uscire per una ferita alla testa, con ingresso di Castagne in fascia ed Hateboer retrocesso in difesa. La chiave del successo è ancora una volta nelle palle inattive e nei gol dei difensori, con le torri Mancini e Djimsiti che danno scacco matto all'Inter su due azioni praticamente identiche.

Spalletti ci mette del suo inserendo un fantozziano Keitha al posto di un volitivo Politano, poi l'Atalanta diventa “mundial” con Ilicic che giganteggia in difesa, Freuler che fa un tunnel di tacco a Vrasaliko e, soprattutto, Gomez che infila all'incrocio il gol della gloria e della storia. Il Comunale esplode e i fantasmi di Copenhagen fanno definitivamente armi e bagagli e finiscono nello spogliatoio dell'Inter.Per Gasperini la panchina d'oro non solo ci vuole, ma va anche tempestata di diamanti. La pioggia? Piuttosto intensa, molti del settore ospite giurano abbia addirittura grandinato.

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