Almenno, l’Antenna del Romanico va in pensione: ora c’è Fondazione Lemine

Dopo più di tre anni di studi, verifiche e passaggi burocratici, si è ufficialmente concretizzato il passaggio di consegne dall’Antenna europea del Romanico alla Fondazione Lemine
3 Gennaio 2018

Dopo più di tre anni di studi, verifiche e passaggi burocratici, si è ufficialmente concretizzato il passaggio di consegne dall’Antenna europea del Romanico alla Fondazione Lemine. Finisce una esperienza importante durata più di 20 anni che ha dato tanto al territorio per lo studio e la salvaguardia delle testimonianze romaniche e la valorizzazione culturale e turistica. L’associazione è diventata in tutti questi anni un soggetto riconosciuto e autorevole e le sue attività hanno fatto conoscere e apprezzare il romanico degli Almenno a livello provinciale e regionale.

La storia dell’associazione Antenna europea del Romanico – Nel 1983 si era costituita una Commissione di studio per la valorizzazione della chiesa di San Tomè e del suo territorio, nel 1990 il Comune di Almenno San Bartolomeo aveva acquistato l’edificio rurale che sorgeva di fianco a San Tomè, nel 1994 fu stipulato un patto per la realizzazione del Centro sul Romanico tra i 4 enti territoriali interessati al Romanico (i due Almenno, la Comunità Montana e la Provincia di Bergamo). Fu predisposto un Progetto europeo in collaborazione con Toscana, Sardegna, Spagna e Francia e il 4 settembre 2001 fu costituita l’Associazione denominata «Museo San Tomè degli Almenno – Centro Studi Romanico Lombardo – Antenna europea del Romanico». 

Il 15 dicembre 2001 si inaugurava ufficialmente la sede. In questi anni le attività di studio hanno portato all’organizzazione di 9 convegni regionali e di 15 cicli di conferenze, 10 pubblicazioni e 2 guide, 10 mostre curate e 5 video realizzati. Si sono inoltre attivati numerosi servizi per il turismo e iniziative che favoriscono il coinvolgimento delle comunità residenti, in particolare grazie al progetto «Sistema Culturale Lemine» finanziato da Fondazione Cariplo.

Percorsi nel patrimonio storico e artistico, spettacoli teatrali, rievocazioni storiche, iniziative enogastronomiche, concerti musicali hanno contribuito a rendere vivo e attrattivo il territorio. “Grazie a questa intensa attività i visitatori sono passati da 5.000 nel 2007 a oltre 30.000 nel 2016 – commenta Stefano De Sanctis, assessore al Turismo -. Questi risultati si sono ottenuti grazie alle diverse iniziative culturali e turistiche e all’organizzazione dei servizi per  le visite con la collaborazione delle guide e dei volontari “Amici del Romanico”. Il merito va anche ai presidenti che nell’arco di 16 anni si sono succeduti alla guida dell’Antenna europea del Romanico: l’arch.Cesare Rota Nodari (2001-2005), la prof. Adriana Gotti Spangaro (2005-2014) e il dott. Alberto Barzanò (2014-2017)”.

La costituzione della Fondazione Lemine fornisce nuovi strumenti per sviluppare ulteriormente le azioni intraprese in questi anni dall’Antenna europea del Romanico che ha agito da stimolo e ha facilitato la costituzione di reti di collaborazione per interventi di restauro tra cui il consolidamento delle strutture, il restauro degli affreschi della chiesa di San Giorgio, il rifacimento della coperture
e il restauro dell’esterno della rotonda di San Tomè e infine il progetto in corso sulla chiesa di San Nicola. La Fondazione Lemine, costituita il 23 febbraio 2017 e riconosciuta da Regione Lombardia il 6 luglio scorso, opererà con mezzi e strutture più adeguate. “La Fondazione ha già attivato nuove collaborazioni e sta coordinando nuovi progetti a livello provinciale ed europeo – conclude l’assessore De Sanctis -. Si aprono nuove prospettive dove i due Almenno avranno ancora molto da dire e da fare. In questo passaggio delicato è importante che non si perdano esperienze e risorse dell’attuale associazione”.

Ultime Notizie

X
X
linkcross