Tra Dea e Vecchia Signora sono fuochi d’artificio. Allo Juventus Stadium finisce 3 a 3 una partita dai mille volte ed emozioni, merito di due squadre che non si sono risparmiate e non si sono mai date per vinte, riuscendo a dividersi la posta in palio.
Al fischio d’inizio l’Atalanta rilancia il tridente offensivo con Boga e Lookman larghi e Hojlund al centro, sulle fasce tornano a giocare insieme Maehle e Hateboer, Ederson sostituisce lo squalificato Koopmeiners a metacampo, Scalvini confermato titolare in difesa. Allegri sceglie Locatelli, Fagioli e Rabiot in mediana, McKennie e Kostic sugli esterni, Di Maria e Milik formano la coppia avanzata.
La partita è subito vivissima. Dopo 4 minuti Lookman entra in area sulla destra, accelera su Alex Sandro e calcia fortissimo di destro, Szczesny interviene molto male con i pugni e la palla entra in rete, decimo gol per il nigeriano in questo campionato. Dopo il vantaggio immediato, la Dea arretra troppo il baricentro e la Juventus prende progressivamente il controllo del campo. Di Maria prova a piazzare da fuori, poi Palomino si fa male e deve entrare Demiral. L’argentino ex PSG è il più attivo dei suoi nel cucire gioco ed è lui a segnare il pari. Al 25’ Ederson interviene forte su Fagioli in area, Mirelli prima lascia proseguire, poi va a rivedere il contatto e assegna rigore ai bianconeri. Il Fidejo dal dischetto non sbaglia e fa 1 a 1.
L’Atalanta non riesce più a trovare i propri uomini del tridente e in mezzo al campo manca la qualità necessaria per impostare. Prova a mettercela Lookman al minuto 34’, sbagliando e perdendo palla nella propria metacampo. Di Maria col tacco serve Fagioli, il suo cross teso in area è preda di Milik: il polacco anticipa Toloi (tanto per cambiare) e con un destro preciso porta avanti i suoi. Risultato ribaltato a dieci dall’intervallo, con i padroni di casa ora decisamente più reattivi in pressing e recupero del pallone, mentre agli orobici non riesce una reazione prima dell’intervallo, la folta mediana bianconera è precisa sia in copertura che in ripartenza.
Se il primo tempo sembrava partito con il botto, è perché ancora doveva arrivare il secondo. 40 secondi dopo la ripresa del gioco, Scalvini ruba palla sulla trequarti juventina e serve Lookman. L’ex Leicester manda di prima Maehle in piena area, il danese apre il destro e riporta subito la situazione in pareggio.
Primo gol per lui in questa stagione, ma le emozioni non sono finite. 8 primi più tardi il 3 imbuca per Boga largo a sinistra, l’ivoriano va sul destro e crossa, Lookman di testa gira la palla alle spalle di Szczesny e riporta in vantaggio l’Atalanta, altra doppietta per una delle rivelazioni della squadra bergamasca. Allegri si gioca la carta Chiesa, ma è Hojlund a rendersi pericoloso all’ora di gioco, Bremer chiude in tempo. Un minuto dopo, Di Maria su punizione appoggia per Danilo, il numero 6 calcia forte e Musso è battuto per la terza volta. Entrano anche Pasalic, poi Muriel, Djimsiti e Ruggeri. La Dea ci prova con Toloi, ma il portiere bianconero c’è, poi tocca a Musso impegnarsi su Miretti. L’ultimo sussulto è del subentrato Cuadrado, ma il suo tiro viaggia alto.
Finisce dunque 3 a 3: una partita che evidenzia tanto la bontà degli uomini offensivi orobici, quanto la fragilità della fase difensiva e di un centrocampo che senza Koopmeiners fa fatica in entrambe le fasi. Spento Ederson, grande nota positiva il tridente offensivo e la capacità di reazione messa in campo nel secondo tempo: un pareggio sicuramente pirotecnico, la base su cui costruire il prossimo impegno contro la Sampdoria. Il girone di ritorno termina con la Dea momentaneamente quinta e a 35 punti: un’ottima base da cui partire per la seconda metà del campionato.