Atalanta senza confini: il pari a Roma ha il sapore della vittoria

Nessun dorma e soprattutto nessuno osi chiamarle riserve. L'Atalanta di Gasperini si conferma fra i top team di serie A pareggiando 3-3 pareggiando all'Olimpico una partita di rara intensità.
27 Agosto 2018

Nessun dorma e soprattutto nessuno osi chiamarle riserve. L'Atalanta di Gasperini si conferma fra i top team di serie A pareggiando 3-3 pareggiando all'Olimpico una partita di rara intensità.

Per lunghi tratti (soprattutto nel primo tempo) l'osannata “Roma da Champions” di Di Francesco appare come il Sarajevo di Europa League, presa letteralmente a pallonate da Zapata, Pasalic e Rigoni. Eppure dopo un solo minuto tutto aveva assunto l'aspetto di un destino già scritto: gol di tacco di Pastore al primo minuto e Atalanta con tutti i big (Gomez, Barrow, De Roon, Freuler, Masiello, Toloi, Goosens e Hateboer) accomodati in panchina. Una morte (calcistica) annunciata ed una festa giallorossa dai contorni tennistici? Assolutamente no, dato che in due minuti l'Atalanta riparte come nulla fosse, conquistando tre calci d'angolo con De Rossi e soci in affanno: a fine primo tempo i corner nerazzurri saranno nove.

In mezzo, fra il gol malandrino del primo minuto e la pausa del 45', solo e soltanto Atalanta, con folate devastanti di Pasalic e Rigoni con “bisonte” Zapata letteralmente scatenato a portarsi in giro tutta la difesa. I tiri si susseguono come in un'amichevole estiva ed i gol sono addirittura pochi. Prima Castagne pareggia ribadendo in gol un tiro di Zapata respinto dal palo interno, poi Rigoni sigla una strepitosa doppietta d'esordio con tiri decisi e precisi dentro l'area su imbeccate di Zapata e Pasalic.

Nella ripresa Gasp inserisce Hateboer al posto di Pessina per avere corsa e contrasto sulla fascia, mentre Di Francesco inserisce Kluivert e Nzonzi dando un nuovo ruolo a Pastore ed avanzando Florenzi. Quest'ultimo sigla il 2-3 al 59', dopo che pochi minuti prima Gollini aveva salvato su tiro ravvicinato di Under. Gasperini alza tasso tecnico ed intensità fra le linee, inserendo De Roon e Toloi per Valzania e Mancini. L'incontro diventa a viso aperto e appassionante anche per il pubblico romanista che ci crede.

Gli atalantini rivivono l'intensa ripresa dello scorso anno in 10 contro 11 e rispondono colpo su colpo. Quando esce Florenzi per infortunio, Di Francesco gioca il tutto per tutto inserendo anche Schick e proponendo un attacco a quattro (Kluivert, Dzeko, Schick e Under) con Pastore a supporto. Al centro Djimsiti morde le caviglie di Dzeko e Palomino aggiunge peso ed esperienza per tenere lontane le minacce.

Il 3-3 di Manolas arriva su palla da fermo dalla trequarti di Pastore, dopo che in ripartenza prima Rigoni (deviato in corner) e poi Zapata (fermato in off side a un metro dalla porta) sbagliano il colpo del poker. Dzeko sbaglia a sua volta prima di un miracolo di Gollini su tiro di Schick. Nel finale Atalanta in avanti con più fiato, ma c'è anche l'occasione in contropiede (nel recupero) per Kluivert stoppato all'ultimo da Castagne. Un pari memorabile, che ha il sapore di una vittoria.

 

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