Bullismo, con l’autodifesa per prevenirlo: all’Alberghiero di San Pellegrino il maestro Locatelli

A due anni di distanza dall’ultima collaborazione, l’Istituto Superiore di San Pellegrino Terme ha visto il graditissimo ritorno del maestro Paolo Locatelli, in occasione della giornata nazionale contro il bullismo.
27 Febbraio 2025

A due anni di distanza dall’ultima collaborazione, l’Istituto Superiore di San Pellegrino Terme ha visto il graditissimo ritorno del maestro Paolo Locatelli, in occasione della giornata nazionale contro il bullismo. Pluricampione italiano e internazionale di Sanda (kickboxing cinese), insegnante di difesa personale e di numerose discipline marziali, fondatore dell’associazione sportiva New Wushu Karate di Brembilla che vanta oltre 35 anni di attività sportiva e agonistica con numerose medaglie nazionali e internazionali, Locatelli ha svolto un’attività introduttiva alla tematica della difesa personale con alcune classi terze dell’istituto (tre gruppi per un totale di oltre 70 studenti).

L’attività, svolta nei locali dell’oratorio di San Pellegrino, gentilmente concessi dalla parrocchia, si è strutturata in due momenti. Un primo approccio teorico, nel quale il maestro ha affrontato numerosi argomenti quali la prevenzione, il mantenimento delle distanze da eventuali persone sospette, la gestione del dialogo, le conseguenze psicologiche delle aggressioni, l’osservazione dello spazio attorno a noi.

“Ricordate che un aggressore non si materializza dal nulla – afferma Locatelli – È importante mantenere uno sguardo vigile su quanto accade attorno a noi, specialmente se ci troviamo soli e in un luogo potenzialmente rischioso. In alcune situazioni possiamo evitare lo scontro (e sarebbe sempre la cosa migliore) cedendo un orologio o un portafogli, ma altre volte non abbiamo la possibilità di decidere”. Gli studenti si sono successivamente cimentati con alcune semplici tecniche di base eseguite in coppia, quali tentativi di fuga (primo obiettivo), spinte, parate, difese da prese di strangolamento, colpi con gambe e braccia, peraltro eseguiti a mani aperte in quanto, afferma il maestro: “Molti non sono nemmeno consapevoli di quanto possa essere rischioso sferrare un pugno senza la giusta preparazione: danni alle nocche, al polso o al metacarpo, per non parlare di eventuali tagli qualora il colpo dovesse impattare sui denti dell’aggressore, con il conseguente rischio di eventuali trasmissioni di malattie virali”.

bullismo san pellegrino 2 - La Voce delle Valli

L’attività, svolta con l’ausilio di colpitori imbottiti e tubi di gomma che simulavano attacchi di braccia, sebbene presentata in modo quasi giocoso, ha coinvolto in maniera attiva tutti gli studenti, rendendoli peraltro ben consapevoli delle dinamiche e dei rischi impliciti in un’aggressione. Non sono mancati peraltro momenti di leggerezza e ilarità da parte dei partecipanti, i quali hanno mostrato un notevole apprezzamento verso l’iniziativa.

“La sensibilità verso la difesa personale sta sempre più prendendo piede nella società e nelle scuole – afferma il maestro Locatelli – È diventata addirittura una materia vera e propria presso alcuni istituti della nostra provincia. Ovviamente la speranza è che i ragazzi acquisiscano soprattutto la consapevolezza dei rischi legati alle aggressioni e che sviluppino la capacità di evitare situazioni di pericolo”. Il progetto ha visto anche la preziosa collaborazione di Emmanuel Morotti, cintura nera 2° dan di karate, e del prof. Pierluigi Rota, anch’egli praticante di arti marziali e promotore dell’evento oltre che referente per le attività contro il bullismo e il cyber bullismo dell’ IS di San Pellegrino.

Proprio quest’ultimo afferma: “E’ stata un’attività molto divertente e coinvolgente, non solo per gli studenti, ma anche per noi adulti. Mi auguro che questo incontro abbia conseguito un duplice obiettivo nella mente dei nostri ragazzi: da un lato la presa di consapevolezza di quanto lo stile di vita e l’autocontrollo siano fondamentali per la loro sicurezza, dall’altro, specialmente per gli studenti più fragili (e quindi più esposti ad atti di bullismo), l’acquisizione di maggiore autostima e consapevolezza delle loro potenzialità, sempre con la speranza che non si verifichi mai la necessità di mettere in pratica ciò che abbiamo imparato oggi”.

bullismo san pellegrino 3 - La Voce delle Valli

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