Il progetto “Supplente per un giorno” dell’Istituto Superiore San Pellegrino è un format già sperimentato negli anni passati, che avvicina gli studenti dell’istituto a personaggi di vari ambiti che raccontano e mettono a disposizione dei ragazzi le proprie esperienze.
“Questo progetto – spiega la dirigente Giovanna Leidi – si è rivelato molto interessante per i nostri studenti. Tutto nasce dal desiderio manifestato dagli ex allievi di tornare a scuola per raccontare il loro percorso e mantenere il legame con l’Istituto e con i propri insegnanti. Il legame e il senso di appartenenza che si crea qui è diverso rispetto ad altre scuole. Docenti e studenti non condividono solo le ore di lezione, ma anche le stagioni lavorative, eventi e progetti di vario genere instaurando spesso un rapporto molto forte. Diventa, quindi, naturale la voglia di mostrare cosa si è diventati dopo che si è fatto il proprio percorso professionale”.
La modalità è semplice, il “Supplente” che è stato scelto entra nella classe o in laboratorio al posto del docente e conduce l’intervento concordato in totale autonomia col supporto del docente stesso. La lezione può essere registrata e restare come patrimonio per la scuola e a disposizione delle altre classi. Dopo una pausa dovuta alla situazione sanitaria che ha costretto la scuola a tenere un profilo più contenuto e a limitare la presenza di esperti esterni, ora, in totale rispetto delle norme di sicurezza, questo progetto è ripartito e si è sviluppato ospitando non solamente ex allievi ma anche personaggi del mondo dello sport o della comunicazione e del volontariato che hanno portato il loro straordinario contributo.
“Supplenti per un giorno – prosegue Leidi – è iniziato cinque anni fa e inizialmente ha ospitato professionisti del settore turistico e della ristorazione. Chef stellati e non come Paolo Benigni, Francesco Gotti, Chicco Coria, Francesca Marsetti o Andrea Tiziani; maitre e personaggi televisivi come Luca Cinacchi, Oscar Mazzoleni e Giulia Gervasoni tutti ex allievi, poi hanno partecipato anche giornalisti come Claudio Arrigoni del Corriere della Sera, Alberto Ceresoli e Bruno Bonassi de L’Eco di Bergamo o Giorgio Metastasio del Quotidiano del Sud, o sportivi, conduttori radiofonici, attrici, esperti di comunicazione, direttori di catene alberghiere e responsabili di Associazioni fortemente impegnate nell’ambito della legalità o della cittadinanza attiva e ognuno ha portato testimonianze e approfondimenti di grande spessore”.
Anche quest’anno le presenze sono state molteplici e di diversi ambiti. Daniel Comotti, di Almenno San Salvatore, oggi lavora in Australia come bartender in uno dei più prestigiosi bar del mondo. “Avevo 21 anni quando sono partito e adesso ne ho 25 – racconta Daniel agli studenti della 3M di indirizzo turistico – mi sono diplomato nel 2018, due anni prima della pandemia. Quando sono partito non avevo idea di ciò che avrei trovato, sapevo che volevo fare questa esperienza e avevo lavorato molto per recuperare un po’ di denaro e soprattutto per avere delle competenze da mettere in gioco da un punto di vista professionale.
Non ero mai stato in Australia, ma mi affascinava molto come Paese. Sono quelle idee che hai in testa da bambino, perché vedi dei film o senti parlare gli amici o i parenti. Sono arrivato a Sydney e ho trovato un mondo che si muove in un modo completamente diverso da quello a cui ero abituato. Incontro persone che vanno a fare la spesa in pigiama e nessuno ti giudica per come ti vesti. Ora lavoro come bar tender in un posto che si chiama Maybe Sammy, in una via del centro Harrington street, the Rocks 2000, ed è stato dichiarato uno dei 10 bar migliori al mondo. L’ambiente è stupendo, clienti giovani e personale straordinario. Orari e retribuzione adeguati al locale. Formazione continua su tutto: nuovi prodotti, tendenze, nuove tecniche di lavorazione. Il messaggio che vorrei passarvi è quello di tenere vivi i vostri sogni e di provare a realizzarli.”

Tante le domande che investono Daniel e le curiosità sulla vita in Australia a cui il supplente risponde con gentilezza e una disponibilità degna di un navigato insegnante. E se Daniel ha intrattenuto una classe per 2 ore raccontando la propria esperienza, Andrea Rota, chef del ristorante stellato “Bolle”, ha portato un po’ della propria esperienza in cucina con i ragazzi di 5 A. “Tornare a scuola è sempre una grande emozione – dice Andrea – ma entrarci per fare una lezione è qualche cosa di indescrivibile. Lavorare in un ristorante stellato richiede non soltanto grandi capacità tecniche, ma anche una attenzione e una organizzazione del proprio lavoro decisamente importante. Quando frequentavo questa scuola sottovalutavo alcune di queste competenze ed è questo che vorrei che questi studenti capissero. Cucinare non è solo manipolare ingredienti ma anche organizzare, programmare, comunicare e creare un forte rapporto di collaborazione col proprio team.” Ed è proprio il team che dopo l’uscita di Marco Stagi (1 stella Michelin) e altro supplente di quest’anno e degli scorsi due anni, il punto di forza di Bolle.
“Siamo molto onorati dei complimenti e degli apprezzamenti ricevuti dai ragazzi di 4H” raccontano Mattia Mazzoleni e Matteo Ravasio oggi pasticceri presso la pasticceria Melograno. “Ci tenevamo tanto a questa lezione e a questo ritorno alle origini per noi. Vedere i ragazzi contenti e curiosi è stato molto gratificante e questo è anche merito del gruppo dei docenti e del loro lavoro. L’opportunità che ci è stata data speriamo che diventi un motore di crescita e di collaborazione per gli studenti e per la scuola. E’ uno splendido progetto che da grandi opportunità e che speriamo che possa continuare in futuro”.
Sono stati supplenti per un giorno anche esponenti di Slow Food (di cui parleremo in un prossimo articolo), Fabio Cantoni per presentare lavorazioni tipiche della ristorazione collettiva e Francesco Damiani, campione di pugilato, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Los Angeles nel1984 e campione del mondo dei pesi massimi nella versione WBO, centrato sull’esperienza/testimonianza sportiva e umana di un Campione ambasciatore della Federazione Italiana di Pugilato, per stimolare gli studenti a seguire un esempio umano e sportivo positivo.
