A fine mese chiude il bocciodromo comunale di Sant’Omobono Terme. Finisce qua l’accordo tra il Comune del capoluogo valdimagnino e il gestore Giovanni Salvi, che aveva preso in gestione la struttura solo due anni fa, tra l’altro dopo diversi anni in cui la struttura era rimasta chiusa.

“Si è arrivati a questo punto perché, quando Salvi ha partecipato alla gara, evidentemente non ha letto bene il bando – racconta Ivo Manzoni, sindaco di Sant’Omobono – Ha sempre attaccato l’amministrazione, dicendo che la caldaia non andava; gli è stata data l’opportunità di fare degli interventi, stornati dall’affitto, ma non sono stati eseguiti. Quando sono iniziate le polemiche, era già in ritardo sul pagamento dell’affitto, gli è stato concesso di chiamare chiunque volesse per far controllare il riscaldamento, ma non ha voluto. Nel momento in cui questo doveva essere acceso, non è stato fatto. La caldaia funziona benissimo, con una resa al 95%, dunque non era lì il problema”.

Una situazione insostenibile, spiega il primo cittadino. “Non ci sono le condizioni per proseguire il contratto, vogliamo trovare un gestore più serio anche per tutelare la bocciofila che deve iniziare le gare”. Si tratta di uno spazio non solo sportivo, ma anche aggregativo e di valore per tutto il territorio. “C’è chi gioca a bocce, poi c’è il pubblico, era un servizio che funzionava bene, si parla comunque di gare nazionali che danno rilevanza al Comune. Sembrava avessimo trovato la soluzione per la gestione: sul bando era scritto che la tariffa poteva essere alzata se c’erano costi alti, invece siamo stati accusati di non voler tutelare la bocciofila, ma era il contrario”. Il gestore del bocciodromo, Giovanni Salvi, contattato telefonicamente dalla redazione, ha rifiutato l’intervista.

Manzoni è amareggiato, ma guarda avanti: “Dispiace che si arrivino a scrivere certe cose, anche sui social, innanzitutto bisogna sapere cosa si fa. Verrà ripubblicato tra pochissimo il nuovo bando, ci sono già persone interessate”.

In effetti, tutta l’area subirà interventi di rilievo. “Verrà creata una struttura che collegherà piscina, palazzetto dello sport e bocciodromo, tutta una copertura che potrebbe diventare un’area feste, al momento non ce n’è una in Valle. Sarà un intervento da 500 mila euro, realizzato con la Comunità Montana, e cambierà tutta la parte frontale degli edifici, per poter ripartire pure con la piscina”.

Resta anche lì il nodo del gestore. “Abbiamo due o tre persone che chiedono informazioni a noi, ma la piscina non è comunale, le abbiamo reindirizzate alla Comunità Montana, che uscirà con un bando. Hanno aumentato il numero dei pannelli fotovoltaici per diminuire le spese di gestione: puntiamo a una gestione familiare, che la renda anche un’attrattiva turistica, aperta la domenica”.