Da Mainardi al giovane Turani, l’Alberghiero che “sforna” fuoriclasse da 60 anni

Sessant'anni di storia dell'Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme. Sono sessant'anni di storie personali, aneddoti, ricordi e sviluppi professionali di chi questa scuola l'ha vissuta. Celebrati lo scorso 23 maggio.
27 Maggio 2023

Sessant’anni di storia dell’Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme (oggi Istituto Superiore ma da tutti tradizionalmente chiamato “L’Alberghiero”). Sono sessant’anni di storie personali, aneddoti, ricordi e sviluppi professionali di chi questa scuola l’ha vissuta. Celebrati lo scorso 23 maggio. Non importa se sei stato studente o docente, preside o collaboratore scolastico, questa è una scuola che rimane addosso perché viene vissuta in un modo diverso dalle altre, più partecipato e coinvolgente anche dal punto di vista umano e non solo professionale.

Mentre sul palco del teatro del Casinò (oggi facente parte del complesso di QC terme) si celebrava la storia e lo stile dell’istituto, in platea ad ogni parola detta si intrecciavano ricordi. “Appena ho saputo che ci sarebbe stato il convegno su san Pellegrino ho approfittato del mio giorno di riposo e sono venuto a sentire” dice Elvio Beretta classe 1963 ex allievo e oggi chef presso l’Airport Hotel di Bagnatica. “Mi sarebbe piaciuto incontrare qualche vecchio compagno di scuola e devo dire che con alcuni di loro ho ancora dei rapporti professionali e di amicizia che si sono mantenuti nel tempo. Questa scuola era molto diversa una volta, ma era una palestra di vita importantissima. Si cominciava a stare fuori di casa, forse non eravamo molto studiosi ma avevamo delle grandi passioni e volevamo mettere il naso ovunque. Oggi mi considero una persona dinamica, motivata, flessibile e intraprendente e gran parte di queste caratteristiche sono nate proprio durante quell’incredibile periodo.”

“Anche io mi sento parte di questo Istituto o forse è più corretto dire che anche per me e per la mia storia personale questa scuola è importante.” dichiara dal palco il sindaco Fausto Galizzi. “Per 5 anni sono stato rappresentante di classe visto che anche mia figlia è stata una alunna di questa scuola, e posso testimoniare quanto era forte e presente già allora il senso di comunità che ha sempre caratterizzato questa scuola”. Per il vicesindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi “L’istituto alberghiero di San Pellegrino non è una scuola come tante altre. E’ una scuola di qualità, d’eccellenza. Va tutelata, salvaguardata e valorizzata. ”

Sempre dal palco arriva un altra testimonianza eccellente quella del super ospite Andrea Mainardi, cuoco poliedrico e straordinario uomo di spettacolo. “Stare a San Pellegrino per un ragazzo di 14 anni che per la prima volta esce di casa vuol dire tantissimo. A me ha insegnato ad essere autonomo e ad organizzare la mia vita, non solo il mio lavoro. Nel mio cuore porto persone e ricordi, ma anche tanti valori che questo posto mi ha dato. Non ero uno studente perfetto e sicuramente non ero particolarmente studioso, ma ci sono alcune persone che mi hanno segnato e hanno realmente condizionato la mia vita. Una di queste è la professoressa Giulia Tezza, mia insegnante di Scienze dell’alimentazione. Oggi è in pensione, ma è grazie a lei che mi sono appassionato allo studio della chimica che in cucina è veramente molto importante. E visto che sono diventato anche un imprenditore credo di dover ringraziare Cristina Rottoli, la mia docente di economia che vedo qui e che ho avuto la fortuna di avere come insegnante pur non sapendo allora quanto mi sarebbero servite le sue lezioni. Purtroppo ci si accorge solo molto tempo dopo di quanto sia importante la scuola e lo studio, ma qualche cosa ti resta comunque dentro ed è quello che è successo a me e che ora, ad esempio, mi porta anche ad insegnare alle nuove generazioni. Spesso racconto scherzando di essere stato buttato fuori con un calcio nel sedere, ma in realtà so di essere stato accompagnato dai miei insegnati ad affrontare il lavoro e la vita con tutte le esperienze nate qui e sviluppate in stage e in stagioni a partire dalle prime 5 stagioni fatte in Sardegna col professor Parimbelli (docente di Sala) che aveva visto in me le qualità giuste per affrontare quella esperienza. Quello che mi da dato questa scuola è evidente, cosa sto dando io? Tutto ciò che sono. Parlo di questo istituto continuamente, con gli ex compagni ho ancora rapporti molto stretti e anche qui oggi ce ne sono alcuni, e questo penso che sia un valore aggiunto. Questa scuola mi ha dato la voglia di arrivare all’obiettivo. Sapevo già di voler fare questo mestiere, ma qui mi hanno fatto appassionare, mi hanno fatto venire voglia di vincere e di portare a casa un gran risultato per me stesso, per la mia famiglia e per i miei amici” ”

“Il ruolo della scuola è molto importante per la carriera nei vari settori professionali” commenta la dirigente Giovanna Leidi. “e per questo abbiamo voluto la collaborazione tra la scuola e il territorio, con una particolare attenzione alle fragilità. Per noi la realizzazione di un Patto Educativo di Comunità significa mettere ogni singolo studente al centro della scuola e aiutarlo a cogliere le giuste opportunità”

Il passaggio simbolico delle consegne tra Andrea Mainardi e Samuele Turani, studente del quarto anno e assoluta eccellenza, non è solo la consegna di un mestolo da polenta, ma il passaggio di una tradizione e di uno stile. “E’ davvero un onore cogliere questa eredità” ha dichiarato Samuele vincitore dell’ultima edizione di “Cotto e Mangiato” e del “CombiGuru Challenge”, “Le esperienze che sto facendo grazie a questa scuola sono di un altissimo livello e mi stanno aprendo delle bellissime opportunità di crescita e di presentare il mio territorio in tutta Italia. Essere poi accostato a certi grandi chef che come me hanno frequentato questa scuola mi mette addosso un po’ di pressione ma è una sensazione molto piacevole.”

E in serata, alla “Cena delle stelle”, nella sala ristorante della scuola di ex allievi diventati grandi chef ce ne sono stati tanti. Francesco Gotti, da anni capitano e responsabile tecnico della Nazionale Italiana Cuochi e ora chef presso Orobica Pesca che ha preparato l’aperitivo a base di pesce; Marco Cavadini, maitre e gestore di Al Momento Clou presso il Castello di Clanezzo che ha curato i cocktails di benvenuto; Giancarlo Morelli, vincitore di una edizione di Hell’s Kitchen Italia e autore dell’antipasto; Marco Stagi neo stella Michelin e chef responsabile di Bolle; Paolo Benigni, altra stella Michelin e chef del ristorante Paolo Benigni e del Patanegra; che hanno realizzato insieme agli studenti le varie portate del menu.

La parte “dolce” della serata è stata gestita da Matteo Spada, della pasticceria La Pasqualina; Paolo Rota, pasticcere di Da Vittorio, che ha realizzato la torta celebrativa; Paola Villa (anch’essa vincitrice di una edizione di Cotto e Mangiato) e Matteo Albani della pasticceria Villa; e il Maitre Chocolatier Pietro Lecchi della pasticceria Lecchi. Il servizio di sala e tutta la brigata di giovali studenti è stata gestita dal Maitre Valeria Biancini del ristorante stellato Il Saraceno.

Mi fa sempre molto effetto tornare a San Pellegrino,” commenta Giancarlo Morelli, “io appartengo ancora a quella generazione di studenti che frequentava l’istituto quando aveva sede a Villa Emilia. Ricordo gli anni trascorsi in convitto come se fossero appena passati e con grande emozione. Una volta, insieme ad alcuni compagni siamo evasi dal convitto per andare a mangiare una pizza. Eravamo giovani e sempre tremendamente affamati e come siamo arrivati in pizzeria felici per averla fatta franca, seduti a un tavolo abbiamo trovato un gruppo di istitutori che, prima ci hanno fatto mangiare la pizza e poi ci hanno messo in punizione. E poi avevo il mio professore di economia che faceva anche il preside. Si chiamava Alfredo Genna.”
La “carrambata” della serata..Il Preside Genna un paio di tavoli di distanza. Occhi lucidi dello chef “ha visto preside che sono diventato una brava persona?”.“Io lo sapevo già, volevo che lo sapessi anche tu”, è stato il commento dell’ex preside, oggi novantenne sotto lo sguardo affettuoso del figlio Antonio oggi istitutore del convitto. Storie di una storia che dura da 60 anni. Auguri Istituto Alberghiero.

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Commenti:
  1. Complimenti all’autore dell’articolo, il prof. Federico Fontana, docente di diritto/economia dell’Istituto! Con l’augurio che la storia dell’ex alberghiero possa durare per altri 60 anni!

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