Nessuna formula di soggiorno vale quanto l’esperienza di un anno o di un semestre scolastico all’estero. È una delle più belle avventure che si possano vivere in giovane età. Una sfida che si rivelerà utile per il futuro e dal valore inestimabile. Nana Yoshioka, giapponese classe 2003 da Hiroshima, ha deciso di venire in Italia per frequentare il 4° anno dell’Istituto Superiore di San Pellegrino, indirizzo Accoglienza Turistica.
Vivere in prima persona una nuova cultura è il modo migliore per ampliare i propri orizzonti e imparare una lingua straniera. Si possono creare rapporti solidi e duraturi con persone che vivono dall’altra parte del mondo, e, come in questo caso, si più venire a contatto con un nuovo ambiente scolastico per apprezzarne vantaggi e differenze e affrontare con più consapevolezza gli studi superiori. Nana è arrivata in Italia e ha scelto espressamente San Pellegrino perché affascinata dalla nostra cultura, dal territorio e, ovviamente, dalla nostra cucina.
“ Ci sono molte cose che accomunano l’Italia al Giappone” spiega Nana con l’aiuto dei suoi compagni di classe che fanno da traduttori, “una storia millenaria da cui derivano molte delle culture di oggi, il forte senso della famiglia, un attaccamento alle tradizioni e, non meno importante, la cucina. Io sono sempre stata affascinata dalla cultura italiana, la storie e l’arte, ma stando qui per un anno (in realtà 9 mesi, un anno scolastico) ho potuto apprezzare molti altri aspetti, primo tra tutti l’ospitalità”.
Nana è stata accolta dalla famiglia Previtali di Brembilla e Gloria Previtali è ormai diventata la sua “mamma italiana”. “E’ stato un vero piacere averla qui”, racconta Gloria Previtali, “è stata una esperienza che ci ha arricchito molto. Probabilmente siamo stati fortunati, non sempre le persone si adattano a stili di vita differenti dai propri, ma Nana ha portato molta dolcezza e allegria in casa nostra. E’ una ragazza solare e molto educata. Siamo stati con lei molto piacevolmente, abbiamo cercato di farle vedere quanto è bello il nostro Paese postandola a visitare alcune città italiane e la sua meraviglia è sempre stata contagiosa. Le difficoltà linguistiche si superano facilmente se c’è voglia di comunicare”.
Nana si collegava quasi tutti i giorni col Giappone attraverso internet, ma solo per comunicare con la sua famiglia. “Dal punto di vista scolastico abbiamo preparato per lei un piano personalizzato”, spiega Gretel Tagliarini, docente tutor di Nana e referente del progetto di Internazionalizzazione dell’Istituto Superiore di San Pellegrino, “Gli impegni della ragazza erano quelli di frequentare regolarmente, con interesse e partecipazione, la scuola ospitante, mantenere nella scuola un comportamento corretto e rispettoso, svolgere i compiti assegnati e le attività programmate. Queste iniziative hanno sempre degli obiettivi generali da raggiungere che non sono cosi facili da raggiungere”.
Esprimersi oralmente e per iscritto in lingua italiana non è sicuramente semplice per una diciasettenne che arriva dal Giappone e resta in Italia 9 mesi, ma la voglia di integrarsi e di socializzare con i propri compagni e docenti le ha reso le cose più abbordabili permettendo a Nana di conoscere i principali aspetti della cultura italiana ed europea e di diventare una vera ambasciatore della propria cultura.
“Partecipare alle attività della scuola curricolari ed extracurricolari è sempre stata una priorità per me”, continua Nana, “ho seguito le normali lezioni di matematica senza grosse difficoltà perché i numeri sono un linguaggio universale, e per le altre discipline ho lavorato molto sul confronto tra il rapporto esistente tra Italia e Giappone rispetto al alcune tematiche come ad esempio, l’alimentazione e gli stili alimentari, l’accoglienza turistica, la predisposizione di itinerari. Devo dire però che c’è una disciplina che ha suscitato in me un interesse particolare ed è la Pasticceria”.
“Nana ha chiesto di poter frequentare un Laboratorio di Pasticceria”, conferma Gretel Tagliarini, “ed ha svolto 5 ore settimanali di laboratorio di pasticceria con la classe entrando nella classe 4H con il prof. Francesco Zurolo e, in più ha seguito per altre 5 ore un percorso con la prof.ssa Silvia Catanzaro”. La consegna del diploma di frequenza e della “pagella” con i risultati conseguiti è avvenuta con una “cerimonia” decisamente inusuale e inaspettata.
All’insaputa della diretta interessata e di tutta la classe, la scuola, tramite la professoressa Tagliarini, con la collaborazione della “mamma italiana” Gloria Previtali, hanno organizzato un meet in diretta col Giappone e Reiko Yoshioka, la “mamma giapponese” di Nana. Tra lo stupore e l’emozione di tutti i ragazzi (Nana inclusa), e qualche lacrima di commozione (anche da parte dei docenti) , la Dirigente Giovanna Leidi, dopo essersi complimentata don la classe e aver ringraziato le famiglie ha consegnato pagella e attestato. Nei giorni scorsi stato ricevuto dall’Istituto l’atto di conclusione dell’esperienza che certifica il rientro a casa della studentessa Nana Yoshioka.
“La studentessa straniera che avete ospitato presso il Vostro Istituto, è rientrato nel suo Paese di origine” comunica Micaela Suzuki, Responsabile Programma Accoglienza WEP. “L’esperienza di Nana è stata ancor più significativa ed importante perché ha coinvolto oltre alla famiglia ospitante anche la scuola. La vostra opera di comprensione, dedizione ed affetto per Nana ha reso il percorso di conoscenza e di confronto un percorso completo ed importantissimo per il suo futuro di cittadino del mondo. Le competenze e le capacità che, grazie al vostro sostegno, Nana ha messo in opera faranno sì che questo periodo nel nostro Paese sia un bagaglio sempre presente nella sua vita futura. La Vostra scuola ha avuto un’opportunità di confronto, collaborazione, sperimentazione, su abitudini, valori e cultura diversi. Tutto ciò la rende ancor più partecipe del programma di apertura verso altri popoli ed altri paesi”.
Nana e la sua classe
Nana con la “mamma” italiana e la mamma in videochiamata dal Giappone.