I progetti di contrasto al bullismo e cyberbullismo realizzati presso l’Istituto Superiore di San Pellegrino Terme, hanno avuto in questi giorni un taglio particolarmente interessante e coinvolgente per gli studenti.
“Grazie alla graditissima partecipazione del maestro Paolo Locatelli – spiega il professor Pierluigi Rota, responsabile del progetto, – pluricampione italiano e internazionale di Sanda (pugilato cinese), insegnante di difesa personale e di numerose discipline marziali oltre che fondatore della associazione sportiva New Wushu Karate di Brembilla che vanta oltre 35 anni di attività sportiva e agonistica, abbiamo voluto coinvolgere gli studenti secondo una modalità più dinamica e interattiva.”
L’incontro, intitolato “Difendersi tramite uno stile di vita nonviolento”, ha visto la partecipazione interessata di tutte le classi seconde dell’Istituto e ha affrontato numerose tematiche, quali la prevenzione, la distanza di sicurezza, l’osservazione vigile di quanto accade attorno a noi, l’autocontrollo, la psicologia delle vittime e degli aggressori, la preparazione atletica, la sicurezza sulla strada e in rete, e molto altro ancora.
“In un mondo in cui si avverte sempre più insistente la necessità di un utilizzo sicuro e consapevole di internet e degli strumenti ad esso collegati – continua Rota – si tende purtroppo a dimenticare la persistenza di numerosi atti fisici di bullismo, prepotenze e aggressioni veri e propri. Proprio in questa direzione ha voluto concentrarsi il fulcro dell’incontro.” Ma più degli aspetti puramente tecnici legati alla difesa personale, risuonano invece le parole che hanno interpellato la coscienza dei ragazzi.
“Secondo voi chi può definirsi il più forte?” Ha chiesto all’inizio dell’ incontro il maestro Paolo Locatelli. “Un grande maestro diceva che il debole è colui che non sa o non è in grado di difendere se stesso. Il forte, invece, colui che sa difendere sestesso. Ma il più forte è colui che sa difendere sia se stesso che il debole. Sta quindi a noi scegliere a quale categoria vogliamo appartenere”.
Un messaggio che Locatelli ha ben saputo concretizzare nella sua attività di maestro: “In tutta la mia carriera di atleta e dopo oltre trent’anni di insegnamento, le mie più grandi soddisfazioni sono state non tanto l’aver portato atleti a vincere medaglie nazionali e internazionali, ma l’aver accolto in palestra bambini e ragazzi con evidenti difficoltà motorie e averne visto migliorare gradualmente le capacità atletiche dopo il cammino percorso insieme”.
Parole che invitano alla solidarietà e alla cura dell’altro, specialmente se in situazione di difficoltà. “ Il progetto ha coinvolto attivamente oltre 140 studenti del nostro Istituto” conclude Rota, “e tutti hanno dimostrato di comprendere il messaggio che volevamo inviare a loro. Quello che ci auguriamo adesso è che questi ragazzi si trasformino a loro volta in portatori di solidarietà e di inclusione sociale contro ogni forma di discriminazione.”