È finita con una manita senza discussione, con Ilicic risorto che si porta a casa il pallone ed un sospirone di sollievo degno di quelli di Romeo sotto il balcone dell'amata Giulietta.
La vera Atalanta formato Europa sboccia perentoria a Verona, liquidando domenica 21 ottobre il Chievo con un chiaro 1-5 ed invertendo la rotta rispetto allo scorcio di campionato che aveva preceduto, a suon di sconfitte, la sosta per le Nazionali. Gasperini si affida all'usato sicuro della scorsa stagione, bocciando nei fatti la campagna acquisti di Sartori, con tutti i nuovi acquisti seduti in panchina.
Forse un caso, ma assolutamente provvidenziale, come la tripletta sontuosa di Ilicic, che scaccia le incertezze dopo lo stop per infezione ed anche i sussurri di un animato battibecco nel dopo Samp con mister Gasperini. La risposta chiara e tombale arriva da Verona con tre squilli a cavallo dei due tempi, dopo che De Roon (ancora carico per il 3-0 con l'Olanda alla Germania) aveva finalmente sbloccato l'anemia offensiva dell'Atalanta. Il quarto gol arriva su assist di un redivivo Goosens, poi autore del quinto gol prima dell'inutile rigore della bandiera di Birsa.
Il risultato non è mai stato in discussione ed andrà ora verificato alla luce di riscontri più probanti. Dopotutto Ventura potrebbe semplicemente essere inconsapevole emulo di Lino Baffi a capo della Longobarda, oppure potrebbe essere quello nerazzurro un puro fuoco di paglia, come avvenuto all'esordio contro il Frosinone.
La sfida con il Parma a Bergamo (sabato 27 ottobre ore 15) potrà dire molto, così come la successiva trasferta a Bologna ed il match a Bergamo con l'Inter. Si torna, a testa alta, a scrutare l'orizzonte. In un campionato dalle molte sorprese l'Europa dopo tutto è a soli cinque punti. Sognare si può, anche ad occhi aperti: il sonno profondo della Dea è finalmente finito.