Se fino a qualche giorno fa sembrava che i 94 orfani ucraini ospiti a Rota d’Imagna sarebbero rimasti presso l’Hotel Posta fino al termine dell’emergenza, nel frattempo – in seguito ad un tavolo in Prefettura -sono emerse criticità: l’albergo è omologato per 60 persone e attualmente ne ospita circa 100 e servono certezze sul lato economico.
Sembra ormai sempre più certo che i minori verranno divisi al fine di garantire una gestione meglio organizzata e in maggior sicurezza. Inoltre – come sottolinea il sindaco Giovanni Locatelli ai microfoni de L’Eco di Bergamo “manca uno specifico quadro normativo. Noi siamo disposti a tenere alcuni di questi ragazzi, ma tutto dipenderà da quali decisioni saranno prese dal ministro o dal Tribunale dei minori. Oggi l’urgenza è avere chiaro cosa fare”.
I ragazzi potrebbero quindi essere divisi in otto gruppi di circa 13/15 componenti, suddivisi per età scolare così da garantire anche un accesso più omogeneo alle attività didattiche.
Ci sono anche altri Comuni che hanno dato disponibilità ad accogliere questi ragazzi “come Castel Rozzone, Pontirolo, Fara Gera d’Adda, Corna Imagna, Costa Imagna e Roncola, ma chiedono certezze su come operare” spiega Gianbattista Brioschi, presidente dell’Ambito distrettuale Valle Imagna-Villa d’Almè.
Poi c’è anche la questione economica, e ora arriva – dallo stesso sindaco di Bergamo Giorgio Gori – un appello al governo per avere certezze sui ristori. Inoltre dalle prime valutazioni si pensava che per ogni minore bastassero circa 45 euro al giorno per tutta l’organizzazione – dal vitto e alloggio alle attività di ricreazione (circa 130 mila euro al mese) – ma stando alle stime di Anci (che ha chiesto al governo di istituire un fondo ad hoc) la spesa complessiva per ogni minore sale, in media, a 120 euro al giorno.
“Noi sosteniamo fermamente la richiesta di Anci – fa sapere Gori – che si traduce in uno stanziamento di 120 euro al giorno per ciascun minore: non esiste che il Governo non garantisca la copertura totale di queste spese, lasciandole tutte o anche solo in parte sulle spalle dei Comuni. Ribadisco: il Governo si deve accollare queste spese per intero.