Una buona Atalanta pareggia allo Juventus Stadium, due gol di Koopmeiners ad aprire e a chiudere l’incontro, in mezzo una sbandata che sarebbe potuta costare cara.
Gasperini rinuncia sia a Kolasinac che a De Roon, schierando Pasalic ed Ederson a centrocampo e Hien in difesa, una rotazione che prevede anche l’assenza di Lookman in avanti: al suo posto de Ketelaere. La Juventus non ha Vlahovic (squalificato), gioca Milik. Sulla sinistra Allegri schiera Iling-Junior, mentre rientra Gatti.
La velocità del gioco stenta a decollare, i padroni di casa fanno fatica a trovare scambi rapidi per far male all’Atalanta, la quale non accelera i propri ritmi, cercando di difendere di posizione senza bruciare troppo energie. Il più attivo dei 22 in campo sembra Miretti, il quale, oltre a conquistare un paio di falli, impegna Carnesecchi con un colpo di testa al 12’. I bianconeri ci provano anche con un contropiede condotto ancora da Miretti, alla fine Danilo arriva al tiro ma spara in curva. Chi invece inquadra benissimo la porta è Koopmeiners. Calcio di punizione dal limite per la Dea, Scamacca sembra intenzionato a battere, invece va Pasalic che appoggia al limite per l’olandese, il quale è libero di arrivare in corsa con il mancino e battere Szczesny con un bel tiro di prima. Atalanta in vantaggio alla prima, vera occasione creata.
I bianconeri hanno una buona reazione nel secondo tempo e i bergamaschi, se si esclude un tiro velenoso di Scamacca su cui Szczesny si distende, non riescono più a uscire. Al 66’ la Juventus pareggia: imbucata di Chiesa per McKennie, il quale fa andare Cambiaso, bravo a battere Carnesecchi in uscita con un tocco di punta.
Come contro il Bologna, la Dea accusa troppo il colpo del gol subito e quattro minuti dopo la squadra di Allegri va in vantaggio. Cross dalla sinistra, McKennie stoppa col petto in area e accomoda per Milik, il suo tiro è abbastanza centrale ma Carnesecchi è coperto e riesce solo a toccare. La partita è ribaltata, ma non finita. Lookman serve Djimsiti al limite dell’area, l’albanese si traveste da uomo assist e imbuca per Koopmeiners, mancino in diagonale che passa sotto le gambe di Szczesny e fa 2 a 2, tre reti in meno di dieci minuti allo Juventus Stadium.
Sono i seicento secondi che, di fatto, sanciscono definitivamente il risultato. Un’Atalanta attenta fino a quando è riuscita, poi ha rischiato di pagare ancora il solito annebbiamento post-gol. Pareggio utile soprattutto per il morale, in vista della partita di ritorno contro lo Sporting e dell’ultimo sforzo prima della pausa nazionali, a Bergamo contro la Fiorentina. 180 minuti carichi di importanza, in vista della volata finale della stagione.