Partita dai Tre Faggi, la Penna Pellegrina è arrivata in Calabria: ha unito Alpini di tutta Italia

In un soleggiato e mite fine settimana di settembre, la Penna Pellegrina, partita dai Tre Faggi a Fuipiano Valle Imagna lo scorso gennaio è giunta - peregrinando lungo tutta la Penisola - in Calabria.
28 Settembre 2024

In un soleggiato e mite fine settimana di settembre (il 21 e 22 settembre), la Penna Pellegrina, partita dai Tre Faggi a Fuipiano Valle Imagna lo scorso gennaio è giunta – peregrinando lungo tutta la Penisola – in Calabria. Anche il meteo è sembrato sottolineare il messaggio di pace e serenità che questo simbolo alpino ha portato con sé, viaggiando lungo l’intero Stivale, toccando luoghi pregni di storia e di valori, dove è stata accolta con fraternità.

Proprio così, un oggetto semplice, di legno, che nella sua semplicità ha unito gli Alpini d’Italia. Questa Penna ha raccolto uomini appartenenti a diverse generazioni, a diverse realtà e ceti sociali ma, proprio per i valori che gli alpini promuovono ed amano, questa Penna li ha riuniti in un’unica immensa “cordata” che infine ha raggiunto il suo scopo, il suo obiettivo.

Sono nate nuove amicizie, altre si sono consolidate. Questo spirito di fratellanza, di appartenenza, ha qualcosa di unico e ha posto le basi per ricercare ed ottenere ciò che il mondo non ha ancora ottenuto: la Pace. Proprio così, “se ci considerassimo tutti fratelli la nostra amata Terra sarebbe magnifica”. Ecco il messaggio di questa iniziativa. Il Santuario della Virgo Fidelis e dei Santi e Beati Alpini è divenuto dunque la sua dimora, accanto a quegli Uomini, che per primi sono stati fratelli di tutti. Uomini che si sono sacrificati mettendosi a disposizione con estremo altruismo ed amore. Uomini con la penna nera che hanno donato la propria vita per il prossimo.

Prima di raggiungere Sangineto questa Penna ha fatto tappa a Maratea, in Basilicata, dove è stata portata sulle spalle degli alpini lungo una bellissima e panoramica via ferrata che raggiunge la cima del Monte Biagio dove si trova il Cristo Redentore. Questa ascesa rappresenta al meglio il viaggio di questa Penna. Una cordata di amici, lontani tra loro ma con gli stessi ideali, pronti a tutto per raggiungere la vetta designata e, nonostante le fatiche, il loro credo vince su tutto. Approdata a Sangineto è stata posizionata alla base di un ulivo piantato da soldati austriaci catturati ed imprigionati durante il primo conflitto mondiale che, con questo loro gesto, volevano sottolineare quel sentimento di Pace che ancora tutti noi cerchiamo.

Nel pomeriggio del sabato, questa Penna ha fatto visita al monumento dei caduti di Sangineto. Domenica il suo percorso è terminato al Santuario, dove S.E. Monsignor Stefano Rega, Vescovo di San Marco Argentano-Scalea, ha celebrato la Santa Messa durante la quale questa Penna Pellegrina è stata accolta. Sono stati ricordati anche tutti i Presidenti Nazionali dell’A.N.A. “andati avanti”. Non sono mancati i vessilli sezionali e i gagliardetti dei gruppi alpini arrivati da tutt’Italia. Poiché aveva concesso il patrocinio morale era presente il Gonfalone della Regione Calabria oltre ad altre autorità civili e militari e, a scaldare i cuori di tutti quanti, è scesa in campo la Fanfara Alpina Sezione Abruzzi. Molte le persone del luogo accorse a tale evento.

Importante e fondamentale il lavoro organizzativo di don Bruno Midaglia, rettore del Santuario, un rullo compressore, che con i suoi alpini, con i suoi collaboratori e concittadini ha realizzato questo importante evento e con i quali ha fornito a tutti i presenti una fraterna e calorosa ospitalità. Davvero un incredibile e stupendo viaggio di alto valore morale.

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