Pochi giorni di gran caldo e torna lo spauracchio della siccità. Come proseguirà l’Estate?

Bastano diversi giorni di caldo intenso e assenza di pioggia per far tornare in superficie lo spauracchio della siccità al Nord.
17 Luglio 2023

E’ iniziata la settimana più calda dell’estate 2023 sulla nostra Penisola, arroventata dall’intenso anticiclone africano che nel corso dei prossimi giorni spingerà le colonnine di mercurio sin verso i 45/46°C sulle Isole maggiori, 38/41°C anche al Centro e sulla bassa Valpadana. Bastano così diversi giorni di caldo intenso e assenza di pioggia per far tornare in superficie lo spauracchio della siccità al Nord.

Come ben sappiamo, il forte deficit idrico dello scorso inverno è stato fortunatamente appianato da un maggio decisamente piovoso, che anche nella bergamasca ha visto apporti pluviometrici quasi il doppio rispetto alla media di riferimento. Basti vedere Bergamo dove sono caduti oltre 230 mm di pioggia a fronte di una media mensile di 125 mm. Ma già nel primo mese della stagione estiva (giugno) la situazione si è ribaltata, in particolar modo nella sua seconda parte, chiudendo con un conteggio mensile inferiore rispetto alla media. Situazione che è andata via via peggiorando in questa prima parte di luglio, anche se nelle nostre valli la situazione tutto sommato non è così preoccupante visto le frequenti pause temporalesche.

Come indicato nel recente report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche gli effetti dell’anticiclone africano stanno iniziando a condizionare le disponibilità idriche dei territori lungo lo Stivale a conferma che i benefici delle precipitazioni delle scorse settimane risultano meramente temporanei, se non esistono adeguate infrastrutture nel territorio, atte a raccogliere l’acqua per distribuirla in tempi di crisi climatica, caratterizzata da periodi sempre più lunghi di assenza delle piogge.

Ne sono la prova i dati: nelle regioni del Nord Italia colpisce la velocità con cui i livelli dei grandi laghi si siano rapidamente abbassati e tornati sotto media: il Verbano, calato di oltre 60 centimetri, è ora al 47,6% di riempimento; si dimezza l’acqua disponibile nel Lario (adesso al 38,2% della capacità); anche il livello del Sebino è sceso di 30 centimetri (riempimento: 57,1%), mentre il Benaco ritorna ad essere la “cassaforte” idrica d’Italia, attestandosi al 69,3% della propria capacità d’invaso. Il Lago di Como conta ora un riempimento del 41% circa, quello di Iseo del 62% mentre quello di Idro del 33% circa. Anche per il nostro Grande Fiume, il Po, le portate sono più che dimezzate rispetto a 15 giorni fa, scendendo sotto il 50% della media storica: nelle stazioni più a monte si è in linea con i valori del siccitosissimo 2022, mentre a Piacenza si è scesi al di sotto dei 300 metri cubi al secondo.

Ma cosa dobbiamo attenderci nei prossimi giorni?

Fortunatamente il Nord resterà ai margini del rovente anticiclone, lambito da passaggi instabili che avranno così il beneficio di portare rovesci e temporali, aimè anche forti, e di abbassare leggermente la gran calura. Allargando, invece, la visione le proiezioni mensili vedono un agosto ancora caratterizzato, almeno al Nord, da temperature si leggermente sopra le medie di riferimento ma senza eccessi e precipitazioni nelle norma o leggermente al di sopra.

Anche per settembre non si intravedono grosse e durature ondate di caldo, con temperature medie leggermente sopra la media e anomalie pluviometriche nella norma o leggermente positive. In altre parole, la seconda parte dell’estate dovrebbe in parte ricalcare la prima con brevi fasi di caldo intervallate da passaggio piovosi e cali delle temperature. Il tutto si tradurrebbe in un contenimento dello spauracchio siccità, con i livelli dei nostri fiumi e laghi si leggermente sotto la media di riferimento ma pur sempre sopra il minimo storico.

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